La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Francia, la vittoria del Front National allarma l’Europa

Scritto da – 27 Maggio 2014 – 15:37Un commento

Il risultato delle elezioni europee in Francia è stato definito, a ragione, un “terremoto”: un francese su 4 ha votato per il Front National (26%), che ha ottenuto così 24 seggi al Parlamento Europeo, lasciando ai minimi storici il partito socialista di Francois Hollande. Il confronto con il 2009 è d’obbligo, quando il FN aveva guadagnato soli 4 seggi. Cosa è cambiato da allora? La crisi finanziaria ed economica, certo, l’aumento straordinario del tasso di disoccupazione e di criminalità, la lenta scomparsa della middle class. È emerso quindi un sentimento di rivalsa molto forte nel popolo francese. Prima di tutto, però, un fatto fondamentale: a capo del partito di Jean – Marie Le Pen è stata eletta la figlia, la carismatica Marine Le Pen. Avvocato, madre di famiglia, militante e dirigente politica. Queste sono solo alcune delle facce del nuovo volto del Front National. La “Dama Nera”, in seguito ai risultati delle europee, ha sollecitato il Presidente Hollande a sciogliere l’Assemblea Nazionale e ha invitato Grillo e tutti gli euroscettici ad unirsi in un fronte comune.

Il lento affermarsi di questo partito di estrema destra è giustificato, come detto prima, dal malcontento generale dovuto alle conseguenze sociali fortissime della crisi. Francois Hollande, d’altra parte, si è rivelato essere un rappresentate poco capace di accontentare l’animo fortemente nazionalista del popolo francese. Il pericolo in questi casi è di cedere alla tentazione della deriva estremista. E così è successo.

Una questione a questo punto sorge spontanea: i francesi sono sicuri di aver compiuto una scelta che li porterà sulla strada del progresso? L’unico modo per rispondere è quello di andare ad approfondire le proposte di Marine Le Pen.
L’ideologia del FN presenta i contorni molto ben definiti. Il programma, lungo e dettagliatissimo, si apre con una sezione dedicata agli Anciens Combattants, i veterani di guerra che Le Figaro già un anno fa aveva indicato come “la rete segreta del Front National”. Successivamente, spiccano i tanti punti che fanno riferimento alla difesa nazionale (creazione di una Guardia Nazionale di 50000 tra uomini e donne, utilizzo del nucleare come strumento di deterrenza, rafforzamento della flotta marittima, collaborazione con la Russia per il ripristino della filiera industriale, etc.), al ricorso alla forza per difendere i valori repubblicani, alla sicurezza assicurata anche attraverso l’introduzione della pena capitale e all’immigrazione.

Quest’ultimo punto merita un’analisi più approfondita, perché è sicuramente uno dei cardini de Le Pen – pensiero. “Ridiamo la Francia ai francesi” in questo caso si declina in uno scenario agghiacciante: chiusura rispetto alla libera circolazione delle persone secondo l’Accordo di Schengen (italiani compresi), rinegoziazione della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, abolizione dello ius soli, soppressione delle manifestazioni dei clandestini o di chi sostiene i clandestini, abolizione del modello anglosassone di multiculturalismo.

A sostegno di questa politica di chiusura non poteva che esserci l’euroscetticismo, che tanto ha avvicinato il partito all’italiano Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Contro quella che definiscono “l’Europa contro il popolo” propongono i seguenti punti: ripristino della moneta francese e abbandono dell’Euro, primato del diritto nazionale su quello europeo, annullamento del contributo francese al budget europeo per renderlo all’agricoltura nazionale. Essendo la Francia uno dei Paesi più penalizzati dall’introduzione dell’euro, secondo il FN, Le Pen propone di abbandonare l’Unione Europea, per concentrarsi sugli interessi francesi.

Sebbene la Francia abbia sempre combattuto nella sua storia per la libertà, l’uguaglianza e la fratellanza tra i popoli, questo slancio verso il populismo rischia di affossare l’immagine liberista che nei secoli ha faticato a guadagnarsi. Parliamo di un Paese che vive soprattutto grazie all’immigrazione, che deve essere certamente regolata, ma che costituisce anche la bellezza del panorama multietnico francese. Quanti francesi si possono davvero definire tali senza ammettere di avere nell’albero genealogico almeno un parente straniero? Il progresso si può raggiungere solo procedendo in avanti, come dice la parola stessa, e non tornando indietro.

“Quando Parigi starnutisce, l’Europa si busca un raffreddore”  (Metternich)

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