La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Una risata vi seppellirà (ma qui sono ancora tutti vivi)

Scritto da – 20 Dicembre 2011 – 14:59Un commento

La satira, da sempre, è un modo di sopravvivere al potere mettendolo in ridicolo. Chiosando un vecchio slogan del movimento del ’77 si potrebbe dire: la fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà. È naturale quindi, che ai potenti non piaccia diventare oggetto di sketch e imitazioni, ma dal momento che decidono di “scendere in campo” non vi si possono sottrarre. Fa parte del gioco e se nel contratto con gli italiani non c’era scritto, pazienza! Il potere che passa sotto la scure della satira ne esce privato di quella patina di sacralità che si è messo addosso: il re è nudo. Al Cavaliere, ma anche a molti altri come lui, non è mai piaciuto il fatto di poter essere messo più in difficoltà da un comico che dall’intera opposizione parlamentare. Perché la satira non ha tutti gli obblighi del politically correct ma va al nocciolo. Fa emergere contraddizioni vere o psicologiche.

Il problema di Berlusconi è che considera la satira politica come un nemico in più da mettere a tacere e nel contempo si dichiara quasi ogni giorno liberale. E questa distorsione mentale del Capo si è propagata come una malattia infettiva contagiando la maggior parte del suo schieramento. Quando Crozza fa la sua “copertina” a Ballarò viene considerato dal Pdl come un esponente dell’opposizione, uno dei più pericolosi e accaniti. Ma quando c’era Prodi al governo non era lui il suo bersaglio? E come dimenticare il famoso “Berluscò ricordati degli amici” di Corrado Guzzanti che metteva in ridicolo Rutelli? Si potrebbe continuare di questo passo, ma forse è meglio riflettere su un punto: da parte di un uomo politico molto potente, che controlla gran parte dei media del nostro Paese, c’è stato ed è ancora in atto un tentativo illiberale di fermare qualsiasi voce dissidente. L’editto bulgaro docet, la recente chiusura di “Parla con me” anche. Infatti il programma di Serena Dandini quest’anno non è andato in onda a causa della decisione del CDA della Rai sulla quale ha pesato il no dei cinque consiglieri del Pdl. Così, mentre l’azienda di Viale Mazzini perde un altro programma cult, Berlusconi può ben gioire. Ma si tratta di una vittoria di Pirro, perché la satira non si ferma e grazie alle possibilità offerte da internet si moltiplica. Del resto nessun regime, per quanto potente e temibile, è mai riuscito ad imbrigliarla. Di fronte a lei anche i giganti tremano ed il popolo comincia a prendere coscienza. Di cosa? Del fatto che forse è venuto il momento di una svolta perché i loro attuali governanti sono divenuti ridicoli. La satira, inoltre, quando è intelligente (perché non sempre lo è) induce anche chi ne è oggetto a qualche riflessione. E la cosa probabilmente turba il Premier.

Intanto un altro programma storico, da molti anni in onda sulle reti Mediaset, chiude i battenti: si tratta del Bagaglino. Nato come gruppo cabarettista nel 1965 con l’obiettivo di fare satira di destra, sotto la scure dei suoi comici sono passati tutti i potenti d’Italia e non solo. Il Bagaglino è però anche il simbolo di una TV sempre più commerciale che attira telespettatori con le sue donne-immagine. Una TV tutta “culi e tette” le cui protagoniste sono state Pamela Prati, Valeria Marini, Antonella Mosetti e Nina Moric, solo per citarne alcune. Non a caso era uno dei programmi preferiti di Berlusconi, come lui stesso ha lasciato intendere più volte.

Spesso il Presidente del Consiglio accusa i comici che non sono di suo gradimento di essere di sinistra. Esiste una satira di destra e una di sinistra? Non dovrebbe esistere perché, come già detto, il suo target è il potere nel suo insieme, quindi dovrebbe essere per antonomasia anarchica. Ci si potrebbe chiedere, allora, quale possa essere il discrimine tra una buona ed una cattiva satira. Di certo non la sua capacità di essere costruttiva. Al contrario, se la satira è vera deve saper essere distruttiva. Evidentemente questo non può piacere ad una casta politica che si prende troppo sul serio. Per quanto concerne i limiti della satira, è giusto che ci siano e non debbono essere trascesi. Di fronte al privato, ai drammi personali, alla tentazione di spararla sempre più grande sfociando in offese gratuite sarebbe meglio fermarsi e questo vale anche quando chi è preso di mira si chiama Silvio Berlusconi.

 

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