La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Europee 2014, tirando le somme…

Scritto da – 3 Giugno 2014 – 14:00Un commento

Cosa succede in casa Forza Italia? Quello che è certo è che uno smacco del genere Silvio Berlusconi non l’ aveva mai subito: circa 25 punti di distacco  dal Partito Democratico non costituiscono un distacco, ma un abisso. Quale sia lo stato d’animo di Silvio in questo momento “lo sa Iddio”; perché adesso sembra che sia davvero finita, o comunque stia per finire. E’ mai possibile che lui, abituato ad essere un vincente, abbandoni il campo in questo modo? Eppure il futuro è alquanto incerto, perché l’età comincia davvero a farsi sentire, ed i competitors non sono più gli ingessati manichini della vecchia politica che non capivano che l’elettorato italiano dev’essere emozionato, dev’essere sedotto ed ammaliato: vive di entusiasmi ed eccitamenti. Adesso  ci sono Renzi e Grillo, che in quanto a saper parlare con l’elettorato non scherzano affatto.

Adesso c’è soprattutto Matteo Renzi, e  Berlusconi di nascosto se lo mangia con gli occhi, quanto lo vorrebbe dalla sua parte a prendere il suo testimone. Quel testimone che adesso non sa davvero a chi lasciare. A guardare in casa FI c’è da mettersi a piangere, perché se la risposta a Matteo Renzi è Giovanni Toti stiamo freschi: Toti è il più grande errore di Berlusconi, perché, come dicevo, l’elettorato lo devi emozionare, ma Toti non fa un sorriso nemmeno per sbaglio (non inganni il fatto che abbia preso tante preferenze alle europee, perché si tratta di preferenze concesse a lui solo in quanto candidato sostitutivo di Berlusconi Silvio) . E i figli? Quelli sono già sistemati, conviene che si buttino in politica? E pur volendo, chi? Marina sarebbe il tipo giusto ma non vuole, Barbara vorrebbe ma è una puttanella senza esperienza.

Rimane Dudù, l’amato Dudù, che è più espressivo di Toti e più grazioso di Brunetta, ma è pur sempre un cane, e, cazzo, un cane non lo puoi mica candidare: per entrare in parlamento serve pur sempre la cravatta diamine!!  E Pippo Inzaghi? Naaa….

Rimani tu Silvio, tu e solo tu, a ricordarci che “chi di berlusconismo ferisce, di berlusconismo perisce”.

Tutt’altro clima in casa Pd, rispetto all’ultima débacle bersaniana qui si va a passo di rumba. Ci si aspettava di vincere, certo, ma non addirittura di doppiare Grillo: il 40% è un tesoretto mica male.

“Non è un voto sul governo” si è ribadito più e più volte, eppure se i numeri sono questi, chi aggrediva il governo Renzi, poiché non passato al vaglio del voto degli italiani, adesso si può attaccare.

Ora bisogna accelerare  sulle riforme, bisogna farle per davvero, altrimenti si fa in fretta a crollare da una super percentuale ad una percentuale da PD. Renzi ci riflette e si rende conto che se i numeri sono effettivamente questi si potrebbe tentare di smarcarsi da tutti quelli che remano contro: via quelle piattole dell’Ncd, e anche i civatiani, e i lettiani, e magari anche bersaniani, cuperliani e dalemiani: no, tutto e subito non si può avere Matteo, un po’ di pazienza e se tutto va per il verso giusto vedrai che riesci a trombarti anche la Camusso!

E si festeggia, più in piccolo, anche in casa Lega Nord, che supera in slancio la soglia di sbarramento. E ora si può ricominciare a gustare la dolce sensazione che si prova quando si viene corteggiati dai berlusconiani. Maroni e Salvini stappano per festeggiare: “Grazie a Dio c’è stata la Kyenge, e poi se siamo riusciti a mandare Buonanno in Europa, allora, possiamo fare  davvero di tutto”.

Incredulità invece per “Fratelli d’Italia”: Crosetto e La Russa si mangiano il fegato perché speravano che la scelta di  umiliarsi fino a  mettere in prima fila la giovane Meloni giovasse, e invece nulla, manco la soglia di sbarramento hanno superato. La Meloni dal canto suo non si rende ancora conto di cosa potrebbe avere sbagliato, ed in effetti non le si può fare una colpa di questa sconfitta: lei non è mica una cima, e non è colpa sua se qualcun altro ha rubato l’elettorato che aveva puntato, infatti Renzi è più giovanile di lei, e Grillo è più fascista. Che fare ora? Berlusconi li riprende, ma che umiliazione; anche Alfano se li riprenderebbe, ma, umiliarsi per umiliarsi, meglio tornare da Silvio.

Infine casa Grillo, dove se la sono cantata e se la sono suonata. Perché in realtà riuscire a confermarsi seconda forza politica del Paese è un’impresa non da poco: vuol dire che non è più solo un gioco ma si diventa grandi per davvero! Eppure i grillini si erano lasciati ingolosire un po’ troppo, e quello che potrebbe essere un bel colpaccio viene visto come una sonora sconfitta.  Così adesso Grillo e Casaleggio accusano il colpo e si leccano le ferite: “Casa… Casaleggio, c’è il Maalox anche per te”.

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