La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Legge di in-stabilità: sanità e istruzione ridotti all’osso

Scritto da – 15 Ottobre 2012 – 17:40Un commento

Sono stati giorni di duro lavoro per il Governo alle prese con una nuova legge che assume, almeno in teoria, il compito di rendere più competitiva l’Italia, permettendo un aumento dei consumi. La nota del Governo arriva da non molte ore. Va da sé che la legge assomiglia ad una manovra economica che porterà nelle casse statali circa 12 miliardi di euro. Da una parte togli, dall’altra metti, e dov’è che il Governo ha pensato bene di togliere? Inutile dirlo, ancora una volta gli Italiani dovranno risanare gli errori di altri...in realtà non proprio tutti gli italiani pagheranno le spese della “stabilità”, ma alcune categorie in particolare. Saranno ben  1,5 miliardi di euro che la sanità concederà alla causa nazionale, ma il Ministro della Salute Renato Balduzzi ci tranquillizza, affermando che non ci saranno tagli ai servizi, ma si ridurrà soltanto l’acquisto di materiale non sanitario e dispositivi medici.  Sorge pertanto spontaneo un quesito: la diminuzione di strumentazioni all’avanguardia non è strettamente collegata ai servizi al cittadino? Anche i diversamente abili pagheranno allo Stato qualcosa. La legge 104/1992 consentiva al dipendente di usufruire di 3 giorni mensili per l’assistenza ad un familiare o per se stesso, qualora fosse portatore di handicap: con la legge di stabilità l’impiegato subirà un decurtamento del 50% rispetto allo stipendio previsto per i tre giorni mensili, a meno che non sia esso stesso ad usufruire per motivi personali della legge 104 o un figlio o un coniuge. In sostanza il figlio non potrà aiutare, senza pagare, i genitori seriamente malati.

Il binomio sanità-istruzione, quando si tratta di tagli, non può essere tralasciato. La politica del Ministro Profumo è stata chiara “più bastone e meno carote” e infatti con una sola bastonata colpisce nuovamente la classe docente: ogni docente dovrà prestare 24 ore di servizio effettivo (ore di lezione, in sostanza) a fronte delle vecchie 18 ore, senza percepire nessun introito sulla busta paga, l’aumento di stipendio viene procrastinato ad un’epoca indefinita. Ma ecco la carota: ai docenti saranno concessi 15 giorni di più di ferie, magra consolazione per chi è di ruolo, e i precari? Per loro nessuna speranza: con tre docenti di ruolo salta un precario, per lui ovviamente non esisteranno ferie in più né cattedre dove prestare servizio.  Alla luce di questo, il famoso concorso promosso dallo stesso Ministro darà posto veramente a tutti questi docenti?

Fatto sta che il ministro Profumo fa in sostanza proprie le parole di un’altra grande sostenitrice della spesa pubblica, l’ex ministro Gelmini: “I professori sono troppi”. Cari statali, il vostro contributo alle casse dell’Italia non è ancora finito: nessun aumento salariale fino al 2014, più sospensione dell’indennità di vacanza contrattuale che forse tornerà nel 2015. Viene considerato un grande trionfo l’argomento Iva: il Governo arresta l’aumento dell’Iva di un solo punto, anziché due. Le Regioni a statuto speciale dovranno invece tirare la cinghia, mentre qualcosa arriva per gli esodati e per l’università. È tutt’oro quello che luccica?

Considerati tutti i pensionamenti del corpo docente previsti in molti atenei italiani per il corrente anno accademico e che minime sono state le assunzioni, possiamo sicuramente dire che l’Università ha già dato molto alla causa nazionale e gli universitari ovviamente devono fronteggiare la crisi pagando tasse e spese varie sempre in ascesa. Intanto passa anche il piano “cieli bui”, piano che prevede la riduzione dell’illuminazione nelle ore notturne. Ma più che cieli bui, siamo davanti a periodi veramente bui! Tra alti e bassi sono nuovamente sanità ed istruzione, le due aree che dovrebbero essere più tutelate dal Governo, a subire un’altra stangata, fino a che punto si arriverà? Si prevede gente più malata, code maggiori in ospedale, disabili allo sbando, studenti impreparati, docenti plurilaureati a pregare la morte dei titolari di cattedra o almeno una malattia molto prolungata.

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