La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

Leggi l'articolo completo »
Società

immersione esistenziale del tessuto del sociale

Politica

Dagli alti ideali ai bui sottoscala del Parlamento. Spaccato sulla sfera Politica di una Italia in declino

Scuola e Università

Vita tra le mura d’Ateneo: l’orizzonte universitario

Cultura

Arte, Musica, Letteratura. Dalle Humanae Litterae, il pane dell’Anima

Informazione

Dalla televisione alla carta stampata. Le mille sfumature del giornalismo.

Home » Politica

Roma, il fallimento del cambiamento

Scritto da – 13 Febbraio 2014 – 19:353 commenti

Meno di un anno fa, i romani sono stati chiamati alle urne per rinnovare il consiglio comunale. Roma usciva da cinque anni disastrosi da ogni punto di vista. La giunta Alemanno (ironicamente battezzata dai cittadini capitolini “Aledanno”) aveva fallito su ogni fronte. Il manto stradale era in condizioni pessime, ed ogni pioggia non faceva altro che mettere in luce veri e propri crateri. Mentre in Canada inserivano adesivi con finte buche per ridurre i limiti di velocità, qui a Roma si passava alla versione tridimensionale, con buche vere e proprie. Il sistema fognario ogni volta che nella capitale pioveva metteva in luce tutti i suoi limiti, creando veri e proprio laghi artificiali in tutte le strade. La nevicata che colpì Roma agli inizi del 2013 inoltre aveva fatto capire quanto indietro fosse la città: strade bloccate, l’ATAC che chiudeva metro e linee, agenti che erano costretti a comprare il sale da spargere per le strade al supermercato. Ed in tutto ciò, Alemanno che gaio si faceva riprendere mentre con una pala aiutava a spazzare la città. “Tu non potrai mai vedere nulla più grande di Roma” diceva Quinto Orazio Flacco. In realtà Roma era diventata lo zimbello d’Italia.

A Giugno 2013 però, i romani, stanchi delle nefandezze di Alemanno, avevano deciso di voltar pagina. Con oltre il 60% dei consensi, il candidato sindaco del centro-sinistra, Ignazio Marino aveva battuto il suo rivale ed era divenuto il nuovo primo cittadino. A conferma del cambio di rotta, tutti i municipi della capitale erano passati al centro-sinistra. Si poteva dare inizio ad una nuova era. Ma oggi, quando è passato quasi un anno da quelle elezioni, le cose sono davvero cambiate?
Senza tirarla per le lunghe, la risposta è ASSOLUTAMENTE NO! Marino nei suoi primi mesi, che per un sindaco sono i più importanti per far capire la svolta, ha fallito miseramente. Tutti gli errori della precedente giunta, si sono ripetuti senza se e senza ma, con la sola differenza, se vogliamo, di qualche errore strategico in più dovuto in particolare al fatto che mentre Alemanno era pressoché immobile, Marino qualche passo lo ha fatto. Sbagliando, ma lo ha fatto. Ma procediamo con ordine.

Non bisogna di certo essere uno scienziato politico per capire che bisogna imparare dagli errori passati. I romani erano stanchi dei continui sbagli di Alemanno. Benissimo, quale miglior modo per far capire il cambio di passo se non quello di correggere proprio quei famosi errori? Eppure, la risposta che a noi sembra così scontata, evidentemente non lo era per il sindaco Marino. La colpa è solo sua? Oppure si è circondato di gente incompetente? Chi può dirlo. Troppo presto per dare un giudizio.

