Test medicina, la prova non sarà ripetuta
Miur: “Le prove non saranno ripetute”. Così, “per tutelare gli sforzi personali ed economici degli studenti”, ritornano ad essere validi i test d’ingresso del primo concorso nazionale per l’accesso alle Scuole di specializzazione in Medicina e, annullate solo due domande sulle trenta sottoposte ai candidati, ne verranno poi ricalcolati i punteggi.
Eppure sabato i 12.168 candidati per la specializzazione in Area Medica e Servizi Clinici si erano sentiti dire dal Ministero dell’Istruzione che l’esame sarebbe stato ripetuto nuovamente il 7 novembre. E proprio il Ministero aveva svolto dei controlli di ricognizione sullo svolgimento dei test gestiti dal Cineca, il Consorzio Universitario che ne aveva la responsabilità, rilevando delle irregolarità. Chiesti degli approfondimenti, è stato accertato un errore da parte del Consorzio nella fase di codifica delle domande durante l’importazione di queste ultime nel data-base utilizzato per generare i quiz. A causa di questo errore sono stati invertiti i quesiti delle prove del 29 e 31 ottobre, ma non del 28 e del 30.
I test nazionali, che si sono svolti tra il 28 e il 31, hanno segnato il superamento dei vecchi concorsi locali gestiti dagli atenei, all’insegna della trasparenza e della meritocrazia, con l’intento di far venire meno il “baronaggio” che ha caratterizzato le prove degli anni passati. Quest’anno ciascun candidato ha potuto concorrere con la possibilità di scegliere fino a due tipologie di specializzazioni (Medica, Chirurgica, e Servizi Clinici) interamente telematico, con 110 quesiti a risposta multipla:70 su argomenti caratterizzanti il corso di Medicina, 40 su scenari predefiniti, di dati clinici, diagnostici e analitici.
L’errore del Cineca ha comportato, però, non pochi problemi per 11.242 aspiranti medici, che letteralmente fino a ieri si trovavano a dover ripetere i relativi test. Il Ministro dell’Istruzione Stefania Gannini ha affermato che “non è diretta responsabilità del Ministero”, ma ciò non toglie che la mancata efficienza organizzativa rischia di far diventare queste prove un calvario per i candidati. Così ha scritto in una mail una delle madri degli esaminandi rivolgendosi alla Ministra: “Egregia Ministra, non le sembra di minimizzare il problema facendo ripetere la prova il 7 novembre? Ha capito sì o no che ci sono circa 8000 medici che dovranno ripetere in una sola mattina 30 +30 quiz? Decisamente condizioni diverse per richiesta di energie e concentrazione rispetto a chi farà solo 30 quiz. Inoltre lo sa o no che molti di questi giovani medici sono disoccupati nonostante la laurea conseguita da più di un anno, il tirocinio per l’abilitazione, il test per l’abilitazione, l’iscrizione all’albo, e tutto è stato pagato profumatamente dai loro genitori compresi l’iscrizione al concorso per la scuola di specializzazione e le spese sostenute per mantenerli quattro giorni nella sede loro assegnata per il concorso in questione?” Di conseguenza, lo spettro dei ricorsi aleggia comunque nell’aria.
Ricorsi, e non solo. Infatti è stata prevista per oggi mercoledì 5 novembre una manifestazione nel piazzale di viale Trastevere a Roma, nella quale specializzandi e aspiranti tali si riuniranno per “chiedere garanzie sul futuro” nonché le dimissioni di Giannini.
Questa vicenda è un’altra cicatrice sul sistema dell’istruzione italiana, che rende sempre più difficile e complicata la possibilità per i propri studenti di completare il proprio ciclo di studi e avviarsi alla professione in tempi brevi. Il nostro sistema presenta delle lacune e delle incertezze che inevitabilmente portano alla cosiddetta “fuga dei cervelli”. Nonostante le nostre università forniscano, dal punto di vista qualitativo, un’istruzione tra le migliori in Europa, il tutto è reso superfluo dall’incapacità di valorizzare i propri giovani. Una perdita enorme per tutto il Paese che anno dopo anno arretra nelle classifiche europee relative ad istruzione e possibilità di sbocchi professionali, ma si auspica un intervento in tempi brevi del proprio Parlamento finalizzato a migliorare una situazione non poco avvilente.
Edoardo Cossu
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