La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Il taglio della dignità: i malati di SLA contro il governo Monti

Scritto da – 6 Dicembre 2012 – 18:02Un commento

Crisi, tagli, malattie, sanità, fondi; parole che sembrano satelliti rotanti intorno ad un pianeta più grande, quello della vergogna. Se mi chiedessero chi ha il compito di difendere i più deboli e i malati, risponderei: lo Stato. Ingenua, penserebbero molti, ed avrebbero ragione; chi taglia infatti i fondi ai malati gravi? Chi calpesta la dignità di quelle persone che per vivere sono costrette a rimanere attaccate ad una macchina? Lo Stato. Il problema nasce quando il governo tecnico, ha pensato di azzerare il fondo per i malati non autosufficienti in base al disegno di legge di stabilità; per loro è previsto infatti un taglio di trecentocinquanta milioni di euro; in questo modo le famiglie dei disabili gravi, che necessitano di cure 24 ore su 24, potrebbero essere private di aiuti finanziari e ad essere i più colpiti dai tagli sarebbero ovviamente i malati di SLA.

Ma partiamo dalle definizioni: sclerosi laterale amiotrofica, nota come SLA o come morbo di Lou Gehrig; definita anche malattia dei motoneuroni. Senza avvalerci di termini tecnici possiamo definirla “semplicemente” una grave malattia degenerativa del sistema nervoso che colpisce in maniera selettiva i neuroni di moto a livello del midollo spinale. Nonostante la patologia fosse già descritta in maniera esaustiva nel 1860 da un famoso neurologo francese di nome Jean-Martin Charcot, ad oggi purtroppo, le cause che provocano la malattia ci sono del tutto ignote; è assodato che in questo momento non esiste una cura, quello che si fa è cercare di rallentare l’evoluzione del malessere con una lunga terapia e distribuendo ai pazienti un medicinale chiamato Riluzolo, il cui costo, per un anno di cura si aggira intorno ai settemila euro.

Ma per capire meglio la gravità del fatto, vale la pena soffermarsi sui sintomi della malattia, che non solo si manifestano lentamente, ma anche in maniera subdola: alcuni pazienti notano i primi segni di cambiamento nell’articolazione delle mani, un semplice gesto come girare la chiave in una serratura può diventare molto complicato; poi col tempo anche parlare diventa difficile e quando i muscoli del diaframma non funzionano più i pazienti sono costretti a vivere attaccati ad una macchina che gli permette di respirare ed alla fine il cervello perde la capacità di controllare i movimenti volontari degli arti; ma la cosa agghiacciante è che caratteristiche come la personalità, l’intelligenza ed anche la memoria, non vengono minimamente alterate dalla malattia; quindi si è sempre coscienti, ma la qualità della vita è chiaramente compromessa. Immaginate in queste condizioni un padre, un fratello, un figlio; pensate di dover fronteggiare questa malattia da soli, senza nessun tipo di aiuto; non avere a disposizione un euro per i malati e le loro famiglie vuol dire non poter usufruire dell’assistenza specializzata a domicilio.

Perfino gli esponenti dei maggiori partiti politici si sono espressi in merito: “il governo deve ripristinare i fondi destinati alle cure dei malati di SLA, in un momento di difficoltà economica non sono sostenibili tagli all’assistenza sanitaria”, queste le parole di Tommaso Giuntella, del comitato Bersani; mentre il comitato “16 novembre”, una onlus che si occupa dei malati di SLA e dei loro familiari attacca il governo Monti, definendolo “non un governo per disabili, ma un governo disabile”; mentre altri parlano di Nazi-Monti, un governo che si basa su filosofie naziste e dittatoriali che non prevedono aiuti a chi soffre di malattie gravi; accuse serie a cui il governo dovrà far fronte.

Il presidente del comitato 16 novembre, Salvatore Usala, malato di SLA, ha ricevuto intanto la visita dei ministri Fornero e Balduzzi, seguita poco dopo da importanti promesse che si spera portino a soluzioni concrete e dalle ormai “lacrime di rito” del ministro per le politiche sociali, protagonista di un pianto che ha ricordato a tutti quello del 4 dicembre 2011, quando Monti e la Fornero, durante la presentazione della manovra Salva-Italia, chiedevano sacrifici agli italiani. Per ora il ministro della salute Balduzzi, prende tempo, dovremmo aspettare per una soluzione (forse) definitiva; e intanto ancora una volta si arriva ad una protesta che appare estrema, come estrema è la disperazione dei malati e delle loro famiglie, che senza i fondi stabiliti, non potranno permettersi nè l’aiuto di eventuali figure professionali, nè l’uso di macchinari che hanno lo scopo di tenere in vita i pazienti; pazienti che con enorme forza d’animo hanno già messo in moto uno deleterio sciopero della fame, costretti a lottare per vedersi riconoscere diritti fondamentali e per poter usufruire nel 2013 dei 658 milioni che dovrebbero essere destinati ai disabili gravi e che invece sono stati spostati in un altro fondo destinato ad attività ancora poco identificate che però rientrano in progetti dedicati alla famiglia e alle scuole.

Una notizia dell’ultimo minuto, mostra una retromarcia sui fatti da parte del governo pronto a far sapere ai malati che non hanno nulla da temere e che i fondi sono stati trovati (dove non è dato sapere); lo stesso Usala dichiara la sua perplessità in merito e sottolinea: “solo parole vaghe e promesse poco concrete, noi vogliamo i fatti”; di sicuro la gravità della situazione sta nel fatto che si sia solo potuto pensare, di arrivare a prendere un provvedimento del genere; questa è anche l’idea di un giovane ventitreenne di Vercelli, Andrea Pancallo, che da anni ormai si occupa di suo padre Domenico, malato di SLA, completamente immobile ed attaccato ad un respiratore, avvalendosi dell’aiuto di sua madre e di una badante.

La scure, stronca (di nuovo) il capo ai più deboli; si parla di famiglia e di valori mentre si vanno a tagliare le risorse necessarie alla vita; i conti vanno risanati a tutti i costi, poco importa se tocca a chi è in difficoltà; si inizi a far pagare di più ai redditi alti e si tolgano le spese inutili, vedi auto blu e cacciabombardieri; altrimenti si può anche intraprendere il cammino del massacro, ma auguratevi di non ammalarvi mai.

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