La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Bersani: se vuole governare, sto regalo l’adda fa’, e pur gruoss!!

Scritto da – 25 Marzo 2013 – 16:14Un commento

La ricerca di una governabilità pare difficilissima, forse impossibile. Il Presidente della Repubblica ha consegnato nelle mani di Bersani un pre-incarico irto di difficoltà. Il leader del Pd ha a disposizione una manciata di giorni per consultare forze politiche e forze sociali, dopodiché dovrà tornare al Colle e , carte alla mano, dimostrare di avere dalla sua una maggioranza solida (soprattutto al Senato, ovviamente).

Insomma Napolitano vorrebbe ad ogni costo evitare l’eventualità di un ritorno al voto, questo è evidente. D’altra parte, però, siamo certi che accetterà di conferire l’incarico solo ed esclusivamente ad un governo che dimostri di avere una maggioranza certa e solida, che riceva un voto di fiducia forte e veritiero, alla luce del sole.

Già, perchè in queste condizioni si potrebbe provare il “magheggiamento all’italiana”, già riuscito, checchè se ne dica, nel caso dell’elezione del Presidente del Senato: Pietro Grasso. Il Pd potrebbe, infatti, cercare di raccimolare voti tentando brillanti ed astute manovre politiche.

Chiariamo. Il partito di Bersani ha 106 senatori (105 se si considera che, per prassi, il Presidente del Senato non voterà), considerato che il Senato al completo comprende 319 senatori, ipotizzando che il giorno del voto della fiducia nessuno sia assente, i voti necessari per raggiungere la maggioranza saranno 160.

In poche parole Bersani ha disperatamente bisogno di circa 55 voti. Potrebbe fare affidamento sulla celebre stampella Monti (21 senatori), certo, ma così arriverebbe a quota 126: ancora troppo pochi.

Per questo motivo negli ultimi giorni gli uomini Pd stanno elemosinando promesse da parte dei colleghi senatori, urgono circa 35 voti.

E come rimediarli questi 35 consensi? Le ipotesi sono differenti. Certamente ci si aspetta il contributo di almeno una decina dei 12 senatori del Gruppo misto, poi ci sono i dieci di Grandi autonomie e Libertà, e anche qui si può ben sperare in un gruzzoletto di almeno 7, 8 voti. Qualche altro “si” potrebbe arrivare dai seggi di Psi e Svp (nelle Autonomie), e per completare il quadro servirebbe il tradimento da ultima cena di qualche leghista, qualche berlusconiano o grillino.

Scenario impossibile? No, non direi. Come ho detto è riuscito per l’elezione del presidente del Senato e potrebbe certamente ripetersi.

Il fatto è un altro, ovvero questa sarebbe una falsa fiducia, e altro che Governo debole: ne risulterebbe un Governo dimezzato. Ne verrebbe fuori una Legislatura nella quale chiunque sarebbe indispensabile ago della bilancia.

Per questi motivi pensiamo che Napolitano, al termine del suo mandato, non si assumerebbe mai la responsabilità di affidare il Paese ad un Governo “morto ancor prima di nascere”. E sempre per questi motivi pensiamo che ci sia da aspettarsi un bel colpo di scena, per il semplice fatto che Bersani, pur di trovare il modo per governare è disposto a tutto.

Probabilmente, dunque, questo colpo di scena arriverà sotto forma di grande concessione, di regalo agli avversari politici. Già, un regalone a uno dei due arci nemici: Berlusconi e Grillo.

Si perchè, come visto, è chiaro che senza il loro sostegno governare sarebbe impossibile, e se questo governo non si farà sarebbe la fine politica per Bersani, e un durissimo colpo per il Partito.

La cosa migliore a questo punto è turarsi il naso, fare un bel regalone (spacciandolo come un gesto di presa di responsabilità per il bene degli italiani), e dare avvio a questa nuova Legislatura.

Si tratterà freneticamente con Grillo. Difficile dire quale proposta irrifiutabile gli si potrebbe rivolgere in cambio del suo sostegno. Magari si potrà arrivare a concedergli un ruolo preminente nella vigilanza Rai, ma l’ipotesi, a parer mio, più probabile, è quella di un coinvolgimento all’interno dell’organo governativo dei grillini, magari affidando ad esponenti del M5S almeno un paio di Ministeri strategici (su tutti quello dell’ambiente).

E se il M5S sarà insensibile ad ogni sorta di offerta, non lo credo, allora si passerà a trattare col Pdl.

E’ chiaro che il regalo più appetibile per il partito di Berlusconi sarebbe l’elezione di un Capo dello Stato gradito. Se il successore di Napolitano sarà un uomo fidato, allora Silvio potrebbe acconsentire a sguinzagliare una cospicua manciata dei suoi, perchè facciano da seconda stampella al Pd.

In realtà c’è anche un’altra possibilità. Pietro Grasso, che negli ultimi giorni pare essere buono per ogni occasione, potrebbe essere sollevato dal suo incarico al Senato per essere destinato a candidato della Sinistra (e tra i vari sinistroidi il meno sgradito a Berlusconi) alla presidenza della Repubblica, di conseguenza rimarrebbe vacante il seggio più prestigioso del Senato, pronto ad essere occupato da un pidiellino.

Insomma il momento è caldissimo, le prospettive sono incerte e tortuose, solo una cosa è sicura: se vuole governare, Bersani, sto regalo l’adda fa‘, e pure gruoss!!

 

 

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