La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Maria Falcone a Triggiano conclude SWITCH OFF, tra arte e legalità

Scritto da – 24 Novembre 2010 – 23:16Nessun commento

Maria Falcone è stata ospite d’onore qui a Triggiano, invitata per adempiere al ruolo di testimonial della VII Biennale internazionale d’arte “Rocco Dicillo”, evento consuetudinario che pone l’arte contemporanea al centro dei suoi interessi. Il 23 Novembre si è svolta una cerimonia, tenutasi nella scuola media statale “De Amicis” di Triggiano, dal titolo “SWITCH OFF”, attraverso cui si è potuto concludere la kermesse artistica. Un evento che ha avuto il fine di commemorare Rocco Dicillo, poliziotto delle scorta di Giovanni Falcone, caduto nella strage di Capaci per mano mafiosa. Per quanto riguarda l’anima artistica, quest’anno, l’evento ha voluto porre la sua attenzione sulla maestria della scultura metallica. Non solo arte tuttavia: l’attrazione ha avuto il fine di sensibilizzare l’opinione pubblica al valore della legalità. Certo: la retorica non è mancata, c’era da aspettarselo. La legalità riscuote un gran successo: sebbene a parole. Nella pratica? Abbiamo ancora qualche “problemuccio”. Con buona pace dei volponi, duri di comprendonio. La prima parte dell’incontro è stata dedicata ai convenevoli che si tributano ai ringraziamenti. L’evento è stato introdotto da Tonia Caldarulo e dall’Assessore alla cultura del comune di Triggiano, Isidoro Milillo, i quali hanno sottolineato il valore e la ragion d’essere della kermesse artistica: più di 100 concorrenti, provenienti da tutto il mondo, hanno consegnato le loro opere. La Commissione, composta da figure di spicco del mondo dell’arte, è stata incaricata di giudicare le creazioni: due sculture sono state premiate (http://www.biennaledicillo.it/press.php). Ecco il turno del “dottore della legalità”: mi riferisco al procuratore aggiunto di Bari, Anna Maria Tosto. Un magistrato può essere considerato un medico in camice bianco? Metaforicamente si. Perché la procura può essere considerata alla stregua di un pronto soccorso: si varcano le sue porte solo quando la legalità è stata offesa, oltraggiata. Tuttavia, per scongiurare le malattie, non basta l’operato dei dottori: ci vogliono i pazienti coscienziosi, capaci di considerare la legalità come un valore positivo. Quindi, i cittadini debbono saper prevenire tutti quei comportamenti confinanti nell’illecito. Bisogna, attraverso il potente mezzo della cultura, veicolare su binari positivi l’educazione alla legalità. Dopo di lei, ha relazionato l’assessore all’Attuazione del Programma, Trasparenza e Legalità della Provincia di Bari, Vito Perrelli: egli ha sottolineato l’importanza di agire secondo coscienza durante la vita quotidiana. Bisogna coinvolgere le scuole, educare i più giovani al rispetto delle regole. Il Sindaco di Triggiano, Michele Cassano, ha voluto esprimere un suo parere personale circa le vicissitudini che riguardano la politica nazionale: giudica male, malissimo le sortite del Governo Berlusconi contro l’operato della Magistratura. La Magistratura non va demonizzata, oltraggiata: non deve essere alterata da influenze di nessun genere, bensì incoraggiata nel suo operato. Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso, ha voluto lasciare un contributo affinché la strage di Capaci non venga rimossa dalla nostra memoria. Ella ha ripercorso e tracciato la storia di Giovanni Falcone, ricordando questo: senza il contributo della scorta, Giovanni Falcone non avrebbe potuto lavorare per quasi 10 anni. Senza l’aiuto considerevole della scorta, non avrebbe svolto il Maxi-processo contro Cosa Nostra, tenutosi a Palermo nell’aula bunker dal 10 febbraio 1986 al 16 dicembre 1987. La Mafia risulta un agglomerato organizzato: a differenza dello Stato, spesso trovatosi “disorganizzato”. In questi tumultuosi anni, molti servitori dello Stato sono caduti per mano mafiosa: tuttavia la Falcone vuole rimanere speranzosa. “La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”; attraverso questa citazione del magistrato, Maria Falcone ha voluto rinsaldare e avvalorare una sua convinzione: la Mafia perirà solo quando la società tutta rifiuterà i principi malsani del crimine organizzato. E qual’è il principio cardine della mafiosità? Certo, l’omertà: ma innanzitutto l’indifferenza apatica. Nel bel mezzo del dibattito, il direttore del periodico Orizzonte Universitario, Nicola Cappelli, ha voluto rivolgere un amaro interrogativo a Maria Falcone: dopo i sacrifici di tanti, troppi uomini dello Stato che hanno votato la loro esistenza a combattere il crimine organizzato, è mai possibile che un killer spietato, un mafioso di nome Vittorio Mangano possa essere annoverato a eroe da Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri? É una vergogna. Anzi, peggio: secondo Maria Falcone, è una disgustosa “barzelletta” non degna di nota. Giovanni Falcone era affezionato ad un aforisma. Si tratta di una citazione di John Fitzgerald Kennedy: “Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana.”

Andrea Costanza


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