La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Suor Cristina, quando non è l’abito che fa il monaco

Scritto da – 13 Giugno 2014 – 16:04Un commento

Voce esplosiva, carica contagiosa e carattere da vendere: questo è l’identikit di Suor Cristina Scuccia, venticinque anni, dalla provincia di Ragusa. In poco meno di tre mesi, la giovane religiosa è divenuta un fenomeno mediatico a tutti gli effetti. All’inizio del percorso che l’ha portata ad essere vincitrice di uno dei più seguiti talent nel nostro Paese, molti i dubbi, le incertezze. A stonare, in un contesto dominato da accordi ed intonazione, la coppia J-Ax – Suor Cristina, rivelatasi poi straordinariamente vincente.
Ebbene sì… l’accostamento tra sacro e profano, ateo e religioso, “diavolo ed acqua santa”, come spesso è stato definito nella trasmissione stessa, ha dimostrato che dalla diversità, ma soprattutto dalla tolleranza nei confronti della diversità si possono ottenere risultati inaspettati.

Lodevole il coraggio della suora, una che, coi tempi che corrono, ha spiazzato spettatori italiani ed internazionali, in primo luogo nel fatto stesso di presentarsi ad una trasmissione canora e poi sfidando certe logiche arcaiche e bigotte dell’istituzione Chiesa, con il solo intento di regalare agli altri ciò che di più bello Dio le ha donato: uno splendido, incantevole timbro vocale.
Ma ancor di più dovrebbe essere lodata la capacità di coach J-Ax nel gestire la sua collaborazione con l’ “insolita” concorrente. Uno come lui, abituato a recitare la parte del duro e a non mandarle di certo a dire alla società italiana, è stato capace di emozionarsi, di non vergognarsi nel mostrare la sua sensibilità di fronte a milioni di telespettatori.

Il rapporto tra rapper e suora in questione, molto più strano a dirsi che a “sentirsi”, è stato dominato sin dall’inizio dal reciproco rispetto. J-Ax ha sempre scelto i pezzi giusti per la sua cantante e l’ha portata avanti, almeno sino alla semifinale in cui, dalla sfida con Dylan Magon (che J-Ax aveva preferito), Suor Cristina è uscita vincitrice per scelta del pubblico, approdando così alla finale. L’obiettivo del coach ex Articolo 31, portare avanti i “loosers”: coloro che, rispetto agli schemi attuali,viaggiano controcorrente, su binari anomali e proprio per questo potrebbero essere etichettati come perdenti. Con il trionfo di Suor Cristina, Giovedì 5 giugno, Ax è ovviamente riuscito nel suo intento.

Che si condivida o no l’avvenuta partecipazione della religiosa al talent, è innegabile una sua vittoria a priori. Cristina sarebbe risultata vincitrice anche se non avesse trionfato tecnicamente. Si perché, la vittoria, è stata decretata sin dal momento in cui, con una dolce timidezza, la giovane si è presentata sul palco di Rai 2, in prima serata, cantando “No one” di Alicia Keys e destando lo scalpore di molti, ma soprattutto l’entusiasmo di altri, coachs compresi. Anche se fosse uscita immediatamente dalla competizione, essa avrebbe raggiunto il suo scopo, sfidando le logiche usuali e il pregiudizio della gente. Insomma, avrebbe comunque fatto parlare di sé.
Poi, il pubblico, la fortuna o di Dio (per chi ci crede), sono stati dalla sua parte, cosicchè la suora, con l’inedito “Lungo la riva”, scritto per lei da Neffa, ha spazzato via gli altri concorrenti, ottenendo il 62% dei voti.

Suor Cristina rappresenta un raro esemplare di italiano: una donna la cui grandezza risiede nella semplicità della vita che propugna, nel suo ostentato postporre l’apparenza alla sostanza, nell’audacia dettata da un amore grande che si chiama Dio. Dunque, un modello positivo, barlume di speranza all’interno di una televisione dominata da veline, soubrettes e gieffini: prodotti di segno opposto che alimentano trai nostri giovani la mentalità del soldo facile e la convinzione che “apparire sia meglio che essere”.

“The voice” è un format decisamente impegnato su questo fronte. A differenza di altri talent musicali, mira al contenuto, non alla forma. La scelta degli aspiranti concorrenti avviene “al buio”, con i coachs girati di spalle che premono il pulsante e quindi approvano una “voce” solo se realmente motivati.

Tra “lo zio” Ax e “la sorella” è stato un colpo di fulmine: uno non ha saputo resistere al fascino dell’abito religioso, l’altra non ha ceduto agli innumerevoli tentativi di corteggiamento da parte della Carrà, di Noemi e Piero Pelù, prendendo la sua decisione “a caldo” e mettendosi in buone mani. Le mani di chi, incurante dell’opinione altrui, ha inevitabilmente dato vita al “fenomeno Suor Cristina”.

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