La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Referendum, i punti fondamentali

Scritto da – 8 Giugno 2011 – 17:44Nessun commento

Vediamo un attimo di capire in cosa consiste il referendum per il quale siamo chiamati alle urne. La Cassazione ha deciso di confermarlo trasferendo però in particolare il quesito riguardante il nucleare sulla nuova legge che conferisce al governo la possibilità, pur annullando la costruzione delle nuove centrali, di attuare successivamente il programma di energia nucleare.Ricordiamo che nello specifico quattro sono i quesiti: due riguardano la privatizzazione dei servizi idrici, uno il ricorso all’energia nucleare e l’ultimo riguarda la legge sul legittimo impedito.Tralasciando momentaneamente quest’ultimo, ennesima trovata del geniale delfino Alfano, partiamo dal primo quesito, quello sulla privatizzazione dell’acqua.Esso fa riferimento alle modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici idrici da parte di società di capitale privato a partire dal 2012. La vittoria al referendum bloccherebbe il procedimento di privatizzazione avviato dalla maggioranza. Il secondo quesito riguarda invece “la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito”: il comitato referendario vuole abrogare la parte di normativa che permette ai gestori privati di ottenere un guadagno dal capitale investito. In questo modo verrebbe impedito alle aziende di realizzare profitti su questo mercato.

Il terzo quesito sul nucleare riguarda la costruzione di centrali sul territorio italiano. In seguito al disastro di Fukushima si è riaperto il dibattito sulla sicurezza del nucleare. Nel 1987, a poco più di un anno dalla tragedia di Chernobyl, gli elettori decretarono con una maggioranza dell’80% il no assoluto alle centrali nucleari in Italia.

L’ultimo quesito, quello sul legittimo impedimento, riguarda la possibilità per il Presidente del Consiglio e i ministri di non recarsi in un’udienza penale se sopraggiungono impegni di carattere istituzionale.

Alle urne si ricevono 4 schede distinte: è possibile votare solo per i quesiti che si desidera. Si deve votare “sì” per dire “no” e votare “no” per dire “sì” perché, trattandosi di referendum abrogativi, i quesiti chiedono all’elettore se è favorevole alla cancellazione di una legge. Per dire no è quindi necessario essere favorevoli all’abrogazione della legge che li istituisce.

Trattandosi di referendum abrogativi, è necessario il raggiungimento del quorum, ovvero il 50% più uno degli aventi diritto al voto. Se il quorum viene raggiunto, l’eventuale vittoria dei “sì” porterebbe all’abrogazione delle leggi.

Per questo è fondamentale andare a votare!Analizziamo nel dettaglio due punti in particolare del referendum: il quesito riguardante la privatizzazione dell’acqua e quello sul nucleare.

L’acqua è un bene comune e appartiene a tutti, nessuno può appropriarsene, né derivarne profitti. Consegnarla invece ai privati e alle grandi multinazionali significa proprio questo, mentre una democrazia partecipativa, quindi il controllo democratico e la partecipazione diretta dei lavoratori, dei cittadini e delle comunità locali, consentirebbe l’approvazione della legge d’iniziativa popolare, già consegnata al Parlamento nel 2007 dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, corredata da oltre 400.000 firme di cittadini, e finalizzata alla completa ripubblicizzazione dell’acqua potabile in Italia.

Il problema del servizio idrico in Italia non risiede nient’altro che in una carenza di fognature e depuratori, il 33% dell’acqua potabile si perde infatti nelle reti di trasporto e distribuzione.

L’acqua è un diritto di tutti ed è fondamentale adottare un sistema tariffario che scoraggi gli sprechi e allo stesso tempo faccia recuperare quelle risorse necessarie a migliorare il servizio idrico, mancano politiche che sostengano il riuso delle acque reflue depurate per l’irrigazione e le lavorazioni industriali.

Per quanto riguarda le centrali nucleari ricordiamo che per il loro funzionamento è necessario l’uranio, materia prima esauribile come le fonti fossili (carbone, petrolio, gas). Rivolgersi al nucleare significa quindi rimandare il problema e non risolverlo, in quanto secondo alcuni studi le risorse di uranio saranno sufficienti solo per i prossimi 50-70 anni.

Inoltre il ritorno al nucleare non consentirebbe all’Italia di ottenere l’indipendenza energetica sperata in quanto si troverebbe a dover importare anche tutto l’uranio necessario alla produzione di energia. Le centrali atomiche, tenendo conto di tutto il loro ciclo di vita, dall’estrazione, lavorazione, arricchimento e trasporto dell’Uranio, dalla costruzione allo smantellamento della centrale stessa, producono sempre e comunque gas(in particolare il Tritio), anche senza incidenti. Non esistono tecnologie economiche per filtrare questi gas nelle centrali, quindi il nucleare non è pulito e ha costi diretti e indiretti troppo elevati, perciò destinati a essere scaricati sulla collettività. Negli ultimi anni, il prezzo dell’uranio è cresciuto di sei volte e a questo aumento vanno aggiunti anche i costi di smaltimento delle scorie. Nel caso dell’Italia, nonostante la propaganda di governo, il nucleare non consentirebbe di ridurre la bolletta energetica.

Il nucleare non è sicuro, come dimostrano la tragedia giapponese di Fukushima e il disastro di Chernobyl del 26 aprile 1986. I rischi maggiori riguardano la sicurezza sanitaria: i numerosi studi fatti in varie parti del mondo hanno dimostrato un incremento statisticamente significativo di tumori e leucemie infantili vicino alle centrali nucleari. Ma la cosa più importante è che lo smaltimento definitivo delle scorie è un problema irrisolto, scorie che sono molto pericolose e restano radioattive per decine di migliaia di anni. Non esiste al mondo un deposito definitivo per smaltirle in modo sicuro per un periodo così lungo.

Il partito che più di tutti sta sposando la causa referendaria è l’Italia dei Valori, promotrice di due dei quattro quesiti e dichiaratamente favorevole anche agli altri due.

Trattandosi di referendum per l’abrogazione di leggi emanate dall’attuale Governo (ad eccezione della norma sulle tariffe sull’acqua, introdotta dal Governo Prodi), la maggioranza è chiaramente contraria. Viene quindi incentivato l’astensionismo in modo da non raggiungere il quorum e rendere nulla la consultazione, ma resta importante esercitare il proprio diritto di cittadinanza attiva attraverso il voto.

Votare è un diritto garantito ed è un servizio efficace, efficiente ed economico.

Natasha Turano

 

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