Milano Film Festival: seconda settimana e chiusura
Altro giro, altro regalo. La seconda settimana del festival è sempre all’insegna di appuntamenti di qualità e un alto livello di interattività del pubblico. Tra masterclass e gustose proiezioni si giunge fino al termine dell’evento e alla meritata festa di compleanno. Vincitore della sezione lungometraggi è l’etiope Lamb di Yared Zeleke, già visto a Cannes qualche mese fa e così descritto dalla giuria: “Attraverso una narrativa familiare Lamb, il film di Zeleke, ci trasporta in un’altra cultura, che non ci è familiare, scoperta attraverso tre personaggi femminili insoliti che lottano fra passato e presente, fra la tradizione e il progresso.”Ecco quindi alcuni eventi di particolare interesse. Con tanti auguri e felicitazioni.
THOSE WHO FEEL THE FIRE BURNING
Diretto dal giovanissimo regista olandese Morgan Knibbe, che ha già in tasca un Pardo d’Argento (da Locarno 2014 per il suo lavoro precedente Shipwreck), siamo catapultati nella realtà crudele ed asfissiante di un migrante. Un limbo angosciante da cui non è permesso uscire. Almeno, non in vita. Sono i fantasmi di queste persone in bilico tra un passato e un futuro sfocati ed incerti, a cui forse non sarà mai possibile far ritorno. Immergendoci in questi ritratti, in queste piccole invasioni di uno spazio privato fatto di grandi dolori e di piccole gioie, seguiamo i passi del viaggio, mettendo i piedi nelle orme di chi ha camminato, prima di noi, sulla sabbia rovente. I drammi della quotidianità sono spogliati di ogni fronzolo, la vita di prigionieri tra due mondi a confine è resa attraverso l’osservazione intima, personale. Uno sguardo necessario per Knibbe, che realizza questo film spinto dal desiderio di non soffermarsi sulla teoria dei giornalisti. E documenta di persona questa situazione precaria resa ancor più ansiogena dai sospiri e dalle colonne sonore. Alla fine tutto appare un sibilo. Alla fine, risalta al massimo la desolazione dell’anima.
A presentare in sala quest’opera il regista ed alcuni esponenti legati al mondo dell’assistenza migranti, introducendo un dialogo importante e non scontato sull’attuale emergenza. Ospite d’onore l’associazione NAGA, associazione milanese che da quasi trent’anni si occupa dell’assistenza medico-sanitaria e legale dei cittadini stranieri e che svolge un compito sempre più importante, vivendo da vicino la realtà dei migranti.
Il film permette di creare un legame empatico fortissimo. Opera necessaria per dar vita a questo legame e risvegliare così una pietas oramai sopita. Aggiudicandosi la menzione speciale degli studenti UNIMI/Docucity.
MASTERCLASS DI CHRISTIAN BRAAD THOMSEN
Il suo film “Fassbinder: at elske uden at kræve”(Fassbinder: To love without demands) di prossima distribuzione attraverso il Milano Film Network, è un’ode accorata a un amico, a una figura paterna. Il regista danese ospite in Festa del Perdono parla della realizzazione del film e della “poetica” fassbinderiana.
Con la sua voce profonda e roca Thomsen svela un uomo che “si sentiva vivo solo quando faceva film” e che trascrive i suoi drammi esistenziali (piccoli e grandi) sulla pellicola. In un percorso che tocca Hitchcock, Freud e Bob Dylan il backstage viene presentato in un’atmosfera intima ed affettiva, anche quando in esame sono le tecniche di regia.
Ritratto malinconico di un genio ancora legato alla propria sfera infantile e segnato dagli eventi della Germania del dopo guerra.
CORTOMETRAGGI
Parte fondamentale del programma del Festival sono assolutamente i cortometraggi.
Pillole e chicche che, suddivisi in vari gruppi, ci restituiscono spicchi provenienti da tutto il mondo. Grande vincitore della sezione è Le Repas Dominical di Céline Devaux, cortrometraggio d’animazione geniale ed allucinato. Il protagonista affonda nell’ebrezza per fuggire alla terrificante routine di una famiglia borghese, che fa perno su un matrimonio infelice tra due individui pieni di rimpianti. Corto che urla allo spettatore, e che ci fa cadere in una sorta di onirico mondo che pare uscito da un quadro di Bosch (che ora dipinge ascoltando i Beatles).
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