La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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L’Africa, la carestia, le Corporations.

Scritto da – 10 Ottobre 2011 – 17:10Nessun commento

Il fotografo Kevin Carter nel 1993 scattò questa foto, in Sudan. In essa si vede un bambino colpito da carestia che sta cercando di trascinarsi verso un campo dell’ONU, situato a circa un chilometro di distanza; dietro di lui un avvoltoio, che lo segue e aspetta la sua fine. Quest’ immagine al suo tempo sconvolse le persone che la videro, del ragazzino non si seppe nulla, lo stesso fotografo una volta catturato il soggetto si allontanò da lì a breve; anche se tre mesi dopo colpito da una forte crisi di depressione, per tutto quello che il Sudan gli mostrò, si tolse la vita. Vicenda alquanto forte,d’altronde quanto il problema della fame nel Mondo. Un pò di tempo fa su You Tube mi capitò di vedere un’intervista fatta a Gino Strada, uno dei fondatori dell’ONG Emergency,che trattava di questo argomento,alcune sue frasi mi colpirono in particolare modo e me le annotai nel significato su un mio quaderno, penso che qui trovino un loro contesto adatto in cui mostrarsi.

“Noi uomini del benessere, non siamo più in grado di capire la fame, la fame ai nostri tempi ha cambiato senso, non è più intesa come una calamità naturale, ma anzi è una cosa che viene PRODOTTA ARTIFICIALMENTE, SCIENTIFICAMENTE,VOLONTARIAMENTE, in questo nostro Mondo dove pochi uomini hanno deciso ed imposto un solo unico vero dio: il Denaro e il suo vice-dio il Profitto. Ormai infatti ogni cosa che facciamo, compriamo, usiamo è una fonte di profitto. In questa ottica che macina le persone, le loro idee, costruendo benessere che supera anche il superfluo, non c’è davvero più un motivo di parlare dell’esistente problema della fame…Nonostante sia ancora un fenomeno che uccide milioni e milioni di persone ogni anno…No bisogna raccontare del volto,degli occhi di un essere vivente che ha fame, contarne le costole, fotografarne la decomposizione vivente…per arrivare ad attirare, almeno, una briciola d’attenzione”.

Questo più o meno è il succo del suo discorso, questo più o meno quello che succede nel cosiddetto Terzo Mondo. E’ strano, mi è capitato più volte di pensare come questa espressione “Terzo Mondo”possa influire sulla nostra percezione della realtà, di noi benestanti occidentali, che abitiamo quindi, dove? Nel “Primo Mondo”?

Sembra un po’ la credenza che c’era una volta quando si pensava che la Terra fosse piatta e che se navigavi oltre le “Colonne d’Ercole” era ovvio che cadevi negli abissi, come minimo infernali ecc ecc. E oggi immancabilmente si ragiona ancora così, se tu vieni dal Terzo Mondo deve essere più che scontato che soffri la fame, una verità logica, giusto? No. Per quello che ne so è che esiste invece, ancora un solo ed unico Mondo, un solo ed unico pianeta, chiamato Terra, con i suoi abitanti, tutti allo stesso grado di terrestri. E so anche che tutte queste forme viventi sono assoggettate però, dalla grande economia Capitalistica che ha permesso con il libero mercato, la Globalizzazione delle economie occidentali.

Dall’avvento di questo meccanismo la ricchezza circolante si è ridistribuita, passando dal solo monopolio delle banche inglesi ed americane a quelle cinesi (che oggi occupano il primo posto del sistema bancario mondiale). Nuovi poli bancari sono inoltre fioriti in Brasile, Canada, Russia, India, insomma si sono espansi ovunque, tranne che in Africa, che era ed è rimasto un continente senza capitali ma con riserve enormi. Escludendo forze divine paranormali i motivi dunque, vanno ricercati nei diversi fattori che si sono susseguiti nel tempo e che ancora oggi interferiscono non permettendo un normale sviluppo del Paese.

1°-Il Colonialismo che per decenni e decenni lo ha soggiogato, rubandogli non solo materie prime ma la stessa forza lavoro, vite umane insomma, che insieme alle prime, venivano imbarcate, stipate sulle navi e vendute ai porti di arrivo ai migliori offerenti delle più grandi metropoli sorgenti a cavallo tra i due passati secoli.

2°-L’esproprio che in questi tempi sta subendo del suo territorio, che viene svenduto per lo più alla Cina e alla Corea. Da notare che il più delle volte la terra comprata avviene in maniera non limpida, grazie ad un Governo in sede corrotto, che favorisce solo gli interessi degli acquirenti; infatti la gente del posto la coltiva, venendo però sottopagata, gli stranieri ne mangiano i suoi frutti e non c’è un vero e proprio reinvestimento nelle risorse del luogo.
Continua cioè a verificarsi uno SCAMBIO INEGUALE…che d’altronde è una delle forme di neocolonizzazione perpetuata dai vari organismi internazionali come gli Stati Uniti, i Paesi Europei, che succhiano le risorse africane per nutrire, ingrassare all’inverosimile il mostro industriale-economico delle Corporations.

Queste Corporations ( Esso,  Shell, Mc Donald’s, L’oreal, Bayer, Nestlè, Nike, IBM) tanto per citarne qualcuna, sono l’input ma anche l’output del SISTEMA MONETARIO mondiale. Che sotto la legge del suo dio e vice-dio non possono permettersi il lusso dell‘ETICA, di un’industria che tenga veramente in considerazione il valore della vita delle persone.

Una vita che DEVE essere tenuta sotto il dominio del concetto della SCARSITA’ delle risorse, per le quali non esiste un metodo giusto per distribuirle in parti equivalenti: Es. la riduzione della produzione del petrolio perchè i prezzi possano crescere o la circolazione dei diamanti, poche persone infatti sanno, che non tutti quelli estratti vengono lavorati, volentieri finiscono bruciati….

Guerre, povertà, corruzione, fame, miseria, sono gli ingredienti per permettere a tale sistema di perpetuarsi nel tempo. Un sistema che ignora le conoscenze tecnologiche di cui oggi siamo veramente in possesso e che volendo potremmo arrivare a creare un sistema economico, dove il senso di Democrazia, che i Governi più lustri si vantano di avere, avrebbe davvero un senso. Ma l’interesse prevale sulla dignità, sui diritti, dell’esistenza umana. Un’esistenza vista come un ammasso uniforme di consumatori e fabbricatori da utilizzare,da plasmare a secondo del luogo in cui ci si trova…

Passando insomma da colui che inghiotte a colui che si spacca per fare esplodere chi si inghiotte compresi in un unico, ciclico ingranaggio generale.

Finché esisterà, un’ economia mondiale che produrrà per i soli paesi ricchi e lascerà morire la maggior parte della popolazione terrestre, nessun cittadino è sollevato dal domandarsi cosa non funziona, cosa marcisce nel suo frigo, oltre che negli organi del governo che lo rappresentano.

Oggi la povertà non è più una piaga naturale, l’uomo con le conoscenze, i mezzi, gli strumenti che possiede può eliminarla. La vera questione è che a Qualcuno non conviene.

 

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