La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Il caffè dell’onestà – Moratti perde la causa contro Mazzola e Bradipolibri : ma il popolino non vede e non sente.

Scritto da – 1 Marzo 2011 – 22:2513 commenti

 Ricapitoliamo. Succede che nel 2004 Ferruccio Mazzola, ex calciatore, pubblica il libro Il terzo incomodo. Le pesanti verità di Ferruccio Mazzola. Figlio di Valentino, capitano del Grande Torino, e fratello minore di Sandro, bandiera dell’Inter, Ferruccio si racconta senza peli sulla lingua. Dice di sentirsi, appunto, il terzo incomodo in mezzo a quelle due figure che, nel calcio, avevano avuto un po’ più fortuna di lui. Ma, cosa più importante, in quelle pagine Ferruccio accusa, rivela degli aneddoti che, se appurati, potrebbero riscrivere oppure ridefinire buona parte della storia calcistica italiana del dopoguerra: la storia della Grande Inter di Helenio Herrera. Quelle rivelazioni sono pesantissime: il “Mago” Herrera faceva dopare i suoi calciatori, mettendo anfetamine nei loro caffè. Quegli stessi atleti che, nel giro di tre anni, passando dall’anonimato alla gloria eterna, erano arrivati a vincere tutto, in Italia e in Europa.

Succede che Massimo Moratti e Giacinto Facchetti (presidente ed ex presidente onorario dell’Inter) sporgono querela contro Mazzola e la Bradipolibri (la casa editrice del suddetto libro) e la vicenda finisce in tribunale. Ferruccio dichiara: “Dopo la pubblicazione di quel libro mi è arrivata la querela per diffamazione firmata da Facchetti, nella sua qualità di presidente dell’Inter. Vogliono andare davanti al giudice? Benissimo: il 19 novembre ci sarà la seconda udienza e chiederemo che tutti i giocatori della squadra di allora, intendo dire quelli che sono ancora vivi, vengano in tribunale a testimoniare. Voglio vedere se sotto giuramento avranno il coraggio di non dire la verità”. Dalle parole si passa ai fatti. Mazzola chiama in aula a testimoniare tutti i campioni di allora. Sono campioni che hanno fatto parte della storia del calcio italiano. Tutti passano, uno dopo l’altro, in un’aula del tribunale di Roma a rendere conto di quei caffè, a difendersi dall’accusa di doping. Tra questi ci sono: Giacinto Facchetti, il fratello Sandro Mazzola, Mariolino Corso, Luis Suarez, Tarcisio Burnich, Gianfranco Bedin, Angelo Domenghini, Aristide Guarneri. Tutti chiamati a testimoniare da un loro compagno di squadra di allora, Ferruccio Mazzola, che vuole sentire dalla loro voce – e sotto giuramento – la verità su quella Grande Inter che negli anni ’60 vinse in Italia e nel mondo.

“Non l’ho cercato io, questo processo: mi ci hanno tirato dentro. Ma adesso deve venire fuori tutto”, dice Ferruccio.

In aula di tribunale dichiara: “Sono stato in quell’Inter anch’io, anche se ho giocato poco come titolare. Ho vissuto in prima persona le pratiche a cui erano sottoposti i calciatori. Ho visto l’allenatore, Helenio Herrera, che dava le pasticche da mettere sotto la lingua. Le sperimentava sulle riserve (io ero spesso tra quelle) e poi le dava anche ai titolari. Qualcuno le prendeva, qualcuno le sputava di nascosto. Fu mio fratello Sandro a dirmi: se non vuoi mandarla giù, vai in bagno e buttala via. Così facevano in molti. Poi però un giorno Herrera si accorse che le sputavamo, allora si mise a scioglierle nel caffè. Da quel giorno ‘il caffè’ di Herrera divenne una prassi all’Inter”. Alla domanda: “Cosa c’era in quelle pasticche?” risponde: “Con certezza non lo so, ma credo fossero anfetamine. Una volta dopo quel caffè, era un Como-Inter del 1967, sono stato tre giorni e tre notti in uno stato di allucinazione totale, come un epilettico. Oggi tutti negano, incredibilmente. Perfino Sandro. Da quando ho deciso di tirare fuori questa storia, non ci parliamo più. Lui dice che i panni sporchi si lavano in famiglia. Io invece credo che sia giusto dirle queste cose, anche per i miei compagni di allora che si sono ammalati e magari ci hanno lasciato la pelle. Tanti, troppi”.

