La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Ricovero coatto

Scritto da – 1 Marzo 2011 – 22:213 commenti

La cosa straordinaria di Berlusconi è che con lui c’è sempre da lavorare: la camionata di palle e di idiozie spaziali che riesce a sparare ogni qual volta apre bocca è talmente esosa da regalarti costantemente la possibilità di smentirlo punto su punto; basta affiancare a ciò che dice lui la verità oggettiva dei fatti, delle leggi, della Costituzione e della coerenza.

Alla conferenza sugli “stati generali di Roma” il Presidente parte subito con grinta: non si fanno le riforme? La responsabilità è dell’ “all’assetto istituzionale determinato dai padri costituenti per non rendere possibile dopo il ventennio un regime dittatoriale”; innanzi tutto, se Calamandrei, Einaudi, De Gasperi e gli altri padri della Carta avessero saputo dell’avvento al potere di Berlusconi avrebbero probabilmente reinstaurato al volo il fascismo, barattando volentieri i (dis)valori del sistema Berlusconiano con una dieta a base di olio di ricino; in secondo luogo, se la sarebbero certamente data a gambe levate dall’Italia chiedendo magari la cittadinanza austriaca, pur di non essere accomunati (sessant’anni più tardi) ad un popolo talmente indecente da meritare il disastro di Paese che ora noi abbiamo per le mani. Ma detto questo, qualche giornalista (giusto uno che non sia un suo dipendente) potrebbe chiedere come mai, nonostante l’infelice assetto istituzionale, il “lodo Alfano” abbia impiegato meno di un mese ad essere approvato dalle Camere (con firma immediata del ferocissimo Capo dello Stato), tempo record perfino per Paesi non oppressi dalla burocrazia della nostra bolscevica Costituzione. Ricorda con nostalgia, il pover’ uomo, i tempi in cui da grande imprenditore poteva “assumere e licenziare”, mentre adesso, essendo soltanto un Presidente del Consiglio (!) di potere non ne ha “alcuno”; anche qui, gli si potrebbe far notare che lo Stato non è un’azienda e che soprattutto non è una sua azienda, anche se tende a trattarlo come tale; gli si potrebbe ricordare, per esempio, che il Governo non è titolare di alcun potere legislativo e che il Presidente del Consiglio non è eletto dal popolo; inoltre, potrebbe essere d’aiuto fargli notare che essendo stato lui a governare per più della metà degli ultimi diciassette anni, e non gli alieni, il tempo per fare un’eventuale riforma costituzionale a sua immagine e somiglianza ci sarebbe stato, solo che lui lo ha utilizzato per fare leggi attraverso cui fuggire dai processi e ha delegato una contro riforma della Carta a papà Trota, con risultati ben prevedibili (bocciatura nel referendum).

Poi, incredibilmente, denuncia l’abnorme evasione fiscale del nostro Paese, proprio lui. Deve essere la stanchezza, perché sarebbe assai meglio evitare l’argomento vista la nota vicenda del corrotto (e poi prescritto) avv. Mills, reo di testimonianze reticenti rese innanzi al tribunale di Milano nel processo per corruzione alla Guardia di Finanza a carico di Mr. B. Chi sarà mai questo Mr. B che compra a mo’ di tranci di pizza uomini della guardia di finanza e poi corrompe l’avv. Mills per persuaderlo a testimonianze reticenti? Mistero.

Arringa anche sull’attualità nel nord Africa, condannando la violenza ma mostrando preoccupazione per un’eventuale deriva della rivolta che recepisca il “dogmatismo anti occidentale del fondamentalismo islamico”; come dargli torto? Soprattutto considerato che il leader libico a cui lui bacia la mano è uomo di innate propensioni democratiche (ininterrottamente al potere dal 1969 dopo un colpo di Stato) e di spiccata propensione alla valorizzazione dei capisaldi occidentali (ha appena fatto spianare le piazze dai caccia bombardieri provocando diecimila morti).

Quindi aiutate il nostro Presidente, anche perché la demenza senile coniugata ad un testosterone da tredicenne saldamente chiuso nel bagno di casa ad ogni ora del giorno può giocare brutti scherzi. Anche al miglior Presidente del Consiglio degli ultimi seimila anni.

Fabio Ferrari


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