La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Mondiali 2014, tra dubbi e attese, con la testa nel pallone

Scritto da – 6 Giugno 2014 – 15:10Un commento

Gli animi iniziano a scaldarsi, a centro campo e non solo. I mondiali sono alle porte, tra grandi preparativi e molte attese, milioni di tifosi sono già trepidanti per questo evento, è il proprio il caso di dirlo, mondiale. Infatti, oltre ai calciatori tesi per il grande debutto, non mancano all’appello le diverse tifoserie, che non aspettano altro che sedersi sugli spalti per ammirare il gioco più amato del mondo: il calcio. Il 12 giugno 2014 a San Paolo  la sfida avrà inizio con la partita tra Brasile, paese ospitante, e Croazia. Il padrone di casa pare voglia prendersi la rivincita sul mondiale del 1950, giocato in casa e perso in finale contro l’Uruguay, e questa volta non ammette sconfitte. Tuttavia, al di là delle aspettative calcistiche, che si giocano tra nuove tattiche e vecchi rancori, l’importanza di questo evento non è solo ludica ma è soprattutto un’opportunità di rinascita per un paese come il Brasile. Una terra piena di contrasti, così ricca di bellezza tanto quanto di povertà. Basti pensare alla fisionomia di città come San Paolo: immensi grattacieli si ergono all’interno della city per osservare dall’alto, con sguardo vigile e perentorio, le così dette favelas, realtà periferiche situate ai confini della città. Una situazione particolare e delicata, soprattutto perché gestire un evento mondiale in un paese dove la criminalità raggiunge spesso i livelli più alti non è semplice. Ciò nonostante le autorità brasiliane hanno già assicurato massima sicurezza per proteggere le ondate di tifosi e turisti con precauzioni efficaci per poter evitare ogni genere di violenza, in seguito alle proteste verificatesi il mese scorso nella periferia di Rio de Janeiro. Paura che ritorna con recenti disordini a Belém, dove protestanti esasperati lamentavano, con pietre e striscioni, l’eccessivo aumento delle tariffe del trasporto pubblico. Sono proprio queste situazioni ad allarmare, perciò è stato deciso di dotare l’evento di 170 mila agenti per la sicurezza. Anche se qualche timore resta, la speranza è più forte e il Brasile va avanti. Il rischio però è di inseguire un sogno vano, con un’organizzazione precaria in situazione sociale ostile, che potrebbe sfociare da un momento all’altro contro chi con l’organizzazione del torneo non ha niente a che fare.

Un’altra ombra di dubbio sul limpido cielo brasiliano: gli impianti costruiti atti ad ospitare la manifestazione mondiale non sono ancora stati ultimati. Non tutti gli spazi infatti saranno pronti per il debutto. La domanda che sorge è: ce la può fare il Brasile a unire le forze e superare l’ondata di avversità, o si darà per vinto accettando una triste disfatta? A meno di 30 giorni la risposta. Intanto anche l’Italia si prepara per questo incontro.

Il Brasile si colorerà d’azzurro il 14 giugno, esordio italiano che avrà luogo a Manaus contro l’Inghilterra. A guidare gli italiani in questa sfida penserà Cesare Prandelli, che si mostra fiducioso, anche se vincere non sarà una passeggiata. Lui però ha provato a preparare i suoi ragazzi al meglio (e forse anche al peggio). L’Italia, forte del suo orgoglio calcistico, porta con sé non solo la sua passione per questo sport ma anche tutte le critiche mondiali che toccano temi politici e sociali. Si spera comunque che questa occasione, per il Brasile così come per l’Italia, possa essere un toccasana per far rinascere la fiducia e l’amore nel nostro paese e nelle sue capacità, con onestà e passione.

I fattori in gioco sono dunque numerosi. I mondiali non rappresentano solo una possibilità di riscatto per più paesi, ma anche un’occasione di incontro e di svago in un mondo pieno di sofferenza. Quindi, anche se la tensione sale alle stelle, le autorità brasiliane devono mantenere calma e lucidità, cercando di dare la priorità alla loro gente e al futuro del paese. Se tutto ciò rappresenta un’occasione che potrebbe servire come spinta di rinascita allora si aprano le danze, o meglio gli stadi. Tutti meritano una chance.


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