La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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La tragedia di Romeo e Giulietta: un muro imbrattato

Scritto da – 12 Dicembre 2010 – 10:32Nessun commento

Una notte splendida, teatro perfetto per un compendio d’ amore. La luna accarezza con i suoi raggi le superfici su cui volge il delicato sguardo; la foglia di un albero che trema appena sotto la brezza leggera. Silenzio immoto. Il tiepido tepore della sera invade l’ aria, mentre il cielo coperto di stelle rasserena il sonno di principi e poveri. Tutto tace, quieto nell’ oscurità. Solo lontano si odono dei passi leggeri e una mano curiosa che lentamente sposta un ramo rigoglioso, palesandosi al chiarore delle stelle. Fermandosi, il bel giovane rivolge lo sguardo verso un balconcino, da cui intravede un lume. Sorridendo, sussurra fra sé verso quella finestra splendide parole, quasi le rubasse al proprio cuore. Ad un tratto ode la voce della sua amata avvicinarsi sempre di più; le dita eburnee alla fredda pietra del balconcino, mentre l’ altra mano sfiora delicatamente il petto. Con voce lieve, Giulietta grida il suo amore: “ Oh Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo? Disconosci tuo padre, ripudia il tuo nome, o, se non lo vuoi, giura di amarmi, e io cesserò di appartenere ai Capuleti. “ Incerto, Romeo rimane in disparte, fra sé: “ L’ ascolterò, io ancora, o risponderò a queste parole? ”. Forse, potremmo suggerire a Romeo di utilizzare qualche frase che è stata incisa o attaccata con un bigliettino sul muro della casa di Giulietta da parte di qualche innamorato come lui. Da anni ormai, pare sia diventata usanza consueta scrivere direttamente sulle pareti esterne dell’ abitazione del personaggio shakespeariano. Il risultato non può che essere di degrado assoluto della zona interessata, con un muro, l’ ingresso e la galleria anteriore al giardinetto, che ha perso completamente la propria identità. Messaggi da tutto il mondo vengono vergati sotto gli stessi occhi della vigilanza, la quale permette che questo scempio si compia senza nulla proferire, lasciando che gli innamorati odierni sventolino il loro credo senza punizioni. Qualcuno potrebbe pensare che ciò avvenga perché la parete è talmente consunta che una firma in più o una in meno non possa fare la differenza, ma se mai si inizierà a bloccare questa consuetudine, mai si porranno le basi per risolvere il problema. Sembra mancare, infatti, un piano risolutivo da parte delle istituzioni, fatto salvo per l’ introduzione di una multa nel caso si venga sorpresi mentre si imbratta il loco; si capirà immediatamente la contraddizione della pena nel momento in cui la sorveglianza non funziona. Neanche si accennerà alla soluzione di compiere un restauro conservativo perché implicita e scontata è la totale mancanza di fondi. Intanto, a farne le spese non è soltanto il bene in questione ma anche il visitatore, più portato a notarne lo stato pessimo di conservazione, piuttosto che la bellezza del luogo. A questo punto ci si potrà chiedere perché si debba compiere un gesto del genere. Un prima risposta potrebbe essere per emulazione, il desiderio di omologarsi agli altri, anche nel modo in cui esprimiamo i nostri sentimenti. Dopo aver ringraziato il primo che ha avuto l’ idea, si continuerà cercando di capire come al discorso si annetta la mancanza di rispetto che si dimostra davanti all’ antichità e alla storia. Al posto che tutelare e proteggere queste meraviglie arrivate fino a noi cerchiamo di appropriarci di un pezzetto di esso, in modo che sia nostro e di nessun altro, di fatto condannandole al deterioramento; morta, quindi, l’ idea di condivisione del patrimonio, non capendo che esso ci appartiene nonostante non porti la nostra firma. A questo, si aggiunge il bisogno esasperato di gesti eclatanti e “ galeotti ” per poter dimostrare il proprio amore, conseguenza della sensazione di precarietà che i rapporti d’ oggi molto spesso danno. Ma forse, non sarebbe meglio sfiorare con il pensiero l’ idea di vivere quell’ amore di Romeo e Giulietta, piuttosto che toglierne la magia con una squallida scritta?

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