La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Grillo, l’ipocrisia dell’antipolitica

Scritto da – 4 Giugno 2011 – 14:595 commenti
“Ha vinto l’Italia di Pisapippa”, così titolava l’altro ieri il post Beppe Grillo. Dopo la pubblicazione su facebook, l’articolo ha visto fioccare molti commenti dove il disaccordo nei suoi confronti era evidente. Molti gli suggerivano di ritornare a fare il comico, altri lo accusavano di saper solo dire di no, altri ancora gli consigliavano saggiamente di non esagerare con certe dichiarazioni. A mettersi contro di lui c’è anche la matematica, perché la logica porta a pensare che nel risultato dei ballottaggi che hanno visto vincenti a Milano e Napoli Giuliano Pisapia e Luigi De Magistris hanno sicuramente pesato in parte i voti di quelli che al primo turno hanno votato il Movimento Cinque Stelle, che in entrambe le città non aveva certo brillato. Probabilmente a Milano la candidatura del ventenne Mattia Calise è stata più una trovata mediatica che una proposta politica, mentre De Magistris a Napoli ha costruito un consenso che è davvero andato oltre il tradizionale scontro di partiti di diversa appartenenza. Grillo si è sempre posto come elemento antisistema, tanto è vero che di fronte alle propote di alleanze e apparentamenti hanno sempre reagito come Superman di fronte alla kriptonite. Peccato che per altre questioni le parole non trovino completo riscontro nei fatti. Prima della nascita delle liste del M5S sosteneva che mai avrebbe dato vita a una forza politica, anche se in un sistema elettorale quale è quello democratico, le proposte possono trovare concretezza se c’è qualcuno in Parlamento che le faccia approvare e che le faccia diventare leggi. E quindi i “meet up”, da semplici gruppi di controinformazione e di sensibilizzazione della cittadinanza si sono strutturate come vere e proprie liste elettorali. Altra questione è la politicizzazione dei suoi spettacoli, dove le battute sono sempre di meno e molto spesso vengono presentati i componenti dell’M5S della città raggiunta dai tour annuali, che si inseriscono perfettamente nel circuito di propaganda elettorale permamente che c’è in questo paese. Può essere definito un conflitto d’interessi in scala minore, ci vuoi vendere la tua arte o la tua idea? Un’idea se i è giusta la puoi condividere, non la puoi comprare. Da quando si paga il biglietto per assistere a un comizio elettorale? Come ha già scritto e detto diverse volte il giornalista de “La Stampa” Andrea Scanzi, esiste anche un problema semantico, tra la sostanza (giusta) e la forma (sbagliata) delle cose che dice Grillo. Puoi dire di essere in grado si salvare il mondo, ma se per ogni due frasi ci metti un “vaffa” come condimento, i media penseranno più al vaffa, piuttosto che alla tua capacità di salvare il mondo. Dulcis in fundo, non può essere considerato antisistema il pubblicare libri e video con la Rizzoli, che appartiene al gruppo Rcs, che fa parte di Confindustria. Ma forse questo è il minore dei mali.
Qualche tempo fa, dire che Berlusconi e Beppe Grillo sarebbe significato sostenere un’eresia. Ora, sempre da un punto di vista del linguaggio e di comunicazione politica, che differenza ci può essere tra un B. che fa la battuta omofoba e un Grillo che la pronuncia in dialetto bolognese? Cosa cambia tra l’ergersi come garante e trascinatore assoluto di una lista e un leader che mette il suo cognome come formula di promozione del candidato sindaco o presidente della regione? Non sono domande da poco, anche perché in realtà, anche se non si candida, Grillo si comporta e si atteggia da leader a tutti gli effetti. Quanto spazi di democrazia interna ci sono, oltre alla turnazione dei consiglieri comunali? Basta rinunciare allo stipendio di consigliere per fare colpo sull’elettorato? Ci sono più idee che ideologie, ma di certo la scorta di retorica sembra davvero inesauiribile. “Su internet quando uno dice una stronzata, chiunque lo può sputtanare”, così è stato sputtanato anche lui, mentre durante un comizio, non a pagamento, diceva che Pisapia non ce l’avrebbe fatta, “è una brava persona, ma ha sessant’anni”. Anche tu hai quasi sessant’anni, perché non continui a fare satira invece di menarcela con questo giovanilismo fine a sé stesso? E poi scegli, o è una brava persona, o è Pisapippa.
È un vero peccato che delle forze giovani e nuove che si propongono di rinnovare la classe dirigente di questo paese, venga penalizzata da un ex comico che non fa altro che dire sono tutti vecchi e già morti, mentre ancora non si è accorto che la sua vena umoristica è agonizzante da tempo.


