La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Tutti i genocidi sono uguali davanti alla Storia?

Scritto da – 27 Gennaio 2014 – 17:34Un commento

Il 27 Gennaio 1945 soldati dell’Armata Rossa, scoprirono il campo di concentramento Auschwitz – Birkenau – Monowitz, in cui persero la vita più di un milione di persone, la maggior parte ebrei. L’olocausto, parola derivante dal  greco e significante “bruciato interamente”, è necessario che vada compreso e ripreso  come memoria storica, tuttavia anche come evento che esula dalla caratterizzazione sopra esplicata; esso va considerato, come crimine internazionale, come norma inderogabile dell’umanità  ma sopratutto non è auspicabile una visione statica del concetto. Esso va ampliato a “questioni” lontane storicamente e geograficamente dalla nostra tendenza eurocentrica, ampliato a realtà diverse e dimenticate. Il crimine di genocidio, parola derivante anch’essa dal greco, “genos” stirpe, e dal latino, “caedo” uccidere, definito dalle Nazioni Unite come “atti commessi con l’intenzione di distruggere , in tutto o in parte, un gruppo nazionale,etnico, reazziale o religioso”, ha avuto modo di manifestarsi in altri momenti storici, senza prendere in considerazione, in modo esaustivo, la “pulizia etnica”, che pure andrebbe considerata alla stregua del genocidio nonostante la prassi attuale.

Il genocidio degli Armeni racchiude il più classico degli esempi, ossia una realtà un tempo a noi lontana, dal punto socio geografico ma che oggi non è più possibile ignorare; essa va ricordata allo stesso modo della shoah e di tutti gli altri crimini annessi, che siano genocidi o pulizie etniche più o meno distanti dalla nostra realtà. Vale la pena ricordare come debba essere considerato il crimine nel suo complesso e nella sua dinamicità storica, ove si annoverano anche situazioni di popolazioni costrette ad avere una situazione drammatica quale quella palestinese, senza soffermarmi su tutti i genocidi e pulizie etniche in Africa – vedi il Ruanda, e in Asia, i massacri compiuti dai Giapponesi negli anni ’30 in Cina, ed anche in Sud America. Inoltre sarebbe necessario considerare che un siffatto crimine abbiamo avuto “il piacere” di averlo “dentro casa” nell’ultimo grande conflitto in Europa, ossia quello susseguente allo smembramento dell’ex Jugoslavia; il problema grave è che la pulizia etnica continua a perpetrarsi negli stessi Balcani al giorno d’oggi nel neonato Stato secessionista del Kosovo, ai danni dei Serbi, rei di aver attuato lo stesso crimine alla fine degli anni ’90.

La questione è di portata universale e la memoria storica deve essere sedimentata nelle coscienze di tutti gli esseri umani; lo stato di avanzamento di questo processo non è a buon punto, in quanto abbiamo modo di osservare una persistente riluttanza nel tendere la mano gli uni agli altri, nella totale inadempienza dei Diritti Umani.

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