La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Università Statale, ex Cuem. Disabili come parafulmini?

Scritto da – 19 Settembre 2013 – 10:14Un commento

Potrebbe essere questa l’ultima e definitiva puntata della questione Ex Cuem, che negli ultimi mesi, in Statale, ha scaldato cuori e manganelli. Il rettore ha approfittato della chiusura estiva dell’Università per mettere fine una volta per tutte a questa annosa situazione. Oggi le porte dell’ex Cuem sono sbarrate, invalicabili, e ad assicurarsi che nessuno ci provi, a forzare le entrate, ci sono due vigilantes (a qualsiasi ora del giorno). Ma la cosa ancora più sensazionale è che sono stati apposti due cartelli che recitano così: Stiamo realizzando un centro di servizi e un laboratorio sperimentale per studenti disabili e con problemi di apprendimento. Ora di un’iniziativa che in apparenza potrebbe considerarsi lodevole bisogna considerare tutti i precedenti. Già, i precedenti: perchè  inizialmente, quell’aula rimasta sgombra dopo il fallimento della libreria Cuem, nei piani del rettorato doveva essere destinata ad area di servizi di ristoro agli studenti: con macchinette self service e quant’altro. Quest’idea non fu ritenuta allettante per nessuno, quindi, forse abbandonata, venne indetto un bando che stabiliva che quello spazio sarebbe stato adibito al progetto più meritevole. Si dovette però prendere atto di un piccolo particolare, ovvero lì dentro ci stavano già da tempo gli occupanti, i quali avrebbero anche partecipato al bando, ma solo se fosse stata garantita loro la certezza di vincere (quest’affermazione è stata riferita direttamente dai rappresentanti degli occupanti al sottoscritto). Il seguito lo conosciamo tutti.

Ma senza ripercorrere nuovamente i trascorsi, veniamo ad oggi.  L’idea di adibire l’aula per servizi dedicati agli studenti disabili potrebbe apparire lodevole, e forse lo è, ma appare forzata ed improvvisata. Speghiamoci. In Statale la situazione relativa ai servizi agli studenti è alquanto lacunosa, ed è raro sentire parlare di iniziative a loro favore: tantomeno pare vi sia mai stata particolare attenzione e sensibilità rivolta agli universitari disabili.

Basti considerare che alcune tra le aule più capienti (come la 211) sono strutturate su scalini e quindi praticamente inaccessibili ad una sedia a rotelle o ad una persona che abbia problemi di mobilità. Nemmeno gli ascensori sono attrezzati per le carrozzine, e non parliamo dei servizi igienici (nella maggior parte dei casi inarrivabili per uno studente con difficoltà motorie).

Ecco che ci sorge spontaneo il pensiero che Vago oggi utilizzi gli studenti disabili come parafulmini. Che adibisca quell’aula ad un servizio tanto nobilitante per essere inattaccabile e chiudere definitivamente la questione ex Cuem, che nello scorso anno accademico lo ha certamente logorato.  Il Passaggio dall’idea di creare un’area ristoro a quella di adibire un’aula a servizi per studenti disabili è tanto strampalato, che le malizia feroce della nostra supposizione appare giustificabile.

Ma se anche anche così non fosse, se le nostre supposizione fossero insensate ed infondate, e santo cielo siamo i primi a sperarlo, un dubbio rimane forte. Ovvero: il Rettore ha dimostrato buone competenze nella gestione della struttura universitaria?

Interrogativo legittimo, perchè Vago ha fatto di tutto per scacciare gli occupanti, col pensiero fisso che in quell’auletta fosse necessario creare un punto di servizio ristoro, poi ha parlato di bando aperto a chiunque, e dato che gli occupanti facevano orecchie da mercante ha fatto intervenire i manganelli.

Nemmeno i manganelli hanno risolto la situazione e quindi ha avuto la brillante idea di distruggere materialmente l’aula, della quale  ha completamente divelto la pavimentazione. A questo punto si è reso conto di essersi fatto scacco matto da solo, perchè di fronte alla bestialità del suo atto gli studenti, scandalizzati, si sono messi a ricostruire.

Le ha davvero fallite tutte, e adesso il colpo di genio: nessun punto ristoro e nessun bando aperto, ma un’area a disposizione per i disabili. Idee confuse: tanto confuse.

Ma un Rettore incapace di mantenere e portare avanti un’idea chiara e definita, sarà in grado di offrire dei contributi efficaci alla causa della Statale?

Ma un Rettore incapace di proporre un progetto valido relativo all’utilizzo di uno spazio di pochi metri quadrati, saprà offrire progettualità ad una struttura come quella della nostra università?

Ma un rettore, che in un momento di difficoltà economica, quale questo in cui ci troviamo, nel quale è giusto centellinare fino all’ultimo centesimo, decide di retribuire due vigilantes perchè veglino costantemente sulle porte dell’ex Cuem è davvero in grado di gestire le casse dell’Università?

E, infine, un Rettore così volubile sarà un interlocutore credibile per enti pubblici e privati e per noi stessi studenti?

Questi gli interrogativi con i quali ci accingiamo ad iniziare il nuovo anno accademico.

 

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