La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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SYRIZA 2.0

Scritto da – 25 Settembre 2015 – 17:42Nessun commento

syrizaA Gennaio scrissi un articolo dopo la clamorosa vittoria di Alexis Tsipras in Grecia. Oggi, diversi mesi più tardi, mi ritrovo a raccontare un voto simile, con però diverse sfumature di contorno.  In primis, questa volta Tsipras avrà dalla sua una coalizione più forte rispetto a quella di nove mesi fa; Anel, il partito di centro-destra che già nel primo mandato era stato alleato di governo, ha retto il botto delle nuove elezioni, ottenendo il 3,69% dei voti, e dunque 10 seggi.  Syriza, dal canto suo, ottiene il 35,47% dei voti, e si conferma il primo partito in Grecia, con 145 seggi. In più, Tsipras questa volta non dovrà fare i conti con i numerosi dissidenti all’interno del partito, i quali non sono riusciti, con il loro nuovo partito Unione Popolare, a superare la soglia del 3%, ritrovandosi fuori dal parlamento ellenico. “La nostra è una vittoria di popolo!”; così Tsipras ha commentato il risultato del voto, quando lo spoglio delle schede ha assegnato a Syriza la vittoria. Non sono mancate le telefonate dei grandi leader: da Matteo Renzi a Francois Hollande, da Mafred Weber a Jean-Claude Junker. In realtà, oltre ai complimenti, ci son stati diversi moniti e richiami all’attenzione, soprattutto dal mondo socialista. Non a caso, il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, ha dichiarato la sua poca convinzione riguardo l’alleanza con il partito di Panos Kammos, Anel.Dopo aver ricevuto l’incarico per formare un nuovo governo da parte del Presidente della Repubblica Prokopis Pavlopulos, Tsipras ha dato vita alla formazione del nuovo governo, considerato una “fotocopia” rispetto a quello passato. Non vi son stati infatti cambiamenti sostanziali nella scelta dei ministri. Un nome su tutti: Tsakalotos resta alle finanze. L’unica nota negativa della giornata, è stato l’alto tasso dell’astensionismo: 45% rispetto al 36 delle scorse elezioni. Un segno evidente del malcontento del popolo greco, il quale ora più che mai, ha bisogno di riforme importanti che lo portino fuori dalla crisi che oramai da anni sta affossando l’economia greca.

Dando uno sguardo più generale al voto di domenica scorsa, possiamo notare un trend più che positivo per la sinistra mondiale. La conferma di Tsipras, si aggiunge all’incredibile successo di Podemos in Spagna, che si avvia a diventare primo partito ed a battere i dinosauri conservatori e socialisti; si aggiunge al sorprendente risultato delle primarie del partito laburista inglese, le quali hanno visto prevalere Jeremy Corbyn, dando il colpo di grazia al blairismo del Labour Party. In più, potrebbero nuovamente spostare a sinistra gli equilibri europei e mondiali: Obama è costretto a tornare alle riforme promesse anni fa, soprattutto per fronteggiare la nuova destra populista americana, capeggiata da Donald Trump. E lo stesso Hollande, ha definito il voto greco un monito per la sinistra mondiale. In Italia invece, tutto tace. Ma d’altronde, ci siamo abituati.

Il voto di domenica rende ancor più evidente come i greci abbiano voluto rimarcare ancora una volta la necessità di un cambiamento radicale. Non vi è più alcuna intenzione di farsi governare dai soliti noti che per anni hanno dapprima portato la Grecia sull’orlo del baratro, e poi non hanno fatto nulla per rimediare, sottostando ai dik-tat dell’Europa e lasciando il popolo ellenico nel tunnel dell’austerity, senza alcuna via di fuga. Nonostante i mesi di governo altalenanti, il popolo ha deciso di rinnovare la fiducia a Tsipras, riconoscendogli di essersi messo in gioco nel momento più difficile della nazione greca, di aver combattuto una battaglia quasi impossibile, solo contro tutti e, nonostante la crisi di luglio, di aver voluto continuare a combattere la battaglia per un’Altra Europa, come ci ricorda la coalizione italiana che ha sostenuto Tsipras alle Europee.

Nessuno è perfetto, questa sembra essere una frase banale, ma che calza a pennello con il leader greco. In questi mesi di governo, di sicuro Tsipras ha commesso degli errori; difficile capire dove sia il limite fra gli errori personali, ed i tentativi europei di socialisti e conservatori di affossarlo. Fatto sta, che ora Syriza ed Anel dovranno ricominciare dall’inizio, con un occhio però alle ottime manovre fatte durante l’ultimo governo: le politiche per le fasce meno agiate; il riallacciamento della rete idrica ed elettriche ai tanti cittadini vittime dell’austerity; il blocco della svendita del porto di Atene ai vari avvoltoi di turno. Insomma, un nuovo inizio alla Massimo Troisi, col suo “Ricomincio da tre”.

Adesso però per Tsipras inizia la vera sfida. Nelle sue mani vi è il destino della Grecia e del popolo greco. La nazione ha bisogno di riforme che gli permettano di uscire dall’austerity e dalla crisi, dando nuovo ossigeno all’economia ellenica.
Non sarà una sfida semplice, ma Tsipras può farcela. Forza Grecia.

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