La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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La parola che si ribella e la parola che serve: Erri de Luca incontra la Statale di Milano

Scritto da – 4 Ottobre 2013 – 10:53Un commento

“Ogni volta che la cultura è partigiana diventa pericolosa. Ogni volta che le parole possono diventare azioni non sono più tollerate.” In questi termini si apre, alle 12.30, l’incontro con Erri de Luca organizzato all’Università Statale di Milano proprio da quei ragazzi della Ex-Cuem che hanno fatto tanto parlare di sé. E anche stavolta c’è voglia di parlare, di parlare soprattutto di parole. Siamo nell’atrio davanti all’Aula Magna di via Festa del Perdono. Non è stata concessa un’aula, dicono. Erri de Luca è seduto su una sedia sulla scalinata principale, attorno una gran folla sparsa per terra e sui gradini. Siamo in tanti, l’atrio è sempre più pieno. Si comincia da quel “reato di opinione” commesso da Erri de Luca riguardo alla questione No Tav. Che ruolo devono avere gli intellettuali nella nostra società? Qual è l’importanza della parola nell’Italia del 2013? Erri de Luca si definisce portatore sano di parola. E accusa la negligenza di chi la parola non la usa per comunicare quello che tutti dovrebbero sapere, ma per distorcere avvenimenti. A volte bastano poche omissioni per trasfigurare la realtà sulla carta stampata dei giornali. Un esempio? Riguarda il dibattuto movimento No Tav: si parla tanto dei sabotatori della Val di Susa, ma “sabotatore non perseguibile” è il primo ministro francese Hollande che ha posticipato l’apertura dei cantieri in Francia al 2030, che è come dire mai. Dall’altra parte non si farà il buco, ma di questo non parla nessuno.

L’informazione è arruolata, dice Erri de Luca. I giornali altro non sono che l’ufficio stampa di una ditta, che nega notizie e informazioni se fa comodo. La libertà di parola o è allineata o è criminale. La parola pubblica è parola pubblicitaria “che si butta nel cesso”.

E allora in che modo deve comportarsi un intellettuale? De Luca conosce la risposta, per quanto lo riguarda, è forte e deciso: lui porta parole che vogliono affermare quello che dicono e produrre conseguenze. Vuole la parola della responsabilità.

Viene il momento di parlare anche per due avvocati che sono stati invitati a partecipare all’incontro, Losco e Straini, i quali esordiscono notando che molti tra i ragazzi del pubblico sono loro assistiti. Ci rendono edotti sulla proliferazione di denunce, indagini arresti. E spiegano che spesso il processo mediatico si sovrappone a quello giudiziario. Approvano le lotte giovanili, No Tav e Ex-Cuem (così poi i ragazzi vengono denunciati e loro lavorano, spiegano a mo’ di battuta). La discussione torna a gravitare attorno al tema del giornalismo, che è l’argomento più bollente (tanto per sottolineare il potere estremo della parola, capace di creare come di annullare i fatti). Erri de Luca spiega come oggi il giornalista sia precario e sottopagato. Lavora alla scrivania, e in questo modo non può conoscere i fatti come sono in realtà. I fatti gli arrivano attraverso gli uffici stampa, e lui non va a indagare sul campo.

Arriva poi un’affermazione che scatena gli applausi della folla. 30 ragazzi della Ex-Cuem sono stati incriminati di resistenza: e questo è un onore, dice Erri de Luca. Dobbiamo essere incriminati tutti, è un titolo che va rivendicato perché si dimostra di non lasciar passare l’insulto, l’infamia e l’oppressione. Sono parole forti. Al coro si aggiungono altre voci, si parla di sabotaggio e resistenza contro il sistema, di “sabotare il piattume universitario”, di sabotaggio preventivo.

Ma c’è anche qualcuno che alza la mano per spendere qualche parola in una diversa direzione. A partire da un ragazzo che fa notare come una cosa sia il movimento No Tav con le sue ragioni e una cosa sia la questione Ex-Cuem. Sono problemi che partono da presupposti ben diversi. Perché bisogna lottare e resistere solo per dire “io sono contro”? Io sono contro che cosa? Il sabotaggio non deve essere la norma. Ma per queste considerazioni non ci sono molti applausi.

È il caso di segnalare un ragazzo che durante il dibattito interviene per spiegarci del movimento No Muos, che sta agitando la Sicilia (il Muos è un sistema di telecomunicazioni satellitari della marina militare statunitense che coinvolge il territorio siciliano). Il movimento No Mous è figlio diretto di quello No Tav, che ha mostrato e aperto la strada a una lotta cosciente dei cittadini per il proprio territorio. Tanti temi su cui riflettere, tanti argomenti che, qualunque opinione si abbia in merito, non possono lasciare indifferenti.

Erri de Luca ci lascia dopo un incontro stimolante sotto tanti punti di vista. Per un’ora e mezza abbiamo potuto riflettere su temi scottanti della realtà che abbiamo intorno tutti i giorni. Cose che non succedono tutti i giorni nell’atrio di via Festa del Perdono.

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