Appena arrivato in Campidoglio, Marino avrebbe dovuto fare esattamente tre cose: 1) Sistemare il manto stradale; 2) Sistemare il sistema fognario; 3) Sistemare (per quanto possibile) l’ATAC ed il trasporto pubblico capitolino.
Fare questo, significava far capire alla gente che gli errori del passato non si sarebbero più ripetuti. In realtà non è stato fatto nulla di tutto ciò. Sapete quale è stato il primo passo della nuova giunta? Pedonalizzare i Fori Imperiali. Benissimo, dirà qualcuno. Di certo non è una mossa sbagliata, soprattutto per chi, come Marino, ha puntato molto la sua campagna elettorale sul discorso ecologico. Molte capitali europee hanno il centro storico pedonalizzato, e Roma, con le sue bellezze millenarie ed i suoi straordinari monumenti, perché dovrebbe essere da meno? Il problema di quando si realizza un progetto simile però sta nel creare una viabilità alternativa che non paralizzi la città. Spiegando la cosa in termini spicci per chi non è romano: Se io chiudo una strada cardine come Via dei Fori Imperiali, devo distribuire il traffico nelle strade limitrofe senza creare ingorghi e caos. Esattamente tutto il contrario di ciò che è avvenuto a Roma. La chiusura dei Fori Imperiali ha fatto si che nelle strade adiacenti ad essa, ovvero tutte quelle strade che collegano Colosseo e Piazza Venezia a San Giovanni, al Circo Massimo o a Via Cavour, si imbottigliassero di auto, paralizzando tutto il centro cittadino. La cosa che avrebbe da subito dovuto far insospettire la giunta, era che già da Agosto, ovvero quando Roma è semi vuota, la viabilità non funzionava. Code lunghissime e file chilometriche in una zona dove transitano di media 1.600 auto ogni ora durante l’ora di punta.

Il progetto della pedonalizzazione del Fori Imperiali sta comunque andando avanti per la sua strada, e vedremo se alla fine dei cinque anni avrà raggiunto per lo meno una stabilità dal punto di vista della viabilità. Nelle ultime settimane, si è invece ripresentato il grande problema che aveva affossato anche la precedente giunta. Parliamo di un evento naturale incredibile, che qui a Roma è potentissimo e temutissimo. Un qualcosa di cui si legge negli antichi testi egizi e sumeri. Tutti ne hanno paura, e pochi hanno il coraggio di pronunciare a voce alta il suo nome: Parliamo della … PIOGGIA! Incredibile ma vero, qui a Roma la pioggia non è, come nel resto del mondo, la più comune precipitazione atmosferica. Qui a Roma essa ha il potere di immobilizzare l’intera città. Come è possibile? Basti guardare la condizione della città in questi ultimi giorni. Il sindaco Marino ha infatti commentato che “Il problema di Roma sono le fogne”. Bella scoperta. Dunque che vogliamo fare? Dare la colpa a Tarquinio Prisco e lavarcene le mani? Oppure forse è il caso di investire il denaro per riformare l’intero sistema fognario cittadino? Questo era il primo passo da fare. Per anni si è criticato (giustamente) Alemanno per la sua completa incompetenza nella gestione della città durante la pioggia. Oggi non si può commettere lo stesso errore dando la colpa a chissà chi o cosa, facendo finta di non sapere l’ovvio.

Collegandoci ancora alle piogge di questi giorni, possiamo notare l’altro enorme problema di Roma: Le strade. Questa è una delle città più pericolose da percorrere in macchina o, peggio ancora, in motorino. Chi impara a guidare a Roma, deve essere un grande esperto di slalom gigante, poiché se vuole arrivare vivo a casa, deve iniziare ad andare a destra e sinistra per evitare nel migliore dei casi di rimetterci gli ammortizzatori, e nel peggiore dei casi, di rimetterci la vita. Guardando dall’alto il manto stradale, sembra di vedere una città appena bombardata. Non ci sono cento metri (ripeto cento metri) senza una buca. Quello che ogni volta vediamo usciti di casa è uno spettacolo vergognoso. Questo perché vi dovrebbero essere almeno venti centimetri di asfalto per far si che esso regga anche in caso di piogge torrenziali. In realtà le società di appalti, per risparmiare, si e no ne mettono cinque o sei di centimetri di asfalto. Dove sono i controlli? Marino ha detto che “In questo 2014 vogliamo investire moltissimo sulla manutenzione. Ci stiamo già occupando di modifiche all’asfalto e vogliamo contratti di garanzia con società appaltatrici.” Speriamo mantenga la promessa.

