La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Da Cruciani a Giannino, la politica di Radio24

Scritto da – 5 Luglio 2012 – 17:014 commenti

Giuseppe Cruciani, Sebastiano Barisoni e Oscar Giannino. Sono senz’altro tra i migliori giornalisti che al momento il palcoscenico mediatico possa offrire, i migliori per competenze, ma anche per verve e spirito critico. E proprio per questi motivi dire “Attenti a quei tre di radio 24!”….spiace proprio. Cruciani conduce La Zanzara, una cronaca spietatamente divertita del crepuscolo della politica. Col suo innovativo stile radiofonico maltratta gli ospiti, celebri e non; incalza i politici sino ad indurli al passo falso: allo sputtanamento. In Nove in punto. La versione di Oscar, Giannino considera i temi dell’attualità politica e soprattutto economica e, come indicato dal titolo, offre la sua versione: critica e graffiante. Concludiamo con Barisoni. La trasmissione Focus economia è apparentemente quella meno soggetta a subire l’intervento caratterizzante del conduttore, poichè strutturata per riportare quotidianamente e fedelmente i numeri dei grafici economici, dalla borsa allo spread.

Qualsiasi attento ascoltatore di Radio 24 avrà potuto considerare il crescente successo di queste trasmissioni. Si situano tra le più asoltate nel palinsesto della radio di Confindustria, e conseguentemente i tre giornalisti stanno godendo di un notevole e meritato ritorno d’immagine.

Ora, ciò che si vuole considerare è l’evoluzione che, negli ultimi mesi, il taglio interpretativo delle suddette trasmissioni ha subito. L’intraprendenza dei tre conduttori è cresciuta in maniera esponenziale, e attualmente il loro ruolo potrebbe apparire come ambiguo.

E’ possibile che i tre non si pongano come semplici giornalisti e, piuttosto, stiano sapientemente valicando i confini della mera informazione, del costruttivo opinionismo.

Con intelligenza hanno fiutato le prospettive che la crisi economico-politica poteva offrire all’informazione e hanno letto con grande attenzione e capicità l’evolvere degli eventi.

In un periodo in cui la società denuncia la perdita di punti di riferimento (soprattutto in ambito politico), hanno modellato il modo di interpretare la loro professione, rendendosi sempre più promotori di iniziative, diciamo così, extragiornalistiche.

Alcuni esempi.

Giuseppe Cruciani, insieme al suo co-conduttore David Parenzo, ha intrapreso una sorta di battaglia etico-politica per la tutela degli omosessuali. Ma quella che potrebbe sembrare una normale campagna giornalistica pro-gay, in realtà sta assumendo tratti ossessivi.

Per fare un esempio, lo scandalo causato dalla conferenza di Cracovia di Antonio Cassano, “sono froci, se la vedessero loro (….) Spero che non ci siano veramente in Nazionale” , è il risultato dell’intervento di Cecchi Paone nella trasmissione di Cruciani, nel quale veniva denunciata la presenza di alcuni omosessuali nella Nazionale di calcio italiana.

Non c’è ospite che passi senza essere interrogato relativamente al suo orientamento sessuale e al suo atteggiamente verso l’omosessualità. Inoltre non è mancato il sostegno effettivo all’associazionismo omosessuale, con la partecipazione in prima linea di Cruciani e Parenzo al Gay Pride 2012 di Roma.

In questo modo La zanzara rivendica a pieno titolo un ruolo di centralità nella considerazione di una tematica tanto delicata, andando ad individuare (e quindi a soppiantare) una carenza, anzi la colpevole assenza di un adeguato dibattito politico.

Negli ultimi mesi, invece, Giannino e Barisoni hanno promosso un’iniziativa intitolata Disperati mai. Nelle loro trasmissioni viene data voce agli imprenditori italiani stremati dalle conseguenze della crisi economica. Dal momento in cui le istituzioni politiche si dimostrano insensibili interviene Radio 24 a raccogliere le testimonianze (telefoniche ed epistolari) dei piccoli e medi lavoratori autonomi. Così che il mezzo radiofonico funga da amplificatore delle loro istanze, ma anche da supporto propriamente emotivo e psicologico.

Insomma, tutte situazioni in cui il giornalismo radiofonico supera il suo ruolo per subentrare proprio laddove la cattiva politica non arriva. Per instaurare un rapporto di comprensione e sostegno di parte della società civile apparentemente dimenticata dalle Istituzioni.

Per concludere è necessario fare un ultimo ma fondamentale riferimento al successo che ha avuto il Giannino pensiero in quest’ultimo periodo. Tanto successo da far si che nella trasmissione La zanzara sia stata promossa una rubrica che ripropone pillole tratte da Nove in punto, la versione di Oscar , e di conseguenza si siano moltiplicate le telefonate dei radioascoltatori che implorano la discesa di Giannino in politica.

Ed infatti Giannino, risaputamente eccentrico, le spara sempre più grosse. Euforico, gasato ed esaltato conduce la sua trasmissione praticamente urlando, anzi ululando. Denuncia le ingiustizie delle politiche montiane, ed ogni appuntamento sulle sue frequenze diventa un comizio politico.

Strappa applausi su applausi, e il populismo dilaga.

Ecco solo un paio delle pillole che stanno facendo impazzire il pubblico:

“La nostra amministrazione tributaria è l’espressione di uno stato stupido prima ancora che ladro, e ladro prima ancora che stupido”

“Non possiamo continuare a rimanere prigionieri di centinaia di migliaia di apici amministrativi e politici che sono la rapina, la vergogna, lo schifo e l’affossamento di questo Paese”

 

E i risultati di questa politica giornalistica? Davvero sorprendenti!!

Un trend in costante crescita proprio a partire dagli anni in cui le avvisaglie dell’attuale crisi economico-politica hanno fatto capolino.

I dati Audiradio parlano chiaro. La crescita di Radio 24 prende avvio nel 2007, divenendo quasi vertiginosa nel biennio 2008-2009. Il primo bimestre 2008, infatti, fa registrare un record di audience, con una media di 2.225.000 ascoltatori giornalieri l’emittente del Gruppo Il Sole 24 ORE mette a segno la crescita più alta tra tutte le emittenti nazionali (+ 19% rispetto al primo bimestre del 2007).

Con tutto ciò non si vuole dire che dietro tutto questo ci sia un disegno, più o meno delineato, di Confindustria; e poco importa se negli ultimi anni (proprio quelli della crisi) sempre più si parli di un rappresentante di Confindustria in politica, che sia Montezemolo o Marcegaglia.

E poco importa se sarebbero proprio quelle le categorie dove andare ad accaparrarsi voti: l’elettorato gay desideroso di tutela istituzionale, i piccoli e medi imprenditori vittime di una fiscalità esacerbante, e più in generale l’elettorato che latita: quello stanco e rassegnato, che non vota più, che non può proprio più tollerare uno stato stupido prima ancora che ladro, e ladro prima ancora che stupido.

Si insomma, non si vuole andare ad interpretare disegni che non esistono, a denunciare complotti che non ci sono. Anche perchè dire”Attenti a quei tre di radio 24!”….spiace proprio

 

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