Alla domanda: “Pensa che dal dibattimento uscirà un’immagine diversa dell’Inter vincente di quegli anni?” Ferruccio risponde sicuro: “Non lo so, non mi interessa. Se avessi voluto davvero fare del male all’Inter, in quel libro avrei scritto anche tante altre cose. Avrei parlato delle partite truccate e degli arbitri comprati, specie nelle coppe. Invece ho lasciato perdere”.

Ma veniamo all’attualità. Ebbene, succede pure che l’Inter, che nella persona di Giacinto Facchetti (quello che, “piaccia o non piaccia”, si diceva che mai avesse parlato con arbitri o designatori arbitrali) aveva richiesto un risarcimento di un milione e mezzo di euro per danni patrimoniali e morali, quella causa l’ha persa malamente. La richiesta danni è stata respinta da parte del tribunale di Roma chiamato ad esprimersi in merito, e l’Inter non ha presentato appello. La sentenza del giudice unico Rosaria Ricciardi è stata chiara: “(…) il libro è costituito prevalentemente da una serie di racconti che hanno visto come protagonista il Mazzola nel corso della sua carriera, nonché da una serie di testimonianze di molti ex calciatori. Attraverso un racconto chiaro e completo, scevro da espressioni malevole o offensive, gli autori delineano un quadro generale e storico del calcio dell’epoca”. Ergo, tutte le dichiarazioni di Ferruccio Mazzola sono state considerate vere da un tribunale della Repubblica.

Bene, e le conseguenze di ciò? Nessuno paga? Va tutto bene così? Arrivederci e grazie? No, allora diteci, diteci pure: che significato ha, per voi, l’onestà? Diteci cosa rappresenta, come la intendete, come ve la immaginate. Fateci un esempio, uno soltanto. Spiegateci cosa vi frulla per la testa quando issate il vessillo della purezza, del candore, dell’infinita bontà. Avanti, prendetevi tutto, non già solo gli scudi, ma anche i sogni, le passioni, le emozioni infrante e mai più recuperabili. Continuate a provare orgasmi multipli, o tripli (come il vostro sporco “Triplete”), fate pure che fate bene.

* Armando Picchi: morto a 36 anni nel 1971 per tumore alla colonna vertebrale

* Marcello Giusti: morto a 54 anni nel 1999 per tumore cerebrale

* Carlo Tagnin: morto a 67 anni nel 2000 per osteosarcoma

* Mauro Bicicli: morto a 66 anni nel 2001 per tumore al fegato

* Ferdinando Miniussi: morto a 61 anni nel 2001 per epatite C

* Giacinto Facchetti: morto a 64 anni nel 2006 per tumore al pancreas

* Enea Masiero: morto a 65 anni nel 2009 per tumore

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13 commenti »

  • […] maniera distorta in cui viene trattata nell’ articolo in […]

  • S.M. ha detto:

