La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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La luna sotto casa: Milano tra ExCuem, comunicati e Rettorato

Scritto da – 15 Maggio 2013 – 17:463 commenti

Ancora qui, Festa del Perdono civico 3/7. Qui alle ore 15 di Giovedì 9 il gruppo ExCuem ha tenuto una conferenza stampa, al fine di “smentire pubblicamente le bugie che il Rettore ha fatto circolare e per affermare che non siamo disposti a tollerare questo clima d’intimidazione”. Chiedono che “Vago e i membri del CdA rispondano di fronte all’assemblea degli studenti, quindi con un contraddittorio, e non tramite lo spamming di una mail”. Esigono che “l’integrità fisica degli studenti sia tutelata non permettendo più l’ingresso della forza pubblica in ateneo, per nessuna ragione”. Infine reclamano “l’ufficializzazione della revoca dei provvedimenti disciplinari intrapresi nei confronti degli studenti coinvolti nelle mobilitazioni.” Quasi in contemporanea arriva la mozione congiunta di Senato e Cda in sostegno al Rettore Gianluca Vago. Per cui, il Senato accademico e il Consiglio di amministrazione condannano “la condotta del ristretto gruppo di persone responsabili dei fatti in questione e autori, da mesi, di comportamenti illegittimi (..) adottati in nome di ragioni pretestuose e di accuse infondate all’Ateneo, ignorando e respingendo le ipotesi pur avanzate dall’Amministrazione per ricondurre alla legalità l’utilizzo degli spazi in questione, disturbando in maniera grave le attività istituzionali, utilizzando gli spazi universitari per iniziative improprie e degradanti, fino a mettere in atto gravi episodi di intimidazione e di violenza ai danni di dipendenti dell’Ateneo”. Così ribadiscono che “la destinazione degli spazi contestati non può che essere quella deliberata dopo matura riflessione dagli organi accademici e che ogni tentativo d’indebita appropriazione, proseguendo sulla strada dei fatti compiuti, non potrà che essere perseguito chiamando i loro autori ad assumersi le responsabilità relative in tutte le sedi”. E, insomma, s’impegnano a collaborare con il Rettore “affinché si possa proseguire nell’azione di governo avviata già nei primi mesi del suo mandato e si possa trovare al più presto una soluzione che riporti non solo la legalità all’interno del nostro Ateneo, ma consenta di proseguire il percorso già avviato, in particolare con la rappresentanza studentesca, allo scopo di aumentare la fruibilità degli spazi”.

Sul banco del chiasso telematico, anche il professore ordinario di Filosofia del Linguaggio e Semiotica, Sandro Zucchi, ha sentito di dover ribattere alla lettera “Odio gli indifferenti”, indirizzata dagli occupanti a tutti i docenti dell’Università, e nella sua replica scrive “Io penso che il Rettore Vago abbia sbagliato a chiamare la polizia. Detto questo, se voi odiate gli indifferenti, io detesto i cazzoni. Non me la prendo per la stoccata sul fatto che colleghi più illustri di me si sarebbero esposti in passato. (…) Me la prendo invece perché l’altro giorno avete imbrattato lo spazio di fronte all’Aula Magna come se fosse cosa vostra e non cosa di tutti, scrivendo slogan da mentecatti come “più sbirri morti”. Me la prendo perché, tra le altre cose, avete usato lo spazio dell’ExCuem per fare dei party, lasciandovi dietro una quantità di immondizia e di sporcizia che neanche il circo Barnum (…). Me la prendo perché, se aveste fatto un progetto decente, avreste potuto continuare a gestire lo spazio dell’ExCuem e invece vi siete comportati come se presentare un progetto all’amministrazione fosse al di sotto della vostra dignità, trascurando il fatto che, con il vostro modo di ragionare, si legittima anche il diritto di Forza nuova di prendersi uno spazio e farne quel che vuole. La solidarietà va meritata.” Oserei aggiungere: la solidarietà e gli spazi vanno meritati.

Comunque finalmente è Venerdì. Venerdì 10 e altresì il Rettore decide di rilasciare una conferenza nell’Aula Magna della sede di via S. Antonio. Dove per altro avrebbe dovuto presenziare alla consegna di una laurea honoris causa. Dove ovviamente spuntano in grande quantità le camionette della DIGOS, ad impedire a chiunque non solo l’entrata  nel complesso universitario ma pure in tutto il quartiere. Cosa fanno i contestatori?  In circa duecento marciano tra le vie del centro, prima in ateneo passando per via Laghetto e corso di Porta Romana, poi, non potendo varcare via S. Antonio, di nuovo in sede centrale. Purtroppo non mancano mai urla, bottiglie, fumogeni e cassonetti al seguito.

