Auto-intervista di un cittadino uguale di fronte alla legge
Guardandomi allo specchio, un giorno qualunque, in un momento qualunque, ho deciso di pormi le seguenti domande. Era il giorno nel quale cominciava a circolare la notizia e i dettagli dell’ultimo tentativo di Silvio Berlusconi di salvarsi la pelle e non essere processato per i presunti crimini commessi negli ultimi anni di vita politica e imprenditoriale. Ne ho fatto un’intervista personale, un’auto-intervista per intenderci.
Cos’è l’eguaglianza di fronte alla legge?
Uno dei principi fondamentali della Costituzione Italiana è il concetto di eguaglianza tra gli uomini di fronte alla legge. L’eguaglianza sta a significare che tra due o più entità si inserisce una relazione (di eguaglianza o diseguaglianza) in base ad un elemento comune che funge da termine di comparazione (tertium comparationis): in questo caso la legge.
Ti senti uguale a Berlusconi di fronte alla legge?
Non so se io sia uguale a Berlusconi di fronte alla legge, ma se la legge è uguale per tutti, allora i cittadini sono eguali, altrimenti logicamente sono da intendersi diversi! Per la Repubblica italiana, di fronte alla legge non vi è nessun privilegio per alcuno, non vi sono cioè posizioni di favore o di sfavore per le singole persone. La Costituzione quindi vieta di trattare le persone in maniera diversa, perché sono poveri o ricchi, di sinistra o di destra, credenti o atei, maschi o femmine, garantendo in questo modo a tutti gli uomini e le donne la stessa dignità sociale. Tutto questo è racchiuso nel primo comma dell’articolo terzo della carta fondamentale dello Stato italiano, quello che Berlusconi maledice con tutto il suo cuore, tutti i giorni. Almeno credo.
Cosa dice l’ultimo disegno di legge che vuole approvare Silvio Berlusconi?
Il disegno di legge, chiamato “processi brevi” per addolcirlo, prevede che i processi debbano durare al massimo sei anni e, siccome i gradi di giudizio sono tre, due anni per ogni grado. Questo varrebbe per tutti gli imputati incensurati (Berlusconi paradossalmente è un incensurato, nonostante le valanghe di processi in corso nei suoi confronti), accusati di reati punibili fino a dieci anni di carcere. Guarda caso Berlusconi è imputato per reati che non superano la detenzione di dieci anni di carcere.
Quindi quali reati verrebbero esclusi?
Il reato di mafia, di immigrazione, di…
No, scusa un attimo: il reato di mafia è equiparato al reato di immigrazione?
La domanda più giusta sarebbe: ma l’immigrazione è un reato? Quella clandestina sì, perché probabilmente non frega niente a nessuno di chi scappa dalla guerra o dalla miseria, di chi nel proprio paese è un perseguitato politico. L’immigrato è un criminale, come il mafioso. Punto e Basta! Questa equiparazione è necessaria affinché la Lega Nord voti il disegno di legge studiato da Berlusconi e dai suoi stretti collaboratori.
Ma la legge si applica anche ai processi in corso? Cioè ai processi già cominciati?
Pensa, c’è una piccolissima nota nella legge che afferma che i primi due anni (dei complessivi sei) non si calcolano dall’inizio della discussione giudiziaria, ma dal momento in cui viene firmato il rinvio a giudizio.
Cioè?
Cioè molti mesi prima che il processo cominci davvero. Quindi c’è meno tempo per il processo che deve farsi per forza di cose in due anni; di conseguenza i processo non viene concluso e quindi annullato. Siccome la legge si riferisce anche ai processi in corso, tutti i processi di Berlusconi decadranno, perché hanno già superato abbondantemente i due anni. Hai capito la fregatura?
Fregatura per chi?
Per noi cittadini comuni, poveri illusi, che crediamo che la legge sia uguale per tutti. In realtà no, non è uguale per tutti. Come ti dicevo all’inizio, questo è vietato dalla Costituzione Italiana che dice espressamente all’articolo tre: “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge”. In realtà Berlusconi sta scardinando questo principio, assumendone un altro, pericolosissimo: chi è potente non sarà mai processato! Tutti gli altri sono diversi da me e uguali fra loro.
Chi sarà punito e chi no?
Può sembrare strano, ma il disegno di legge non si applicherà per un piccolo reato di furto, ma si applicherà per i processi come Parmalat e Cirio. Chi ruba un euro, ad esempio, continuerà il processo fino alla condanna; chi ha invece defraudato le casse dello Stato e milioni di cittadini resterà per sempre impunito. Grazie a Silvio Belrusconi.
A quale conclusione e soluzione arrivi?
Alla solita: chi è potente è più uguale degli altri. I cittadini hanno il potere di destituirlo, con il voto o con il referendum. L’importante è che il popolo riconosca i suoi poteri, perché il popolo (per ora) rimane sovrano e quindi può decidere se Berlusconi sta facendo gli interessi di tutti o soltanto i suoi personali. Il problema è che Berlusconi, oltre ad essere il Premier, è anche padrone dei principali mezzi di informazione. Insomma, Berlusconi è in antitesi con la Costituzione, dalla A alla Z! La soluzione potrebbe essere una “rivoluzione culturale” che rimetta al centro il principio secondo il quale non è Berlusconi a comandare, ma è il popolo ad essere sovrano dunque è il popolo ad essere lo Stato.
Adamo Mastrangelo
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