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5 commenti »

  • S.M. ha detto:

    Grande rispetto per le opinioni del grande Aldo, ma il punto è: sono state date risposte alle domande di Grillo?
    “Qualcuno ha detto al Pdmenoelle che “E’ facile vincere con i candidati degli altri”. Già, ma chi sono gli altri? Pisapia avvocato di De Benedetti, tessera pdmenoelle numero UNO (che ha per l’ingegnere svizzero gli stessi effetti taumaturgici della mitica monetina di Zio Paperone), Fassino deputato a Roma e sindaco a Torino che vuole la militarizzazione della val di Susa? Vendola che costruisce inceneritori insieme alla Marcegaglia, destina 120 milioni di euro di denaro pubblico della Regione Puglia alla fondazione San Raffaele di Don Verzé, padre spirituale di Berlusconi e mantiene privata la gestione dell’acqua?”
    Ora, se ha scritto stronzate, siamo tutti d’accordo. Ma se ha scritto di fatti? E se avesse solamente messo il dito in una piaga che la Curva Sud della politica vuole nascondere?
    Io, da cittadino o semplice lettore, sarei curioso di saperlo. Anzi, per me è l’unica cosa che conta.
    S.M.

    • A.B. ha detto:

      Saverio, io credo non si possa giudicare Pisapia solo perché sia l’avvocato di De Benedetti. Oltre alle varie contraddizioni semantiche che ho indicato in questo articolo, ce n’è anche un’altra di tipo politico/economico non indifferente. Ovvero il ruolo della Casaleggio Associati, della quale non è ancora ben chiaro chi ci sia dietro. Oramai Grillo, con le dichiarazioni che sta facendo, nella Curva sud della politica ci è finito anche lui. Per quanto mi riguarda, se Grillo continua a mantenere certi toni, che in qualche modo sono simili a quelli utilizzati della Lega, non potrà mai essere un’offerta di alternativa politica credibile. Non dimentichiamoci che anche i partiti già esistenti hanno una militanza e un elettorato di base che molto spesso si trova in disaccordo con i vertici perdenti, e l’elezione di De Magistris, Pisapia e Zedda rappresentano un segno tangibile dell’insofferenza dell’elettorato di centrosinistra nei confronti di dirigenti che hanno fatto il loro tempo e ancora non se ne sono accorti. E poi, semi parafrasando una frase che Scalfari rivolse a Berlinguer, Beppe Grillo non è mica la Madonna. E non solo lui.

  • Cristiano ha detto:

    sinceramente non riesco a capire qual’ è la domanda di Beppe Grillo…
    Contro Pisapia dice che è l’ avvocato di De Benedetti (dov’ è il problema?) , De Magistris che ha vinto a Napoli neanche lo menziona, di Fassino dice che vuole militarizzare la Val di Susa, e allora? gli elettori lo hanno votato su questo programma… Nelle parole di Grillo vedo sinceramente un disperato tentativo di far credere che siano tutti uguali per riuscire a prendere i voti degli astensionisti, sicuramente meno informati… E per dirla tutta il Movimento a 5 stelle secondo me non prende voti con le sparate di Grillo ma con i Programmi che presentano, non a caso è a Bologna e a Torino dove il partito è più radicato e dove ci sono stati due candidati sicuramente non convincenti come Pisapia o De Magistris che sono riusciti ad ottenere i risultati migliori..

  • S.M. ha detto:

    Qual’è la domanda? la domanda è: vogliamo cambiare l’Italia o continuiamo di sto passo? Questa è la domanda non scritta di Grillo.
    Dov’è il problema? il problema è credere che una volta imbastita una nuova piazzale Loreto si sia risolto tutto. Il berlusconismo-servilismo è una forma mentis degli italiani. S.M.

  • Cristiano ha detto:

    è una domanda troppo grossa visto che stiamo parlando di elezioni amministrative? Il cambiamento secondo me avviene a piccoli passi, Milano e Napoli dimostrano che si può vincere parlando di temi concreti che interessano la base e non con gli slogan “Zingaropoli” “fuori gli immigrati”.. mi sembra un passo avanti

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