E cosa ne dice il neo-ministro Maria Chiara Carrozza? “Non conosco nei dettagli la vicenda, ma non posso accettare violenza né fisica né verbale da nessuno. (…) C’erano dei profili d’illegalità. Ora il Rettore sta cercando una mediazione, perché bisogna cercare il dialogo. Da entrambe le parti.” Nel frattempo, in tutte le caselle di posta Unimi arriva una mail da UniSì (nondimeno Sabato 11 Lista Aperta Obiettivo Studenti inoltrerà il proprio punto di vista). Brevissimamente, i rappresentanti di Uniti a Sinistra si dichiarano contrari. Contrari al fatto che ExCuem abbia sempre agito al di fuori della legalità, all’intervento delle forze dell’ordine, “alla raccolta della pavimentazione del chiostro, degli strumenti edili, del materiale antincendio e altri oggetti contundenti”, alla percossa inferta ad un dipendente dell’Ateneo. Certo, sarà anche vero che “come rappresentanti abbiamo fatto il nostro dovere nell’opera di mediazione avvenuta negli organi preposti, nella gestione dell’evacuazione della giornata di martedì e nel garantire che quegli spazi non finissero in gestioni diverse da quelle studentesche”, ma non si capisce come tutta questa avversione verso il collettivo studentesco si scateni solo ora. E difatti credo non l’abbiano capito nemmeno gli stessi ragazzi ExCuem, i quali poco dopo hanno regalato al muro della loro auletta questa sentitissima scritta in rosso: “Siete solo infami con le mani in pasta”.

Sull’onda dell’ansia da commento, Link-Sindacato Universitario non si è sottratto dal mostrare le mani ben pulite alla maestra, dissociandosi dalla mozione congiunta degli organi accademici e dalla posizione presa da UniSì. “Sicuramente non condividiamo né l’analisi politica, né la prassi del collettivo ex-Cuem – dice – (..) tuttavia non riteniamo giusto derubricarne il lavoro a semplici “festini”. Quello che è avvenuto Lunedì 6 è vergognoso. Ancor peggiore ci pare l’incapacità del Rettore a scusarsi pubblicamente con quegli studenti che hanno vista messa a repentaglio la loro incolumità. Quando alle risposte politiche si antepongono i manganelli, non possiamo che essere solidali verso chi subisce violenza, nonostante tutta la differenza politica che intercorre tra i percorsi.”In fin dei conti riflettendoci, un’immagine che certamente ricorderò tra venti anni, se conoscenti mi dovessero chiedere dell’impresa “rivoluzionaria” di queste settimane, sono i murales che alcuni manifestanti hanno dipinto sulla parete immediatamente vicina all’ingresso dello spazio libreria. Un ritratto di Primo Moroni ed una sua citazione “Non serve andare lontano, perché sotto ogni asfalto c’è il mare e dietro ogni angolo, la luna”, nero su bianco. Per chi non lo sapesse Moroni è stato, oltre che il fondatore negli anni ‘70 della Libreria-Editore Calusca (vero caposaldo italiano per la diffusione di produzioni editoriali alternative e di estrema sinistra, per l’incontro di militanti e intellettuali, per il reperimento di materiali sulla storia del movimento operaio e per la valorizzazione della controcultura avviata dai gruppi punk cittadini), il coautore assieme a John Martin de “La luna sotto casa”, ovvero la testimonianza di 40 anni di Milano, dal secondo dopoguerra agli anni ‘90.  Dalla ristrutturazione urbanistica degli anni ‘50 alle bande di quartiere, dalla stagione dell’impegno all’insurrezione politica, dal beat al punk, dalle caves similparigine ai centri sociali, dal campeggio di via Ripamonti alla Milanodabere. I murales mi hanno colpita perché non raffigurano Primo Moroni, come “La Trahison des images” di Magritte non raffigura una pipa. C’è piuttosto, tra quel nero vernice e quella lavabile bianca, il manifesto programmatico e certamente ora la convalida ora la discolpa di quanto questi ragazzi stanno realizzando in Università.

Poi tutto il resto. E tutto il resto è, ad esempio, che ExCuem nasce nel Gennaio 2012 dall’esigenza, così afferma chi è davvero l’ExCuem, di risolvere alcuni dei problemi più popolari tra gli universitari (“l’eccessivo costo dei libri d’esame, la ricorrente omonimia tra testo d’esame e docente, la mancanza di spazi da utilizzare a fini di studio, la mancanza di strutture dove poter consumare il cibo portato da casa, la penuria di occasioni di socialità che evadessero la ritualità della propria, individuale, vita universitaria”), nasce come un “luogo di condivisione e di critica dei saperi”, fantastico, e poi per la prassi volutamente illecita che lo muove finisce col diventare a sua volta un problema popolare tra gli studenti. Senza parlare dell’effettiva affluenza che l’ex libreria ha potuto vantare in quest’anno di attività. Quando si dice “tra dire e il fare”… c’è di mezzo la luna.

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