La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Mannarino, alla conquista del Monte

Scritto da – 19 Maggio 2014 – 13:33Un commento

Alessandro Mannarino non finisce mai di stupire. Il cantautore romano, noto al grande pubblico per brani più strettamente commerciali (come Me so ‘mbriacato, Serenata Lacrimosa), la cui nota dominante è un romanesco “viscerale”, i cui temi portanti sono il vino, l’evasione e la rappresentazione di gente semplice e disgraziata, è tornato in una veste nuova. Il 13 Maggio è uscito Al monte, album prodotto dall’etichetta indipendente Leave Music e dalla Universal Music e presentato domenica 11 Maggio da Fazio, a Che tempo che fa, dove è stato anticipato dal singolo Gli Animali (presente in radio e sul web dall’ 11 Aprile). Già definite alcune date del tour 2014: tra luglio e agosto il cantautore attraverserà l’Italia da nord a sud. Tappa immancabile la sua Roma, il 20 luglio.

Certo, ne ha fatta di strada Mannarino… Dopo l’autorevole Premio Gaber per Il Bar della rabbia (2009), e poi Supersantos nel 2011, passando per il Concertone del primo Maggio, assolutamente d’obbligo per uno come lui, è sbarcato pure negli States per l’Hit Week Festival, guadagnandosi la stima della stampa d’oltreoceano.

Nel nuovo lavoro, un netto cambio di prospettiva. Gli emarginati, protagonisti indiscussi degli album precedenti, lasciano spazio a una riflessione più filosofica e complessiva. Gli stornelli romaneschi cedono il posto a melodie che riflettono l’esperienza del viaggio in Brasile e si aprono alla musicalità popolare siciliana.

L’unica traccia dialettale la si trova ne Gli Animali, dove a parlare è – incredibilmente – il nonno di Mannarino, simbolo, nel brano in questione e per tutto l’album, di quella saggezza proverbiale e genuina dei tempi perduti. Infatti declama una metafora sulla condizione di prevaricazione dell’uomo comune che, proprio come i pesci, spesso non distingue “la luce delle stelle da quella delle lampare”.

Quasi un freno allo spirito dionisiaco e alla libido, ai bisogni del ventre. Al monte è un chiaro tentativo di rimboccarsi le maniche in un momento storico che lo richiede, per far luce su una realtà ben poco chiara.

Arrivederci a quell’atmosfera prepotentemente scanzonata che è riuscita a sovrastare anche i temi più scomodi. Benvenuto ad una riflessione più studiata e rilassata.

Mannarino intende trascinare con sé l’ascoltatore in un pellegrinaggio laico della mente e del cuore, liberandolo dalle prigioni di ogni tipo. Il punto di partenza è la città, concepita non più solo nei confini del Raccordo Anulare: destinazione, il “monte”.

Come protagonisti dei romanzi di formazione, i personaggi “mannariniani” (estratti da tarocchi, icone bizantine…) compiono un tortuoso percorso di affermazione sia individuale che collettiva, da una condizione di partenza sfavorevole sino alla conquista della cima. Una sorta di scalata dantesca dall’inferno quotidiano alla luce spiazzante de Le stelle, ultima toccante traccia.

Di fronte a una variazione così drastica, lo spettatore occasionale può rimanere spiazzato. Ma il vero seguace di Mannarino non ha fretta. È disposto a prendersi il tempo necessario per comprendere dei testi meno strillati, meno diretti e trainanti, il frutto di una formazione antropologica che mira di continuo alla libertà, all’amore, all’uguaglianza. Perché, purtroppo, non siamo tutti uguali in questo mondo.

Niente religione in tutto ciò, niente bandiere: l’obiettivo è diventare padroni di sé stessi. Trovare il coraggio per salire Al Monte, fare tabula rasa e capacitarsi del modo in cui la società riesca a celare sotto le spoglie della normalità certe assurde violazioni nei confronti dell’uomo. Trait d’union e finalità assoluta dell’intero album, l’amore: è lui, secondo Mannarino, che ci salverà.

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