La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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L’ultimo gradino

Scritto da – 7 Febbraio 2011 – 19:32Nessun commento

Il fatto che Berlusconi possa essere accusato e condannato per sfruttamento della prostituzione con tanto di intercettazioni che lo provano è un fatto grave, che però non può farci perdere di vista l’intero quadro che presenta delle sfumature pericolose e quindi da non sottovalutare. La “macchina del fango”, descritta nei dettagli da Roberto Saviano in “Vieni via con me” si è mossa subito in moto appena il capo si è trovato in difficoltà di fronte alla nuova inchiesta giudiziaria che lo vede coinvolto e portata avanti dalla Procura di Milano, nella persona di Ilda Boccassini. In ogni talk show gli avvocati mediatici (e non) del premier fanno la voce grossa lanciando strali contro la magistratura, contro l’uso delle intercettazioni perché violano la privacy degli italiani (quali? Quelli che delinquono) e l’opposizione che insieme ai giudici è artefice di un complotto per sovvertire la volontà popolare. Come se non bastasse, su “Il Giornale” Sallusti si strappa i capelli che non ha, conducendo dossieraggi contro il nemico di turno, come l’ultimo scatenatosi contro la pm Boccassini grazie a un documento sottratto dai fascicoli del Csm da parte del consigliere leghista Brigandì, ora indagato.
Il caimano però interviene anche personalmente, è in affanno visto che lo scandalo sembra che stavolta non gli possa lasciare scampo e presto sarà costretto a presentarsi in tribunale. Telefona a Gad Lerner insultando la conduzione del programma e gli ospiti invitati sostenendo che tutto quello che è stato detto in programma è falso, che l’unica verità dei fatti è la sua ed è indiscutibile. Qualche giorno più tardi è Masi, dg della Rai, a fare le sue veci telefonando ad Annozero poco prima dell’inizio della trasmissione accusando Santoro di violare le regole e dissociandosi dal contenuto della trasmissione, che è solo quello di informare e approfondire su quello che accade. Masi alla fine attacca il telefono dopo aver fatto una pessima figura. L’altra sera “Il tg1 Brezneviano”, così definito da Sebastiano Messina su “La Repubblica”, da un altro bastone d’appoggio al premier che si inventa nuove misure per dare una scossa all’economia, solamente fumo negli occhi. Vengono lanciati i soliti messaggi propagandistici, primo tra tutti quello di non pagare il canone Rai, perché la televisione pagata con i soldi di tutti gli italiani (cit.) è contro il governo e diffonde falsità. Un ottimo metodo per continuare a favorire le reti Mediaset.
Ma il picco della vergogna è stato raggiunto quando il Ministro degli Esteri Frattini è andato a riferire in Senato sulle carte del governo di Santa Lucia a proposito del presunto appartamento di Fini a Montecarlo affittato al cognato Giancarlo Tulliani. Il Senato della Repubblica, ridotto a organo di propaganda per cercare di mettere in difficoltà il Presidente della Camera, terza carica dello Stato. Da questo ennesimo oltraggio istituzionale arriva un forte segnale: Il potere esecutivo ha sottomesso quello legislativo, basti vedere il dl sul federalismo approvato durante il Consiglio dei Ministri dopo essere stato bocciato dalla commissione bicamerale, e vuole fare altrettanto con quello giudiziario, tra videomessaggi deliranti (molto più credibile il mago Do Nascimento) e manifestazioni contro la Magistratura annunciate e poi ritirate.
Dopo la manifestazione al Palasharp di Milano, indetta da Libertà e Giustizia (www.libertaegiustizia.it) e alla quale molti esponenti del mondo intellettuale hanno aderito anche il popolo viola non sarà da meno, il 12 febbraio mobilitazioni in tutta Italia con pentole e coperchi, a Roma sarà Piazza del Popolo ad ospitare l’evento a partire dalle ore 16 per chiedere le dimissioni del premier. Il 13 invece, mobilitazione nazionale di tutte le donne. Nel momento in cui i partiti d’opposizione non sanno ancora come mandarlo a casa, l’unica risposta affidabile può arrivare solo dalla piazza, visto il grave momento in cui versa la nostra democrazia, paragonato da alcuni al periodo del delitto Matteotti che fu l’anticamera del regime fascista. Se Berlusconi resiste anche questa ennesima spallata, l’ultimo gradino verso un altro buio regime, che di fatto già esiste, potrebbe essere sceso.

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