    Vediamo un po’: voi de “ElPrincipe.it” mi dedicate nientemeno che un articolo nella sessione “approfondimenti”. Non posso non rispondervi e riferirvi alcune cose. Cominciamo col dire che una volta approdato sul Vostro sito non ho potuto fare a meno di soffermarmi a sbirciare anche gli altri “approfondimenti” del tipo: “Ma che cos’ha El Principe?”. Provo a fare alcune ipotesi: una grave forma di meteorismo reale? Flatulenza regia?.
    Mi si dedica, per l’appunto, l’approfondimento “Piccoli Moggi crescono”. Come a dire: chi si ricorda di una sentenza quanto meno interessante è antipatico almeno quanto un operatore di mercato che non ti fa mai gioire la domenica. Poco importa se il giudice non lo ha fatto lui, se non è stato quell’altro a comprare Vampeta, Gresko, Pacheco e Sorondo a suon di milioni.
    Diciamo pure che “il signorino” si firma con nome e cognome mentre i membri della ventinovesima legione dell’esercito del grande “eroe” di guerra Diego Alberto Milito non fanno altrettanto. E se uno si firma, vuol dire che preferisce essere chiamato per nome.
    Tralascio le rappresaglie scritte di tal Simone; non riesco a stare dietro ai ragionamenti di un pensatore di tal calibro: “Se io sparo una cazzata senza commettere reato di calunnia, vengo assolto sul piano giuridico, ma la cazzata detta rimane”. Meraviglioso! Se vieni querelato hai mentito, in caso contrario hai mentito uguale, solo che usufruisci del Jolly e non paghi.
    Preciso invece al legionario di sua maestà che della mia “linea” non cambio una virgola. Anche perché, cito da Wikipedia: “Nell’ambito del diritto, con il termine fatto giuridico si indica un avvenimento o una situazione prevista dalla fattispecie di una norma. Al verificarsi del fatto giuridico la norma ricollega il prodursi di un effetto giuridico, ossia la costituzione, modificazione o estinzione di un rapporto giuridico. “ La sentenza, mi sembra, è un fatto, non un opinione. Riguardo alla presunta offesa o vilipendio mi chiedo: Dove sta l’offesa?
    “La cosa che mi infastidisce di più è che si possono offendere e denigrare le persone anzi un intero popolo, quello nerazzurro senza colpo ferire: “Continuate a provare orgasmi multipli, o tripli (come il vostro sporco “Triplete”), fate pure che fate bene”.
    È esortazione, stimolo, conforto, invito, incitamento, incoraggiamento, spinta, sprone . Ovviamente ironico, non pretenderete che mi rivolga seriamente a voialtri. Mi accusate di empietà per il mio modo di trattare un argomento evidentemente sacro. Ma vi riferite a “sporco”? Questa è l’offesa? “Sporco” si riferisce al Triplete, non a voi. La grammatica dove la mettiamo? Mi viene in mente la puntualizzazione di Benigni a Bossi: “Umberto, è la vittoria che è schiava di Roma, non l’Italia! Umberto, il soggetto è la vittoria!”.
    Il tentativo di buttarmelo al culo è miseramente fallito. Ritentate, sarete più fortunati.
    S.M.

  • Franco Battiato ha detto:

    “chiunque, con denunzia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome, diretta all’Autorità giudiziaria o ad un`altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne, incolpa di un reato taluno che egli sa innocente, ovvero simula a carico di lui le tracce di un reato, è punito con la reclusione da due a sei anni.”

    Se io dessi dell’Uomo Ragno ad una persona la quale, sentendosi offesa, mi denuncia, dubito che sarei condannato. Questo non significa certo che la persona in questione sia l’Uomo Ragno.

    Io osservo da esterno la bagarre, ma non credo che “signorino” sia un’offesa..

  • daniele brumotti ha detto:

    “ma di cosa stiam discutendo”! ma ragazzi!c’è davvero poco da dire.. la vicenda è chiara,l’inter ha sbagliato,è palese; gli interisti si sentono incoraggiati ad argomentare a favore della loro squadra non perchè sanno di essere puliti ma perchè per ora hanno punito solo la juve; mi spiego meglio:l’illusione del tifo nerazzurro di non aver commesso reato deriva dal tempo che la (lenta) giustizia italiana sta impiegando per riunire tutti gli elementi e stabilire una pena. Detto questo,Luciano Moggi è un intenditore di calcio come pochi al Mondo.

