La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Cinema, a volte ritornano: Milano Film Festival 2015

Scritto da – 15 Settembre 2015 – 18:22Nessun commento

milano film festivalMilano s’è desta. Non pago del fermento scatenato dal clima di Expo 2015, il meneghino si consacra al grande schermo. Dal 10 al 20 settembre si tiene infatti la XX edizione del Milano Film Festival, con una programmazione ricca di eventi che, oltre alle classiche visioni in sala, spaziano dalle serate con bar e liveset al Parco Sempione, ai workshop, fino ad arrivare allo yoga collettivo. Appuntamento che da 20 anni accoglie i cinefili tornati dalle vacanze, è una di quelle occasioni ormai divenute tradizione in cui la città si risveglia in un fermento diffuso. Sempre più numerose le location ospitanti: dal classico cinema all’aperto di Parco Sempione al Teatro Strehler, coinvolgendo anche lo Spazio Oberdan, il nuovo MiMAT (ex Cinemax San Carlo) e lo spazio artistico Rivoli 2. E via discorrendo. Caratteristica principale del Milano Film Festival è la sua dinamicità: oltre alla varietà dei luoghi partner dell’evento, la ricca programmazione è soprattutto internazionale e innovativa, coniugando grandi nomi e retrospettive sui grandi maestri del passato agli emergenti ed eventi in cui i protagonisti sono i giovani. Dove anche film che non hanno ancora una degna distribuzione italiana possono trovare una finestra per farsi conoscere. Le scuole di cinema milanesi avranno molto spazio all’interno della manifestazione: nel filone “Schermi di classe” verranno proiettati i lavori degli studenti. Dal 2013 è anche possibile “adottare un regista”: una brillante iniziativa per inserire i concorrenti e partecipanti che arrivano da lontano e per promuovere lo scambio interculturale. Cinema senza frontiere. La programmazione per il ventennale è vasta e variegata e la maggior parte delle pellicole saranno ripetute tre volte durante il festival. Pioggia permettendo per le proiezioni all’aperto.

Scorci dal Festival: (QUI il programma completo)

FASSBINDER:LIEBE OHNE ZU FORDERN (AMORE SENZA RISERVE) 

La testimonianza di un amico, un lavoro di ricostruzione iniziato anni fa e portato a compimento solo l’anno scorso. Presentato alla Berlinale 2015, questo documentario ed omaggio del regista danese Christian Braad Thomsen ci restituisce le sfaccettature più intime del regista scomparso nell’82. Interviste a chi più da vicino ha conosciuto Reiner ruotano attorno a una conversazione tanto allucinata quanto diretta e profonda, dove un Fassbinder alticcio si apre e si svela. Dal loro incontro fino alla morte, attraversiamo la storia di una vita divisa in capitoli, come un libro, come un’opera d’arte, dove le varie componenti si scontrano e sovrappongono. Dal complesso rapporto con la madre agli amanti, alle muse, ai temi fondamentali trattati nella sua vasta filmografia, passiamo attraverso una vita in punta di piedi, voyeurs d’eccezione, sbirciando dal buco della serratura per avvicinarci all’intimità di microscopici appartamenti vissuti da comunità di amici, amanti, fratelli. Thomsen sarà anche presente all’Università Statale di Milano venerdì 18 settembre (ore 15 aula 221) per una masterclass in lingua inglese (a ingresso libero) su Fassbinder e la sua opera.

KONCHALOVSKY: LE NOTTI BIANCHE DEL POSTINO

Dalla Russia con amore, l’opera ultima del regista Konchalovsky che ha il suo trampolino di lancio in Italia qui al Festival e che verrà distribuito in Italia da ottobre. In un paesaggio lacustre da cartolina scorre la vita del postino Lyokha e dei compaesani. Il protagonista, unico legante delle sponde del lago, si trova intrappolato in questo luogo fuori dal tempo, dove la noia della routine viene affogata nella vodka. Lyokha è un sopravvissuto, e i contatti col mondo esterno sveglieranno in lui la voglia di uscire da questa gabbia. Da cui però non può allontanarsi, legato da un saldo cordone ombelicale al suo luogo d’origine, anche se in questa prigione allucinata il seme dell’odio è piantato, pronto a fiorire. Homo homini lupus, anche nella Russia delle fiabe. Un cast di non professionisti mette in scena la vita quotidiana, tra realtà, sogno e allucinazioni, in seno al gigante dei paradossi.

RIGOBERTO PEREZCANO: CARMIN TROPICAL 

Crimine e omofobia, in un paesino di Oaxaca, Messico. Mabel, un muxe (un uomo che si veste e comporta da donna) torna nel paese natio per indagare sull’omicidio dell’amica fraterna Daniela. Un salto nel passato, insieme dolce e doloroso, dove gli affetti familiari sono ancora di salvezza per una vita un po’ dispersa. Tra vecchie foto e misteri, il dramma si alterna a momenti di serenità, per poi implodere silenziosamente. Il regista Perezcano è al suo secondo film- racconto, dopo un’interessante carriera da documentarista. Alle tinte calde del Messico si affiancano fredde sequenze premonitrici, quasi da obitorio, amore e morte che si intrecciano. Un racconto di formazione compiuto e forse giunto al termine- incontriamo una persona già consapevole di sé, che ha apparentemente trovato un posto armonico nella società. Ma il passato torna a dirci che, forse, i conti non sono ancora sistemati.

Federica Stefani


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