La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Tra Mussolini, Balotelli ed Imu..le retour des morts vivants.

Scritto da – 17 Aprile 2013 – 15:10Un commento

L’ Italia era il paese dei balocchi; l’ Italia era cultura, cinema, moda, fede, politica, tradizione letteraria, archeologia, storia. L’Italia E’ il paese della corruzione, della mafia, delle illegalità, delle arretratezze, dei tagli, della disoccupazione. Identikit di un paese alla deriva che da anni, non solo verte in condizioni critiche sotto vari punti di vista, ma è stato gestito da empie mani che pare vogliano di nuovo prendere il controllo della situazione. Ed ecco che l’inceronato ed inenarrabile Silvio Berlusconi, torna per terminare il compito, iniziato nel lontano 1994 con Forza Italia. Un ritorno inatteso, almeno per gli ottimisti ed intelligenti individui che credevano non si sarebbe più fatto vivo dopo i disastri combinati, ed invece da zelante e presuntuoso leader, si ripresenta alle elezioni 2013. In molti credevano che il recidivo Cavaliere, visto il fallimento dal punto di vista politico, fosse per il resto dei suoi giorni “relegato” meramente in ambiti calcistici come Presidente del Milan; carica che a sentir gli esperti, coprirebbe meglio di quella politica. Ma ecco che il Silvio-giocoliere, riparte proprio da qui ed estrae un asso dalla ricca manica: acquista un calciatore analfabeta per la campagna elettorale e riesce a spillare dei voi a qualche poveraccio che si è fatto abbindolare dalle sue collaudate bugie e contraddizioni. Ma ad infiammare la campagna elettorale non c’è stato solo l’acquisto dell’attaccante del City, ma udite udite: la restituzione agli italiani dei soldi pagati per l’ Imu; dichiarazione scioccante, a tratti ridicola e comica la sua, che forse ha un po’ il sapore della corruzione, della disperazione, del voler tentare il tutto per tutto; e mi tornano in mente le parole di Maurizio Crozza a Ballarò: “Mi davano tutti per morto, ho sparato tre cazzate in cinque giorni..sono tutti in paranoia! Ho detto “Mussolini”, “Balotelli” e “Imu”, ho adottato un cane e ora sono al venti per cento! Ma te pensa un po’ come è bello questo paese!”.

Ma la mossa del Silvio-pifferaio magico assomiglia un po’ al “dare con la mano destra” e “togliere con la mano sinistra”: l’ex Premier ha dichiarato di voler prendere i 4 miliardi necessari per il rimborso dell’Imu, da un trattato con la Svizzera per la tassazione dei capitali italiani a Berna, ora…in attesa di perfezionare l’accordo ( sempre se l’accordo ci sarà) , i soldi verrebbero presi in prestito dalla cassa Depositi e prestiti, quindi a finanziare questo giochino dovrebbe essere appunto la Cdp, il serbatoio dei depositi postali dei cittadini; in parole povere, un pensionato che ha i suoi soldi alla posta e si presenterà per ottenere il rimborso Imu, finirà per prelevare il suo stesso denaro. Quindi chi restituisce ai cittadini i soldi pagati per la tassa sulla casa? Ma gli stessi cittadini ovviamente!  Tuttavia, sembra che questa “magia” metta in difficoltà anche le relazioni con i mercati; si è espresso in merito l’economista francese Jean Paul Fitoussi proponendo una valida spiegazione che ha tra l’altro un nome proprio: “Theoreme du lampadaire”: “Un uomo sta cercando qualcosa sotto un lampione, un altro gli si avvicina e chiede: “Che cosa sta cercando? “Le chiavi, ma non le ho perse qui” “E allora?” “Vede, questo è l’unico posto della strada dove c’è luce.” Metaforicamente l’uomo del lampione potrebbe essere Berlusconi, che non sapendo più cosa inventare lancia l’ennesima idea a cui, purtroppo, di nuovo, in molti sembrano aver creduto, considerando le percentuali delle votazioni 2013, che ahimè, lo hanno visto di nuovo vincitore.

Vincitore e non vinto dunque, ma sicuramente indagato; è stata infatti la procura di Reggio Emilia, dopo l’esposto presentato da due cittadini, ad aprire un fascicolo per violazione dell’articolo 96 del testo unico delle leggi elettorali; il tutto nasce dalla denuncia di una signora che si è vista recapitare a casa una missiva che prometteva la restituzione dell’Imu; e certamente non è stata l’unica, in molti infatti hanno avuto il piacere di leggere suddetta lettera; sarebbe antropologicamente importante a questo punto, raccogliere testimonianze e chiedere agli elettori che hanno posto di nuovo in Lui la fiducia, se poi i soldi li hanno ricevuti davvero; ovviamente a questa domanda segue una risposta che già conosciamo, tuttavia sarebbe, come ho detto, interessante studiare fin dove si spinge l’idiozia umana . Perché l’italia non solo doveva dire “no” al ritorno del Cavaliere, ma avrebbe dovuto deridere da subito la sua candidatura; al contrario gli viene data l’ennesima possibilità (come se la meritasse!) proprio dal popolo, ora… storicamente, la definizione di popolo è la seguente: “Collettività relativamente omogenea di uomini accomunati da lingua, cultura, origini e tradizioni”; ebbene personalmente mi tiro fuori da questa collettività, da questa massa di mitomani recidivi che hanno ancora riposto la loro fiducia in un leader poco credibile che passa il tempo ad elencare  “le cose buone” fatte da un’altra figura storica che, a parer mio, si è mostrata a dir poco anticostituzionale.

A nulla dunque sono servite le critiche che ci sono state fatte da molti paesi europei; nel periodo precedente alle elezioni, da giornali come Libèration e Die Welt, che hanno paragonato Berlusconi prima ad una mummia e poi ad un misto tra Nerone e papa Alessandro VI; il politico lussurioso quindi ha vinto di nuovo; in questo caso non è valsa neanche la locuzione Historia Magistra Vitae, la storia è maestra di vita; sono stati commessi gli stessi errori, gli è stata data una (seppur minima, vista la mancanza di un governo) possibilità di metterci di nuovo in ridicolo di fronte al resto del mondo. Aristotele disse che “il popolo ha il governo che si merita”, senza aggiungere altro e senza paragonarmi a questa illustre figura, dal basso della mia mediocrità, mi espongo, e sottolineo che sono pienamente d’accordo con il filosofo, la cui frase, a distanza di 2500 anni è ancora simbolo di eloquenza, verità e attualità.

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