La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Da Radio 24 al Parlamento. L’evoluzione radiofonica di Radio 24

Scritto da – 14 Settembre 2012 – 18:02Un commento

Il 5 Luglio sul sito Orrizonte Universitario.it veniva pubblicato il mio articolo, Da Cruciani a Giannino, la politica di radio 24, che si proponeva di richiamare l’attenzione sulla situazione relativa ad alcuni giornalisti della radio di Confindustria. Fino a questa data solo in pochi, tra gli addetti alla pubblica informazione, si erano soffermati a riflettere sullo sviluppo delle vicende all’interno di radio 24, o meglio, a differenza di altri resoconti su carta stampata, Orizzonte Universitario indicava abbastanza chiaramente le linee logiche di un disegno politico che alcuni giornalisti (Oscar Giannino su tutti) stavano sviluppando. Inoltre, sempre sul medesimo articolo, si parlava di tempi socio-politici ormai maturi per permettere alla banda Giannino di entrare in azione.

Passati due mesi è dunque ora doveroso offrire una sintesi relativa all’evoluzione dei fatti. Procediamo con ordine.

Il 12 Luglio (esattamente una settimana dopo la pubblicazione dell’articolo di Orizzonte universitario) nella sua trasmissione, “Nove in punto, la versione di Oscar”, Giannino decide che è tempo di iniziare a giocare a carte scoperte.

In reazione alla decisione di Berlusconi di ridiscendere in campo, comunica ufficialmente e in diretta radiofonica la nascita di un nuovo soggetto politico liberale. Del lungo discorso scandito con tono mussoliniano è necessario e doveroso riportare alcuni passi salienti:

“Oggi 12 luglio, San Giovanni Gualberto, mi sento di dirvi dal profondo del cuore senza per questo mettere in imbarazzo la radio che mi ospita, radio 24, che a questa notizia (il ritorno di Berlusconi) alcuni di quelli che la pensano come me, credo non pochi, decidono in questa maniera con un appello di chiedere a tanti di voi italiani di reagire”

“Poiché non ci riconosciamo né in questo (Monti) né in quello (Berlusconi) abbiamo deciso di farvi un appello, lo vedrete fra qualche giorno, io di qui non posso dire di più perché qui faccio il giornalista pro tempore e spero di continuarlo a fare”

“Si tratta di mettersi una mano sulla coscienza e alcuni di noi hanno deciso di chiedervi collettivamente di metterla insieme a noi e di capire se proprio per questo e anche per questo, non sia necessario nei pochi mesi che abbiamo di fronte, dare vita a un’altra cosa che nell’offerta politica non c’è, costruendola dal basso, senza leaderismi (…)”

Parole chiare insomma, finalmente rese pubbliche.

E’ solo da questa data, allora, che i giornali iniziano a considerare con maggiore attenzione i gianniniani risvolti. A realizzare che i ben noti proclami radiofonici, che da mesi caratterizzavano quei cinquanta minuti di trasmissione e sui quali Orizzonteuniversitario.it aveva posto particolare attenzione, non erano solo numeri da abile entreneuse, tutt’altro. Diviene chiaro che attorno a Giannino si stia raccogliendo un consenso significativo, un piccolo e fedele esercito ora richiamato ufficialmente alle armi.

Passano pochi giorni, e il 28 Luglio su sei quotidiani nazionali – Mattino, Messaggero, Fatto Quotidiano, Foglio, Gazzettino e Sole 24 Ore- viene pubblicato un manifesto in dieci proposte per una nuova forza politica, con Giannino come leader carismatico, e che prenderà il nome di “Fermare il Declino“.

Riproporre qui i dieci punti del manifesto sarebbe eccessivo e fuorviante. Basti considerare che i nuclei centrali riguardano la riduzione delle tasse sul produttore, una promozione sulle liberalizzazioni e interventi volti a favorire la flessibilità nel mercato del lavoro.

E’ comunque possibile trovare il manifesto e le dieci proposte su fermaildeclino.it, sito sul quale è possibile inoltre aderire, ed offrire alla causa le proprie disponibilità e competenze.

E’ chiaro che dopo tale trovata mediatica d’altri tempi, pubblicare un manifesto politico in dieci punti su ben sei quotidiani nazionali, il terreno sia pronto e i politologi italiani possano tornare a scaldare i motori (una volta esauritesi tutte le parole dello Zingarelli per parlare della ridiscesa in campo di Silvio Berlusconi).

Iniziano ad emergere i nomi dei personaggi (tutti economisti) vicini al giornalista, Luigi Zingales, Carlo Stagnaro, Alessandro de Nicola….ma sono soprattutto due i nomi di spicco: Luca Cordero di Montezemolo ed Emma Marcegaglia, che solo per semplice questione di convenienza non sono ancora tra i più dei 20.000 che hanno ufficialmente aderito all’iniziativa.

Si insomma, a questo punto, a carte scoperte, è piuttosto semplice mettere assieme i diversi pezzi del puzzle. Fermare il Declino non è uno sketch tutto provocatorio del farfallone amoroso (alias Giannino), dietro un disegno ben preciso che sta prendendo forma ci sono nomi importanti, importantissimi. Su tutti Emma Marcegaglia, che temporeggia ai boxe pronta a salire a bordo non appena il movimento avrà una sua ben precisa conformazione, nonchè un solido fondamento economico e un comprovato riscontro in termini di elottorato.

Ora si che si inizia apertamente a parlare di vero progetto politico di Confindusria.

Detto ciò, lasciateci crogiolare un poco nell’autocompiacimento, e ribadire che all’altezza del 5 Luglio, su Orizzonteuniversitario.it, era stata suggerita un’analisi corretta: la politica radiofonica di taluni giornalisti non era fine a se stessa, si stava preparando il terreno perchè una nuova componente intellettuale (identificabile con Confindustria totut court) si presentasse nel panorama politico italiano. Avevamo anche scomodato il nome di Emma Marcegaglia, ora ritenuta futuro leader del movimento, e, perchè no, possibile candidata Premier in vista delle elezioni 2013.

A voi non rimane che andare a visitare il sito fermareildeclino.it : a noi non rimane che monitorare la vicenda.  E non perchè crediamo particolarmente nello spirito dell’iniziativa, ma perchè viviamo di piccole soddisfazioni quotidiane, e ci piacerebbe dire ancora una volta: “L’avevamo detto”.

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