La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Vite di un maestro: Hokusai al Grand Palais

Scritto da – 3 Novembre 2014 – 19:29Nessun commento

Katsushika Hokusai“Fin dall’età di sei anni avevo la mania di disegnare oggetti. Attorno ai cinquant’anni, avevo già pubblicato un’infinità di disegni, ma tutto ciò che ho prodotto prima di arrivare ai settanta non vale la pena di essere considerato. È stato quando ho raggiunto l’età di 73 anni che ho compreso vagamente la struttura della natura reale, degli animali, delle erbe, degli alberi, degli uccelli, dei pesci e degli insetti. Di conseguenza, all’età di 80 anni avrò fatto ancor più progressi; a 90 penetrerò il mistero delle cose; a 100 sarò effettivamente giunto a un livello di meraviglia, e quando avrò 110 anni, ai miei occhi, che si tratti di un punto o di una linea, ogni cosa per me sarà vita.” (Katsushika Hokusai) Queste le parole con cui usciamo dalla mostra. Queste le parole che ci fanno comprendere il senso di un percorso che striscia attorno alla vita di uno dei più eminenti e più apprezzati artisti giapponesi. Molte infatti sono le tappe percorse, i cambi di stile e di nome, oltre a 93 traslochi contati. Un artista in continua evoluzione, sempre aperto a novità, una personalità dinamica e camaleontica che non ha mai cessato di imparare dalla vita i segreti che infonde poi nelle sue arti: il disegno e la stampa.

Katsushika Hokusai nacque a Edo nel 1760, ed iniziò a 14 anni il suo apprendistato come intagliatore di matrici di legno. Nel suo percorso di artista cambiò ripetutamente scuola, stile e nome, fino all’indipendenza e il ritorno al nome originale, appunto Hokusai. Nella sua vita conobbe la povertà estrema, alternata a periodi di benessere economico che non fecero mai di lui un ricco distaccato; rimase sempre una persona umile, considerava il suo animo “contadino” un vanto.

L’esposizione allestita con grande cura nelle sale del Grand Palais parte proprio dalle radici, per esplorare il mondo dell’artista. Il percorso si apre con una raccolta di opere che fungono da sfondo e da premessa storico-artistica per i visitatori: il tema è il ruolo dell’arte orientale e dell’opera di Hokusai in Europa ed in particolare in Francia. Adattamenti di opere dalla terra del Sol Levante in disegni riportati su ceramiche, decorazioni da arredamento insieme a una serie di manuali Ottocenteschi sull’arte giapponese. Questo per sottolineare anche l’immensa importanza che il protagonista della mostra ha avuto sugli artisti occidentali, quali Monet e Van Gogh.

Seguono quest’introduzione sale legate ai vari periodi artistici di Hokusai, a partire dalla giovinezza (Periodo Shunro) fino ad arrivare alla maturità artistica, passando per Hokusai Manga, disegni variegati, slegati, raffiguranti ogni sorta di oggetto, animale, pianta, ogni situazione, magistrali esercizi di stile. L’esposizione in generale offre agli occhi del visitatore una ricchissima raccolta di libri di lettura illustrati, alcune opere di nicchia estremamente fragili (che verranno esposte solo temporaneamente per essere sostituite, a rotazione, da analoghi esemplari). A queste “chicche” si affiancano le opere più celebri tra cui La Grande Onda e il Fuji Rosso, insieme a decorazioni su separé e ventagli ed opere della vecchiaia. La perfezione della tecnica delle stampe nelle ultime sale fa percepire figure quasi tridimensionali, dalle forme che appaiono estremamente attuali.

Tra figure leggiadre e forze della natura, Hokusai esplora ogni forma del creato, ogni aspetto della vita quotidiana, in una costante ricerca di linee e ritmi, di colori e sensazioni. Il vento delle gelide giornate invernali che scuote le vesti di contadini e guerrieri, la fatica dei naviganti che lottano contro il mare. Una vasta esplorazione del mondo attraverso uno stile moderno che non perde mai il rispetto e l’amore per la tradizione. Radici profonde per un albero che non cessa mai di crescere.

La mostra sarà ospitata al Grand Palais fino al 18 gennaio 2015. La sua ricchezza e la poesia dell’opera di questo maestro orientale merita la pazienza che le lunghe code all’entrata impongono. Se le vacanze vi portassero a Parigi, dedicare un pomeriggio a questa esposizione brillante non sarà sicuramente tempo sprecato, per avere una visuale dell’artista e dell’uomo Hokusai a 360 gradi.

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