La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Canapa, non solo una droga

Scritto da – 18 Giugno 2012 – 15:566 commenti

Mi ritrovo a parlarne in un piccolo paesino del sud barese, Conversano, noto per il suo splendido castello normanno e da qualche tempo, per l’impegno di un ragazzo, Claudio Natile, presidente dell’ Associazione Culturale “CanaPuglia”, nella diffusione di informazioni in merito all’argomento. E quindi capita, fra le stradine di questo bel borgo, di imbattersi in un panificio che vende taralli realizzati con farina di canapa, di fermarsi in un localetto dove le pizze sono prodotte nello stesso modo, di trattenersi in un bar per un aperitivo e sgranocchiare semi di canapa decorticati, di ricevere un volantino per strada e accorgersi che è fatto di carta di canapa.“Da quella che comunemente viene chiamata “Marijuana”, possiamo ottenere circa 25.000 prodotti ecologici e trasmettere valori che possono stimolare una rinascita culturale”. È questo il segreto del successo di CanaPuglia, progetto finanziato dalla Regione Puglia attraverso il bando “Principi Attivi” che ha visto la sua concretizzazione nel Gennaio 2011. E Claudio continua: “Il nostro intento è di portare a conoscenza dell’opinione pubblica il valore della canapa, una pianta di cui l’Italia era il 2° produttore mondiale e che, a partire dagli anni ’30 del Novecento, è stata demonizzata dalle multinazionali dell’ industria petrolchimica e non solo.”

Dalla canapa si possono ottenere infatti prodotti per il settore alimentare, farmaceutico, edile, cartario, tessile ed energetico con l’utilizzo di bassi inputs per la sua coltivazione e la quasi assenza di trattamenti chimici. Quindi, bassi costi, più verde nelle nostre campagne con più aria pulita, meno costi. Insomma come dire, più benefici per tutti…ed è forse questo il problema, soprattutto per quei pochi che al momento beneficiano di un sacco di guadagni. “Pensate che il cotone è la seconda pianta più trattata al mondo, dopo le banane. I pesticidi che si utilizzano derivano dagli scarti della lavorazione del petrolio e negli Stati Uniti il cotone assorbe la metà dei pesticidi prodotti ogni anno! Il legame tra l’industria tessile e quella chimica salterebbe se al posto del cotone (98% settore tessile mondiale) si coltivasse la canapa che non necessiti di alcun tipo di pesticidi. Ma questo è solo un esempio per farvi comprendere cosa si cela dietro la proibizione della canapa: una truffa!” Ebbene sì, oggi la maggior parte di noi, ha dentro di se una convinzione, ovvero che la canapa è solamente una droga! Ed è questa una convinzione che deve essere smossa dal basso, essendo ormai parte della nostra cultura. Bisogna quindi educare a pensare il vero, farlo a partire dai bimbi, parlarne nelle scuola, insegnare un’alimentazione più vicina alle nostre origini e tradizioni, un uso consapevole delle materie prime che la terra può regalarci senza aggiungerci nulla di chimico, una valorizzazione delle nostre risorse senza demonizzarle.

CanaPuglia si sta già impegnando in questo, organizza conferenze in cui intervengono anche malati di sclerosi multipla con le loro testimonianze rispetto al beneficio sintomatologico all’assunzione di derivati di Cannabis, promuove prodotti alimentari e tessili realizzati in canapa, organizza meeting formativi indirizzati ai ragazzi delle scuole superiori, sponsorizza eventi musicali nei quali allestisce piccoli info point. Deve essere ben chiaro quindi che la visione della canapa come un male da estirpare è il risultato della volontà di potenti industriali (Dupont, Rockfeller, Hearst) che, grazie all’appoggio della politica (Haslinger), hanno innescato, circa 80 anni fa, una demonizzazione ai danni della canapa (Hemp, in inglese) per eliminare uno scomodo nemico. Con la convenzione di Haag sull’ oppio del 1912 venne creata la base contrattuale per il proibizionismo del ventesimo secolo. Il testo dell’ accordo parla di “aspirazione umana” come base di una politica di divieto dei paesi contraenti. Ma la “guerra alla droga” chiesta sopratutto dagli USA era ed è primariamente una guerra contro l’ uomo (consumatore e produttore). Negli USA la cannabis veniva consumata soprattutto dai neri. Ecco come il proibizionismo si allacciò al razzismo. Insieme alla canapa terapeutica sparì anche la fibra di canapa, e fu così che questa fibra industriale tradizionale venne espulsa dal mercato; i paesi produttori erano economicamente indeboliti, e il mercato era aperto al monopolio del cotone e della fibra sintetica.“Quel nemico, la canapa, aveva accompagnato l’uomo sin dalla scoperta dell’agricoltura. Aveva sfamato e curato migliaia di generazioni, dato loro riparo e protezione nel rispetto della natura”. Insomma, la sua proibizione è l’esempio di quanto l’uomo possa modificare una realtà per meri interessi economici. “La canapa non è solo una droga da sballo ma un ottimo medicinale. Ancora: un ettaro di canapa, in termini di cellulosa, produce quanto quattro ettari di foresta, in sei mesi! Potremmo dire STOP ALLA DEFORESTAZIONE e produrre carta dalla canapa”. E Claudio aggiunge, concludendo “Ammiro e ringrazio il direttore di Orizzonte Universitario che ha contribuito, dedicandomi questo spazio, a stimolare una riflessione su quello che era definito ‘l’oro verde d’Italia’”.

 

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6 commenti »

  • […] Mi ritrovo a parlarne in un piccolo paesino del sud barese, Conversano, noto per il suo splendido castello normanno e da qualche tempo, per l'impegno di un ragazzo, Claudio Natile, presidente dell' Associazione Culturale “CanaPuglia”, nella diffusione di informazioni in merito all'argomento. E quindi capita, fra le stradine di questo bel borgo, di imbattersi in un panificio che vende taralli realizzati con farina di canapa, di fermarsi in un localetto dove le pizze sono prodotte nello stesso modo, di trattenersi in un bar per un aperitivo. […] Leggi l'articolo completo su Orizzonte Universitario […]

  • […] questo spazio, a stimolare una riflessione su quello che era definito ?l?oro verde d?Italia??. http://www.orizzonteuniversitario.it…olo-una-droga/Via Canapa, non solo una […]

    • Zena ha detto:

      L’albero, che bei ricordi Quando ero piccloo ricordo che avevamo un set di palline un po strano. Fatte di tipo cartapesta, con motivi e scene natalizie. C’e n’era una in particolare che mi piaceva un sacco per i suoi colori, ma (purtroppo per lei) aveva il laccetto bianco invece che rosso come le altre, per cui finiva sempre sul retro dell’albero Ogni giorno perf2, tenacemente, la rimettevo al suo posto, esattamente al centro, proprio davanti. Adesso sono tre anni che non vedo pif9 i miei fare l’albero e il presepe. Vivendo da solo, quanndo scendo gif9 in Puglia dove vivono i miei l’albero e il presepe sono gie0 belli che fatti. E adesso, al posto delle palline di simil-cartapesta, abbiamo un set a forma di frutti che puzza terribilmente xD

  • daniele ha detto:

    Ciao! Vorrei solo dire un grazie enorme per le informazioni che avete condiviso in questo blog! Di sicurò diverrò un vostro fa accanito!

  • andrea ha detto:

    Molto bello il blog… però aspetto nuovi post, è da troppo tempo che non ci sono aggiornamenti. Vabbè, intanto mi sono iscritto ai feed RSS, continuo a seguirvi!

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