Infine il terzo grande problema di Roma, anche se non riguarda in toto il comune, è quello del trasporto pubblico. L’ATAC, ovvero l’ente che gestisce il trasporto pubblico capitolino, è una delle società che dovrebbero essere studiate in tutte le facoltà di economia. Essa denota la più grande incompetenza dal punto di vista gestionale e finanziario. A Roma, dal penultimo anno della giunta Alemanno, sono state tolte tutte le agevolazioni per studenti o anziani, ed il biglietto è aumentato da un euro, ad un euro e cinquanta centesimi. Dunque sono aumentati anche i servizi? Figuriamoci. Semmai sono peggiorati. Ogni Venerdì vi è uno sciopero, poiché l’ATAC non paga gli stipendi arretrati agli autisti. Gli autobus passano con la stessa periodicità delle eclissi di luna. Non contenta di ciò, nel 2008 i vertici della società sono finiti anche in manette poiché producevano milioni di titoli di viaggio paralleli non fatturati che davano vita a 70 milioni di euro l’anno in nero da spartirsi per finanziare i partiti. Ciò ha contribuito a dare vita ad una vera e propria mobilitazioni da parte dei cittadini, che rifiutano di pagare il biglietto per prendere gli autobus. Ma è tanto difficile copiare da chi ha un sistema di trasporto eccellente? Eppure non parliamo di grandi rivoluzioni. Mettere due porte per autobus, una davanti, dove l’autista controlla chi sale se ha il titolo di viaggio e può, allo stesso modo, vendere biglietti istantaneamente, ed una dietro dove scendono le persone. Tutti a questo punto sarebbero costretti a pagare il biglietto (come è giusto che sia) e si avrebbe un rientro monetario incredibile, da rinvestire nel pagamento degli arretrati salariali, ed in nuove vetture, per diminuire il tempo di attesa tra un autobus ed un altro. E’ tanto assurdo fare ciò?

Qui, caro sindaco, stiamo parlando di cose basilari ma fondamentali. Non ho citato le tantissime cose che si potrebbero/dovrebbero fare per migliorare la città, come un vero percorso ciclabile in tutta Roma, o l’apertura delle corsie degli autobus anche ai motorini, oppure un sistema di raccolta differenziata efficiente e non come è ora. Queste sono mosse che possono essere rimandate. Ma il manto stradale, il sistema fognario ed il trasporto pubblico, vanno riformati immediatamente. Sindaco, faccia alla svelta qualcosa, perché è già in ritardo.

Forse potrebbe interessarti:

Facebook comments:

3 commenti »

  • […] Meno di un anno fa, i romani sono stati chiamati alle urne per rinnovare il consiglio comunale. Roma usciva da cinque anni disastrosi da ogni punto di vista. La giunta Alemanno (ironicamente battezzata dai cittadini capitolini “Aledanno”) aveva fallito su ogni fronte. Il manto stradale era in condizioni pessime, ed ogni pioggia non faceva altro che mettere in luce veri e propri crateri. Mentre in Canada inserivano adesivi con finte buche per ridurre i limiti di velocità, qui a Roma si passava alla versione tridimensionale, con buche vere. […] Leggi l'articolo completo su Orizzonte Universitario […]

  • MaxCarta ha detto:

    Direi di più a corollario dell’articolo: da 10 giorni si attendono interventi di sistemazione delle “voragini stradali” con almeno un po’ di catrame. NULLA! Nemmeno il fumo negli occhi e questo immobilismo è sconcertante.

  • Anna ha detto:

    Degli ultimi sindaci di Roma qual è stato quello più apprezzato?

Lascia un commento!

Aggiungi il tuo commento qui sotto, oppure esegui un trackback dal tuo sito. Puoi anche iscriverti a questi commenti via RSS.

Sii gentile, rimani in argomento. Lo spam non sarà tollerato.

È possibile utilizzare questi tag:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito web supporta i Gravatar. Per ottenere il proprio globally-recognized-avatar, registra un account presso Gravatar.