L’autoritarismo delle Libertà. Pressioni e censure subdolamente mascherate.
”C’è un clima che si sta facendo veramente pesante, se non insopportabile. E’ veramente sconcertante e inaccettabile che soprattutto chi ha pubbliche responsabilità si affanni a individuare come nemico il giornalista. Lascia allibiti quanto sta continuando a dichiarare il presidente del Consiglio contro Santoro e i giornalisti che lui considera a lui contrari, assumendo il conduttore di Annozero quale suo avversario in campagna elettorale.” Le parole di Franco Siddi, segretario della Federazione Nazionale della Stampa, fanno percepire con estrema chiarezza la crescente tensione che sta coinvolgendo tutta la sfera pubblica italiana in questi giorni precedenti il voto regionale. Ogni velo è ormai caduto, il re è definitivamente nudo; non si preoccupa più di confondere le idee, di mostrarsi diverso da quale è, di dire e poi contraddire il giorno dopo. Fiutando che ormai la sua parabola percorre il ramo discendente, come un animale ferito si dimena inferocito attaccando pubblicamente e sul piano personale qualunque voce libera e fuori dal coro. Silvio Berlusconi, intimamente convinto della sua onnipotenza, sta lottando con tutte le sue forze per evitare l’avvento della fine del suo plenipotenziario regno, trascinando nell’abisso con lui ciò che resta di questa Italia sgangherata. E’ forse il momento più critico della nostra storia politica degli ultimi anni, la “soluzione finale” del berlusconismo, l’apparato di potere e corruzione che ha ormai permeato quasi tutti gli istituti del nostro paese.
Come emerge dall’ultimo, sconcertante, avvenimento giudiziario, l’inchiesta di Trani, il Presidente del Consiglio, già da quindici anni in posizione di colossale conflitto di interessi mediatico, abusando oltre ogni immaginazione dei propri poteri ha esercitato pressioni e minacce su membri della Rai e dell’autorità garante delle comunicazioni, l’Agcom, per la soppressione delle esigue trasmissioni televisive non controllate dal suo regime, in primis AnnoZero. Il comportamento è degno di un regime sovietico, l’imbavagliamento di tutti coloro che lui ritiene suoi avversari: Santoro, Travaglio, Di Pietro, Floris, Ezio Mauro, Eugenio Scalfari e tanti altri, a formare una vera e propria “lista di proscrizione”. Alla luce dei fatti emergenti il nuovo regolamento sulla par-condicio, che ha cancellato i programmi di approfondimento politico dalla rai durante questo mese, appare niente altro che una censura, imposta dal presidente del consiglio, alla libera informazione dei cittadini.
Purtroppo il mutamento del linguaggio attuato in questi anni di monopolio berlusconiano ha “normalizzato” anche le più evidenti violazioni di ogni equilibrio democratico come questa.
Un’attenta osservazione sistemica mostra però l’unicità dell’attuale situazione; non più il mantenimento di una sorta di equilibrio volto al controllo del consenso della maggioranza dell’opinione pubblica, ma una vera e propria guerra civile avente come obiettivo la distruzione di qualunque forma di libertà sia riuscita a sopravvivere. Azione tanto più violenta e rabbiosa giacché le voci di opposizione, seppur da una parte affievolitesi, da un’altra sono diventate sempre più ingombranti, guadagnando consensi e dando vita ad un movimento di resistenza civile che, insieme alla disastrosa situazione pubblica italiana, sta portando allo sgretolamento di questo governo.
Lo stesso presidente del consiglio si è pubblicamente vantato di aver avuto i comportamenti che le intercettazioni di Trani stanno portando alla luce, come ha urlato dal palco di piazza San Giovanni, durante la manifestazione a numero variabile del Pdl, sabato 20 Marzo. E’ l’ennesima potenza del “o con me o contro di me” che ha caratterizzato da sempre la sua politica. Questa manifestazione rappresenta la prima volta in Europa in cui uno schieramento di maggioranza che esercita tra l’altro un dominio totale sui media, protesta contro se stesso, contro la propria incapacità di compilare e presentare le liste elettorali.
I giornalisti Rai a cui è stata tolta voce, nel frattempo, contando su mezzi di fortuna, hanno intrapreso la loro lotta per poter continuare a fare informazione, con iniziative come “Rai per una notte” o “Giro d’Italia 4×4”.
Le scorse elezioni del 28 e 29 Marzo hanno rappresentato certamente un punto critico per la nostra storia politica, a prescindere dalla politica stessa. E’ stata dichiarata guerra a tutti i poteri di controllo della nostra democrazia e quindi alla democrazia stessa. E’ una guerra che non si concluderà senza sconfitte.
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