Cari milanesi, chissà quante volte vi è capitato di passare per Corso XXII Marzo, all’altezza del numero civico 50, e impunemente ignorare l’esteso edificio in cotto lombardo recante la targa “La Senavra, parrocchia Preziosissimo Sangue di Gesù”. Eppure a guardarla bene questa non sembra affatto una chiesa! E questa stranezza non è di certo ingiustificata. Nata come luogo di ritiro spirituale per Gesuiti, La Senavra nel 1780 –per dispaccio di Maria Teresa d’Austria – venne trasformata in un manicomio e tale rimase per oltre un secolo prima di essere riconvertita in chiesa. La struttura non ospitava solo “matti e così detti pazzarelli d’ambi li sessi”, vi erano infatti anche criminali, epilettici, infermi, mendicanti, malati convalescenti, sordi, ciechi, muti e bambini con malformazioni fisiche abbandonati dai genitori. Finire a La Senavra non era poi tanto difficile: bastava una certificazione dei parenti o addirittura una semplice segnalazione di un vicino di casa. Il soggiorno nella struttura non doveva essere granché piacevole: si era condannati a lavori forzati “rieducativi” e si dormiva in celle comuni simili a quelle delle carceri. Non erano pochi gli infermi che miracolosamente ricominciavano a camminare autonomamente pur di levare le tende da quel postaccio!

Forse potrebbe interessarti:

• Ul Scior Carera, in Corso Vittorio Emanuele a Milano. Chi era costui?
• Burattini e la “tigre del mare” in Corso Vittorio Emanuele a Milano
• Milano, la colonna del Diavolo