La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Mondadori e Rcs Libri (Rizzoli), possibile fusione da 40 per cento del mercato librario

Scritto da – 13 Aprile 2015 – 15:15Nessun commento

mondadori-rizzoliRcs Libri, in passato Rizzoli, è nel mirino della Mondadori, colosso dell’editoria italiana. A rendere palese questa situazione è la proposta non vincolante di acquisizione di Rcs da parte di Mondadori, risalente alla fine del febbraio scorso. L’ammontare dell’operazione potrebbe aggirarsi intorno ai 135 milioni di euro. L’eventuale acquisizione darebbe vita ad un’impresa con il controllo del 40% dei settori di narrativa e saggistica e del 25% dei testi scolastici, un discreto grattacapo per la concorrenza. Segnali di preoccupazione sono stati espressi dal ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini. Sulla stessa linea di pensiero si sono schierati diversi scrittori, in prima linea Umberto Eco. Nel loro appello hanno espresso fiducia nei confronti dell’antitrust. Il mercato, dal canto suo ha già dato pieno credito al nuovo protagonista dell’editoria, “Mondazzoli”, prodotto della fusione delle due imprese più rilevanti nel panorama di oligopolio del mercato  librario italiano. Segnali di apertura sono stati mostrati dalle dichiarazioni del consiglio di amministrazione di Rcs dello scorso 6 marzo. Non si saprà nulla di preciso fino al 29 maggio 2015, tempo richiesto dal cda “al fine di approfondire termini e condizioni dell’eventuale operazione, riservandosi ogni conseguente valutazione nel merito”.

In attesa della data stabilita, è necessario un esame più approfondito del contesto in cui si inserisce tale operazione. A tal proposito risulta molto interessante il saggio di Alessandro Gazoia, pubblicato da Internazionale il 10 marzo scorso, da cui sono ricavate gran parte delle informazioni di questo articolo. E’ interessante l’approfondimento storico sulla nascita dei due gruppi editoriali fondati da Arnoldo Mondadori e Angelo Rizzoli. Le due case editrici hanno dato voce a intellettuali e scrittori del calibro di  Pirandello, D’Annunzio, Ungaretti, Quasimodo, Montale, Hemingway e molti altri ancora. Le due maggiori case produttrici di libri, dopo una prima fase di nascita e consolidamento, divennero a tutti gli effetti editrici generaliste dal momento che parte del loro successo dipende da un pubblico esteso ed eterogeneo e da altrettanta varietà nell’offerta. Da questa considerazione, infatti, si può dedurre che la concentrazione della produzione e distribuzione di libri è un processo in atto da più di 40 anni e l’eventuale fusione tra Mondadori e Rcs non necessariamente porterebbe ad una piatta uniformità dell’offerta. E’ più probabile che la stessa Mondadori abbia interesse a preservare l’esclusività dei marchi e le loro peculiarità per garantire l’affidabilità degli stessi e conservare i clienti. Secondo quanto riportato da Internazionale:

Oggi Rcs MediaGroup oltre a quotidiani (Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, lo spagnolo El Mundo), periodici (Oggi, Amica), radio (Radio 105, Radio Montecarlo), tv sul digitale terrestre e sul web, agenzie di pubblicità, servizi di distribuzione e altre attività, ha pure una divisione libri che detiene circa l’11,7 per cento del mercato trade (secondo gruppo italiano, dietro Mondadori). Al presente ne fanno parte i marchi Rizzoli, Adelphi, Archinto, Bompiani, Fabbri, Marsilio, Sonzogno e la spagnola La Esfera de los Libros; inoltre il marchio Rizzoli ha diversi “sottomarchi” come Rizzoli Lizard per i fumetti e la storica Bur.

In Rcs MediaGroup oggi le quote maggiori sono di Fiat spa (16,734 per cento), Mediobanca spa (9,930 per cento) e Diego Della Valle (7,325 per cento), che nel 2012 è però uscito dal “patto di sindacato” dei maggiori azionisti.

