La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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L’eredità di Enrica Collotti Pischel

Scritto da – 26 Novembre 2013 – 12:58Un commento

Nata nel 1930 a Rovereto e figlia di un avvocato saggista e di una storica d’arte, Enrica Collotti Pischel è stata un personaggio di grande rilevanza per il ‘900 italiano: storica e accademica, ha dedicato la sua vita all’analisi delle rivoluzioni e delle guerre che nel secolo scorso sconvolsero i paesi asiatici.
Il 14 Novembre, presso la sede dell’Università degli Studi di Milano di Via Conservatorio 7 si è tenuta una commemorazione a dieci anni dalla sua morte. L’incontro è stato organizzato dalla stessa Università, in collaborazione con il CARC (Central Asian Resources Centre) e l’Istituto Confucio. Chi ha partecipato alla giornata, suddivisa in tre fasce orarie, ha ricordato Enrica con vari aneddoti ma anche trattato argomenti che avrebbero sicuramente interessato la storica.

Durante la mattinata, dalle 9 all’una circa, molti sono stati gli interventi a proposito della vita e del lavoro svolto da Enrica e della Cina nel passato, sua area di maggiore interesse. Tra i personaggi che hanno presieduto: Gabriella Venturini, Teresa Isenburg, Francesco Collotti, Francesco Montessoro, Marina Miranda, Guido Samarani, Alessandra Lavagnino, Gian Paolo Calchi Novati, Elisa Giunchi e Mariele Merlati.
La prima a parlare è Gabriella Venturini, amica e collega, che ricorda quanto fosse bello il rapporto di Enrica con i suoi studenti: un rapporto aperto e di potenziale amicizia. Enrica si occupava anche dell’organizzazione di seminari su Cina e altri paesi asiatici, gratuiti, realizzati semplicemente per garantire l’informazione riguardo a paesi che qualche anno fa potevano sembrare lontani anni luce. Teresa Inesburg, infatti, l’ha definita “un filo di diffusione e conoscenze per Milano”, tanta è stata la rilevanza del personaggio in quegli anni.

Francesco Collotti, figlio, la ricorda molto affettuosa coi suoi studenti. Montessori invece racconta di come Enrica non potesse essere definita “orientalista”, perché non subiva semplicemente il fascino dell’esotico: voleva comprendere le ragioni e le radici dei conflitti che animavano i paesi asiatici. Non si interessava né solo di documenti né solo di filologia, il suo sguardo era volto al presente e al futuro, studiava per poter orientare i propri interlocutori, che erano studenti, ma anche giornalisti e responsabili della politica estera. Era una militante politica prestata agli studi, pragmatica e analitica.

In seguito ad altri aneddoti sul percorso di storica di Enrica, Marina Miranda invece racconta di nuove interpretazione storiografiche delle rivoluzioni cinese e in seguito Guido Samarani ricorda gli anni difficili del periodo post-maoista in Cina, periodo che ha molto coinvolto anche Enrica, che come ricorderà qualche minuto più tardi Gian Paolo Calchi Novati, era così coinvolta nelle vicende dei paesi Asiatici che quando ci fu la battaglia tra Cina e Unione Sovietica sul fiume Amur, entrò in dipartimento piangendo. Infatti, Novati ricorda con un pizzico di poesia questo aneddoto come “Morire d’Amur”. Collotti Pischel si occupò molto degli anni ’60 e ’70, e nel ’64 definì in un suo scritto il conflitto Cinosovietico come elemento durevole della situazione internazionale. Molto interessanti infine anche gli interventi, poco più lontani geograficamente parlando, di Elisa Giunchi e Mariele Merlati, che hanno analizzato la questione afghana.

Le due fasce orarie successive sono sovrapposte: il pubblico può scegliere se ascoltare ancora qualcosa sulla Cina o se spostarsi lievemente e parlare di “altre Asie”.
Durante la seconda fascia oraria hanno partecipato: Alberto Martinelli, Patrizia Farina, Teresa Isenburg, Cristiana Fiamingo, Simone Dossi, Mara Valenti e Lidia Sandrini.
E infine durante la terza: Donatella Dolcini, Rosa Cairoli, Riccardo Finster, Alberto Toscano, Mario Ganino e Caterina Filippini.

Il convegno è stata un’occasione per ricordare Enrica e quanto da lei svolto, ma anche per prendere in mano ciò che ci ha lasciato e custodirlo come un’eredità, da portare avanti. Per continuare il lavoro di analisi e ricerca che da sempre ha caratterizzato il suo atteggiamento verso il mestiere di storica.

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