Un bivacco di manipoli
Ogni mattina in Italia, un deputato Pdl di cui la magistratura ha chiesto l’autorizzazione a procedere si sveglia e corre in Parlamento per essere salvato. Ogni mattina in Italia, un deputato leghista di area maroniana si sveglia e corre verso la stessa aula per votare sì. Quando viene accolta la richiesta di voto a scrutinio segreto, non importa se sei Cosentino o Maroni, se sei del partito Radicale voterai no e salverai il deputato Pdl. Mussolini diceva che poteva ridurre il Parlamento in un bivacco di manipoli, a distanza di 90 anni quest’affermazione rispecchia l’attuale stato di quell’aula, di cui fa parte anche sua nipote Alessandra, una delle prime a baciare Nick o’ mericano appena reso noto il risultato delle votazioni avvenute il 14 gennaio scorso. Quanto successo è la dimostrazione che, il senso dello Stato, gli attuali membri del Parlamento non potrebberlo nemmeno scaricarlo come app dal proprio iPad.
Nel frattempo, il governo formato per evitare il grosso grasso fallimento greco ha superato i 100 giorni di vita; Berlusconi continua a rimanere in punizione dietro la lavagna su cui Monti ogni giorno cerca di spiegarci come usciremo dalla crisi e il cui significato ultimo è forse quello di vedere noi italiani comprare cappotti Made in China in negozi chiamati “Piazza Italia”, mentre i cinesi vanno in giro a bordo di Mercedes ultimo modello indossando giubbotti Conbipel da 300 euro. All’operaio che ha sempre pagato le tasse non resta che consolarsi con i blizt della Finanza e Napolitano che si paga il cinema da solo come impone l’austerity di regime, sperando che tutti questi sacrifici servano a qualcosa, nonostante questi ultimi facciano meno notizia in questa democrazia mediatica più che rappresentativa. Vorremmo andare a votare solo per capire come si evolverà il quadro politico della nostra povera ma furba patria: La Lega dal cantuccio suo è rimasta all’opposizione capendo che senza Maroni potrebbe non avercelo più duro, parlando di consenso elettorale, come un tempo. Ma non chiedetegli perché la malapianta della criminalità organizzata si sia radicata nel loro tanto mitizzato Nord, non vi saprebbero rispondere. Il problema sono gli immigrati clandestini che pur di guadagnarsi la giornata si fanno sfruttare con e al posto degli italiani.
Credere nell’alternativa di centrosinistra è un’utopia; Veltroni è il primo a non vedere l’ora che ritorni l’epoca della balena bianca e se glielo dici si incazza pure, dandoti del maoista in apposita conferenza stampa. Come farà il gruppo dirigente del Pd, a spiegare al suo elettorato over 65 che è meglio morire democristiani, dato che quelli li votano credendoli ancora comunisti? Mistero. Certo è che gli eredi di Gramsci, Togliatti e Berlinguer hanno fatto più danni che la Cia in cinquant’anni di guerra fredda. Walter non vuole lasciare Monti alla destra, Rosy Bindi civettuola cinguetta su Twitter che non vuole lasciargli nemmeno Pierferdi, il cui capello brizzolato sta bene su tutto, volendo anche su Vendola, che oltre a occuparsi della linea politica del suo partito, si sforza anche di darne una al Pd battendolo alle primarie di Genova, dopo quelle di Milano dello scorso anno.
Sono tutti sintomi di quello che si può definire come disturbo bipolarista di personalità, per cui guarire basterebbe farsi la domanda:”Ma se facciamo tutti parte della grande alleanza ribelle, chi la costruisce la Morte Nera?” A Silvio la tunica da Imperatore Sith potrebbe stare bene. Nel Terzo Polo intanto Rutelli ha trovato qualcosa da fare: querelare l’ex tesoriere della Margherita Lusi che ha la bustarella dalla parte del manico. Di Pietro è lì che scalpita sognando di avere di nuovo la toga come lo ritraggono le foto scattate vent’anni fa, quando l’inchiesta “Mani Pulite” fece scoppiare la Tangentopoli che costrinse i partiti della Prima Repubblica a cambiare nomi, simboli e schieramenti.
La tangente in questo paese ha avuto e continuerà ad avere una funzione darwiniana, selezionare i corrotti e i corruttori più forti, che si ricicleranno nelle legislature successive, alla faccia delle inchieste giudiziarie. E delle monetine che il popolo gli lancerà contro, come forma ultima dell’indignazione dal sapore di rivoluzione.
[…] Ogni mattina in Italia, un deputato Pdl di cui la magistratura ha chiesto l'autorizzazione a procedere si sveglia e corre in Parlamento per essere salvato. Ogni mattina in Italia, un deputato leghista di area maroniana si sveglia e corre verso la stessa aula per votare sì. Quando viene accolta la richiesta di voto a scrutinio segreto, non importa se sei Cosentino o Maroni, se sei del partito Radicale voterai no e salverai il deputato Pdl. Mussolini diceva che poteva ridurre il Parlamento in un bivacco di manipoli, a distanza di 90 anni. […] Leggi l'articolo completo su Orizzonte Universitario […]