La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Euroscettici, è caccia aperta alle coalizioni

Scritto da – 4 Giugno 2014 – 12:022 commenti

Piuttosto che curare l’acidità di stomaco, forse il leader pentastellato avrebbe fatto meglio a bere una tazza di camomilla durante la campagna elettorale. Le sue aspettative di fare il colpaccio alle urne sono crollate domenica notte, quando un PD in overdose da vitamina C ha doppiato il gruppo dei #vinciamonoi che, dopo questa bastonata, sembrano marinai alle prime armi senza bussola né stelle (e un goccetto di rhum di troppo). Ma le elezioni del parlamento europeo hanno riservato una buona serie di colpi di scena su tutti i fronti. Partito Democratico – o meglio, Renzi- asso piglia tutto. Le slides del premier sembrano aver convinto un 40% a destra e a manca (sinistra è ancora un termine un po’ osé). Oltre agli esodati di Scelta (Civica) Europea, e i fuggitivi di Forza Italia e Nuovo Centrodestra, viene fagocitata anche una bella fetta di indecisi a 5 stelle. La parlantina del Grillo forse è stata un po’ eccessiva, e l’eccesso talvolta non aiuta a trascinarsi dietro l’elettorato. Evidentemente augurando la vivisezione a un cane, definendosi oltre Hitler e prendendo in generale posizioni troppo forti, ha spaventato un bel po’ di potenziali sostenitori.

Anche altri hanno di che lamentarsi: Forza Italia crolla a un 16%; complice un po’ l’interdizione del Sommo Capo (Trapiantato) Berlusconi, un po’ le sue uscite deliranti nelle ultime apparizioni in tv, o forse il volontariato con gli anziani gli ha preso un po’ troppo tempo. Alfano e il Nuovo Centrodestra entrano per il rotto della cuffia in Europa: festeggiano il risultato al primo colpo, ma rimane la delusione di esser rimasti ben sotto le (loro) aspettative.

Grandi festeggiamenti agli antipodi: da una parte una Lega da 6%, in linea con l’avanzata degli antieuropeisti nell’Unione; dall’altra l’Altra Europa per Tsipras riesce ad aggrapparsi a tre seggi: non male per un partito di sinistra, e per una nuova entrata. Si consolano a casa gli esclusi smontati dalla soglia di sbarramento: Fratelli d’Italia, i Verdi, Scelta Europea. E adesso? Adesso dobbiamo attendere la formazione, gli schieramenti europei.

Lega Nord parte subito e si presenta puntuale alla tavola rotonda con il Front National e gli altri partiti nazionalisti, che in Europa sono passati alla ribalta, preoccupando non poco i governi dei rispettivi paesi. I cavalieri dell’anti-euro Wilders (Olanda), Strache (Austria) e Annemans (Belgio) li seguono a ruota, ma è caccia ad altri due volenterosi paesi per formare un gruppo in parlamento; gruppo ben poco omogeneo ma, pur di sbilanciare Bruxelles, non si guarda alle sottigliezze. Così i fantastici 5 si fanno ritrarre sorridenti in simpatiche foto di gruppo. Aspettando solo che Salvini porti a tutti felpe NO EURO personalizzate…

Renzi, sull’onda del successo, vuole dare nuova spinta al suo Governo del Fare; ma sono a rischio le intese con Alfano e Berlusconi, che dopo la batosta non sanno che fare con un PD che per la prima volta ha le redini in mano. Qui come in Europa, dobbiamo attendere un riassestamento degli equilibri; i partiti sono scossi fuori e dentro. All’interno di Forza Italia cresce la volontà di sostituire un leader che sta perdendo consensi (oltre che la faccia), invocano un leader eletto. I veterani si schierano a fianco dell’ex cavaliere, che non sembra assolutamente intenzionato a mollare. Tempo per un’altra scissione?

Anche per il Movimento 5 Stelle le cose non si mettono bene. Dopo la pesante sconfitta, seguita da alcune ore di atipico silenzio tombale, i grillini sono più che mai divisi proprio riguardo alla testa del movimento. Dopo aver portato alla fuga gli elettori spaventati da una facciata decisamente troppo aggressiva, Grillo ora tenta di rimediare al Parlamento europeo…andando a cercare un’alleanza con un movimento xenofobo di estrema destra, il partito britanno Ukip (United Kingdom Independence party), guidati da Nigel Farage. “Si deciderà tutto su internet”, ma nemmeno i pentastellati più ferventi sembrano molto convinti di questa scelta. Questa pericolosa alleanza porterebbe anche a baruffe in Europa con il gruppo della terribile coppia Le Pen-Salvini per accaparrarsi i partiti antieuropei più succulenti (Polacchi, Svedesi e Lituani) e far fronte comune.

Queste elezioni hanno visto l’affluenza riprendersi lievemente rispetto al passato. I cittadini europei stanno lentamente prendendo coscienza dell’importanza delle dinamiche europee sulle politiche interne, e per questo cresce la volontà di reindirizzare, seguendo molteplici vie, il corso degli avvenimenti. In Italia per la prima volta in molti anni, il governo è forte di un’importante legittimazione popolare, probabilmente anche a causa dei molti errori commessi dagli altri partiti, ma il risultato resta enormemente significativo.

L’avanzata di chi nell’Unione europea non ci vede nulla di buono è segno concreto di un’Europa che resta per molti aspetti zoppicante, ancora incompleta e forse troppo invasiva in alcuni settori. L’Europa di oggi è ancora imperfetta, ma riequilibrandola e favorendo politiche di integrazione, soprattutto coinvolgendo sempre più le generazioni più giovani, forse non ci sarà più lo spauracchio di movimenti xenofobi e razzisti pronti a darsi man forte nell’Europarlamento.

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