La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Quatre nuits d’un étranger: Dostoevskij al cinema

Scritto da – 20 Febbraio 2013 – 15:54Un commento

“Quatre nuits d’un étranger” è un film di Fabrizio Ferraro, la cui proiezione nelle sale è prevista per il 14 febbraio 2013, ispirato a “Le notti bianche”, il racconto di Dostoevskij pubblicato nel 1848. In breve, quest’ultima è la storia di un sognatore, un eroe solitario che nelle notti bianche di San Pietroburgo, quando il sole tramonta dopo le 22, attraversa a piedi la città. Si perde tra strade, vicoli, ponti, piazze,tra lo sguardo dei passanti distratti e di quelli che invece incontra ogni giorno, durante la loro metodica camminata fuori, e che riconosce pur sapendo di non essere conosciuto a sua volta.

Ora, tra tutto questo abitudinario girovagare si aggira qualcos’altro. E’ il classico qualcosa che arriva d’improvviso nei romanzi a spiazzare  protagonista e lettore, a rompere ogni equilibrio possibile e immaginabile: una donna. E’ Nasten’ka, una bellezza eterea, fragile, delicata. E’ una donna che piange, naturalmente, all’angolo di una strada, dopo essere stata importunata da un tale. Il sognatore arriva e, proprio come se fosse inciampato in uno dei suoi sogni più entusiastici, la salva dall’impudente. Nasten’ka è riconoscente, è chiaro, e offre al suo salvatore la possibilità di accompagnarla.

Dovrà giocarsela bene, si dice intanto il lettore. Ecco, l’assuefazione è presto dimenticata: c’è qualcosa da inseguire, una storia in cui sperare. E pur tenendoci a debita distanza, cominciamo a spiare quella coppia che speriamo ci faccia accantonare l’immagine un po’ inquietante di quell’uomo solo  e guardingo che si aggirava tra le contrade. Crediamo che la compagnia lo salvi da se stesso, a questo punto, e che Nasten’ka sia tutto ciò che il protagonista potesse desiderare. Niente da fare, il cuore della nostra bellezza è già occupato. E Fabrizio Ferraro sa bene cosa questo significhi, perché anche nel suo film il cuore della donna è già occupato. Dall’uomo a cui lei continua a sussurrare parole al di là di un vetro d’ospedale ogni giorno, e che continua a sperare che si risvegli.

C’è un altro protagonista, però, e lui aspetta al ciglio di una strada. Aspetta la sua giovane bruna, che esca dall’ospedale e si incammini con lui. A Parigi, stavolta, sulle rive magiche della Senna, in una notte buia in cui il sole è tramontato da un pezzo e solo le mille luci di una città dei nostri giorni riescono a rischiarare. Ecco, per ora i protagonisti sono due, ma riconoscersi è fin troppo facile. Non conosciamo i loro nomi, ma in effetti il nome di chiunque di noi calzerebbe a pennello. Datemi un sognatore che passeggia per le strade e una donna meravigliosa col cuore impegnato, o datemi una sognatrice e un affascinante uomo che non ha intenzione di impegnarsi proprio con nessuno e il gioco è fatto. Insomma, sono i sognatori che fanno la differenza. La differenza e le storie infelici. Ché si sa, questo è un genere di storia tremendamente infelice.  Perché puoi anche provarci a camminare al fianco di qualcuno che in realtà vorrebbe avere accanto un altro o solo se stesso, e potrà anche capitare che per una notte vi troviate a immaginare mirabolanti storie da condividere, emozioni che vi faranno accapponare la pelle e sogni, speranze, idee per il futuro. Ma quella notte passerà e arriverà la quarta.

Alla quarta notte l’amato di Nasten’ka tornerà, e prima ancora che ve ne rendiate conto lei si sarà staccata dal vostro braccio e gli sarà corsa incontro. Dimenticando tutto ciò che di meraviglioso avevate immaginato insieme la notte prima. Fabrizio Ferraro ci propone questa storia nel giorno degli innamorati, e l’idea non è male: “ Dio mio! Un minuto intero di beatitudine! E’ forse poco per colmare la vita di un uomo?…”Dostoevskij lo chiede a noi lettori alla fine del suo racconto…e davvero risposta no, non saprei dare. E’pur sempre una storia d’amore, dopotutto. E di storie d’amore, si sa, ognuno scrive le proprie.

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  • […] “Quatre nuits d’un étranger” è un film di Fabrizio Ferraro, la cui proiezione nelle sale è prevista per il 14 febbraio 2013, ispirato a “Le notti bianche”, il racconto di Dostoevskij pubblicato nel 1848. In breve, quest’ultima è la storia di un sognatore, un eroe solitario che nelle notti bianche di San Pietroburgo, quando il sole tramonta dopo le 22, attraversa a piedi la città. Si perde tra strade, vicoli, ponti, piazze,tra lo sguardo dei passanti distratti e di quelli che invece incontra ogni giorno, durante la loro. […] Leggi l'articolo completo su Orizzonte Universitario […]

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