  • EDOARDO ha detto:

    credo proprio che siate ubriachi cari ragazzi……….
    negli anni 50/60/70 si usavano metodi ben poco chiari infiltrazioni come bere acqua, dopping che ha portato innumerevoli morti e malattie “tragiche” come quelle di borgonovo e tanti altri che non si vedono in tv e chissà quante cose verranno fuori…..credo però che gli juventini VERI non si debbano attaccare a queste cose, altrimenti mi viene da pensare che tutto quel bel articolo sia frutto di un rosicamento pesantisssssimo (5 s come 5 tituli) mentre forse bisognerebbe vedere tutto in maniera più realista.
    l’inter ha vinto, la juve per anni anche…moggi è un criminale ma le squadre le sapeva fare.
    Quelle che sono le decisioni della giustizia sportiva le sapremo tutti tra qualche mese…per il momento cari juventini guardate i vs campioni che sul blog del PRINCIPE ci deve andare a chi piace….e sopratutto a chi vede qualità oltre quelle calcistiche negli occhi di un uomo vero come MILITO…..
    Edo

  • dado ha detto:

    mi sembri un mix tra un avvocato fallito e un ingegnere delle ferrovie dello stato a palermo! probabilmente non hai niente da fare….per seguire per filo e per segno tutta questa vicenda!
    ma non sei su un blog universitario??? mi sembra che ci siano problemi più importanti di moggiopoli, non credi????
    a giudicare dal tuo accanimento vivi per la juventus….
    che brutta vita che passi ultimamente!!!!!!!!!!!!!!
    poi scusa chi è che te lo voleva buttare al culo???
    mi sa che l’unico che ci è riuscito a farlo è stato moggi!!!!!!!!!!!!!!!
    al di la del calcio che nella vita è in secondo piano….
    mi sembri un pò povero dentro…un pò frustrato come 80% dei tifosi da stadio…..RIDICOLO!!!!!!!!!!!!
    CMQ FORZA JUVE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    • S.M. ha detto:

      ecco il problema vero, caro mio: “il doping c’è ancora, soprattutto nei campionati dilettanti, dove non esistono controlli: lì si bombano come bestie. Quello che più mi fa male però sono i ragazzini. Ormai iniziano a dare pillole e beveroni a partire dai 14-15 anni. Io lavoro con la squadra della Borghesiana, a Roma, dove gioca anche mio figlio Michele, e dico sempre ai ragazzi di stare attenti anche al tè caldo, se non sanno cosa c’è dentro. Ho fatto anche una deposizione per il tribunale dei minori di Milano: stanno arrivando decine di denunce di padri e madri i cui figli prendono roba strana, magari corrono come dei matti in campo e poi si addormentano sul banco il giorno dopo, a scuola. Ecco, è per loro che io sto tirando fuori tutto.” Ferruccio Mazzola
      è più importante di quanto tu pensi, forse…

  • S.M. ha detto:

    Edoardo, juventino o non juventino, la sentenza è un fatto. Il milione e mezzo di euro non l’ho pagato io quindi non rosico di certo. Non è un attarcarsi a qualcosa, e far ricordare qualcosa. Certo che queste cose accadevano troppo frequentemente in quegli anni, la stessa Juventus ha già affrontato un processo per doping, ma meglio rinfrescare le memorie ogni tanto.
    Sul blog del “Principe” mi ci hanno tirato dentro, non mi sognavo certo di andarci a ficcare il naso.
    Grazie per il commento, a presto.

    Dado, io sono un libero pensatore e rispondo solo di quello che scrivo. Gli universitari sono govani, e magari seguono anche il calcio. è importante sapere come gioca l’Inter ma è anche importante sapere queste cose. Nessuno mi paga per scrivere di università, io propongo delle riflessioni e se vengono ritenute interessanti si pubblicano.
    ps: frustrato? No, incazzato.

  • xander ha detto:

    continuate a babbiare dei dopati della juve, che conte perdeva capelli perchè si dopava, ma guardate ronaldo com’è conciato adesso, che si dopava già ai tempi del psv, o batistuta che fatica a camminare x le infiltrazioni che faceva, quindi non venite a buttare fango da noi, mi hanno sempre insegnato a guardare a casa nostra prima di quella degli altri, cosa che voi nn sapete fare.. santi che non siete per niente!! avremmo avuto giocatori dopati, ma nn erano gli unici, volevano colpire solo la juve, perchè se allargavano le indagini a tutte le squadre, compresa quella dei SANTI, chissà cosa veniva fuori. campioni d’italia. ZERU TITULI quest’anno!!!!!

  • Anonimo ha detto:

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