Un gruppo imprenditoriale notevole ma decisamente in crisi e in perdita tanto che sono stati ceduti immobili di valore sia affettivo che economico. Un esempio su tutti è la cessione per 120 milioni di euro degli immobili di via San Marco e via Solferino, sede storica del Corriere della Sera a Milano.

Dall’altra parte c’è la Mondadori la cui storia recente è riassunta in modo chiaro dalle parole di Gazoia:

Tra il 1989 e il 1991 Carlo De Benedetti e Silvio Berlusconi combattono per il controllo del gruppo. Questa “guerra di Segrate”, così chiamata dal comune dove si trova la sede Mondadori progettata da Oscar Niemeyer, si conclude con la conquista della maggioranza azionaria della Mondadori da parte di Fininvest, mentre l’Editoriale l’Espresso, l’Editoriale la Repubblica e i quotidiani Finegil rimangono al gruppo Cir di De Benedetti. Nel 1994 Mondadori acquista Einaudi, già entrata nel gruppo Elemond con Mondadori ed Electa nel 1989. Marina Berlusconi, figlia di Silvio, diventa presidente di Mondadori nel 2003.

Oggi com’è? Oggi Mondadori è controllata da Fininvest ed è un grande gruppo multimediale internazionale. Con il 27 per cento del mercato è il primo gruppo nell’editoria libraria trade (per semplificare, commerciale e non scolastica) e ha i marchi Mondadori, Einaudi, Electa, Piemme e Sperling & Kupfer.

Realtà emergente, detiene da sola più di un quarto degli affari legati all’editoria. La parte rimanente di mercato è contesa tra altri tre gruppi, non all’altezza dei primi due, ma di notevole importanza, il cui marchio più noto è Feltrinelli.

Analizzato il panorama dell’offerta, risulta utile riflettere anche sulla composizione della domanda.

Dal 2010 i lettori italiani sono in calo. Secondo l’ultimo rapporto Istat, relativo all’anno 2014, solo il 41,4 per cento dei cittadini italiani ha letto almeno un libro nell’ultimo anno (sono esclusi quelli letti per motivi scolastici o professionali). 33,6 milioni e mezzo di italiani, quindi non leggono se non per le finalità sopra esposte. Secondo un’analisi quantitativa che non tiene conto della qualità della lettura, sono state identificate diverse categorie di lettori con riferimento al numero di libri letti. I lettori forti, i quali leggono almeno un libro al mese, sono una quota esigua del totale. I lettori deboli, coloro che hanno letto un unico libro nell’anno precedente alla statistica, sono in forte diminuzione. Risulta evidente che qualunque vicenda societaria che preservi il primo gruppo a discapito del secondo, finirebbe per accontentare una parte minima della popolazione, culturalmente vivace e già convinta dell’importanza dei libri e della cultura, a discapito di una maggioranza totalmente disinteressata alla lettura. Tuttavia non è possibile prevedere gli effetti di un’eventuale fusione Mondadori-Rcs. E’ difficile sostenere con dati la tesi che questo eventuale monopolio possa limitare la libertà di espressione, in quanto sono già stati pubblicati “libri scomodi” da Mondadori. Inoltre non è detto che a rimetterci sia la qualità dell’offerta, dal momento che una domanda esigente impone una qualità adeguata. Risulta difficile pensare anche un’eccessiva “apertura ai gusti del pubblico” che faccia produrre una grande quantità di titoli scadenti. E’ più plausibile pensare che l’eventuale gruppo imprenditoriale tenda a massimizzare i profitti portando all’estremo il suo lato generalista, ampliando e diversificando l’offerta e cercando di ottenere un sistema integrato di produzione e distribuzione.

Quindi, sarà sempre più difficile la vita di quei mille piccoli editori attivi, che si troveranno alle prese con un’azienda che tende ad occupare tutti gli spazi disponibili, potendo sfruttare una rete di servizi e di possibilità di vendita molto più varia ed efficace.

Tommaso Gavi


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