La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

Leggi l'articolo completo »
Società

immersione esistenziale del tessuto del sociale

Politica

Dagli alti ideali ai bui sottoscala del Parlamento. Spaccato sulla sfera Politica di una Italia in declino

Scuola e Università

Vita tra le mura d’Ateneo: l’orizzonte universitario

Cultura

Arte, Musica, Letteratura. Dalle Humanae Litterae, il pane dell’Anima

Informazione

Dalla televisione alla carta stampata. Le mille sfumature del giornalismo.

Home » Cinema

Un posto sicuro: la tragedia Eternit la cinema

Scritto da – 19 Febbraio 2016 – 19:35Nessun commento

locandina un posto sicuroPurtroppo non esiste, e forse mai esisterà, una politica giusta e rispettosa che dia uguale valore a tutte le pellicole cinematografiche. Molte, troppe, rischiano di passare totalmente inosservate quando invece dovrebbero essere viste e apprezzate da tutti, appassionati di cinema e non. Esistono film che si impongono il compito di colpire lo spettatore in modo tale da farlo riflettere su tutto ciò che lo circonda, da svegliarlo, in un certo senso, su argomenti che spesso vengono volutamente velati da chi avrebbe invece il potere di cambiare le cose per il bene di tutti, ma preferisce non farlo.
Film come questi vengono spesso definiti “ritratti della società attuale”, ma forse questo appellativo non viene utilizzato nel modo giusto: l’ultima pellicola ad essere stata chiamata così è Quo Vado?, il film diretto e interpretato da Checco Zalone, che affronta in modo divertente, e quasi demenziale, il problema della disoccupazione. E’ un film che ha avuto fortuna, soprattutto grazie all’enorme pubblicità che ne ha preceduto l’uscita nelle sale, e ha soddisfatto molti spettatori in cerca di leggerezza e di qualche risata, ma forse considerarlo un ritratto dei problemi della nostra società risulta un po’ eccessivo. I film che parlano di una società, degli italiani e dei loro problemi, sono altri. E’ uscito nelle sale italiane (a dire il vero, pochissime), e quasi nello stesso periodo del campione d’incassi Zalone, un film Italiano, che parla, in modo semplice e senza abbellimenti o drammatizzazioni, di un problema più che attuale: il caso Eternit.

Un posto sicuro è il titolo sarcastico del film dell’esordiente e promettente Francesco Ghiaccio, girato interamente nella città di Casale Monferrato, sede della maledetta fabbrica Eternit, un nome che solo pronunciato fa rabbrividire.
Eternit è il nome del cemento-amianto brevettato nel 1901 da Ludwig Hatschek, un’invenzione che raggiunse un rapido successo nella costruzione di tetti, lastre e oggetti di uso quotidiano. Negli anni cinquanta la produzione dell’Eternit arrivò anche in Italia, con stabilimenti in Sicilia, Bari, Broni, Cavagnolo e, appunto, Casale Monferrato. Dieci anni dopo però venne scoperta la natura nociva del cemento-amianto: l’esposizione alle fibre dell’Eternit provocano una gravissima forma di cancro, il mesotelioma. Nonostante questa scoperta, però, la produzione di questo materiale non venne subito interrotta, e proseguì fino al 1986. A Casale Monferrato, ancora oggi, assistiamo a casi di morte per mesotelioma: le persone che risiedevano vicino alla fabbrica negli anni in cui essa era attiva hanno subito danni irreparabili.

La storia del film è quella di Luca, interpretato da un talentuoso Marco D’Amore, che ritrova dopo anni di assenza suo padre Eduardo (un memorabile Giorgio Colangeli), rimasto lontano dalla famiglia per molto tempo a causa di quel lavoro, di quel “posto sicuro” del titolo in quella fabbrica, che gli avrebbe garantito una stabilità economica. Ma ad un prezzo troppo alto da pagare. Padre e figlio ora hanno tante cose da recuperare, ma troppo poco tempo: il mesotelioma sta divorando Eduardo poco a poco. Non c’è nessuna possibilità di salvezza, è una corsa vana contro il tempo, è una malattia che non si può fermare, ma forse si può ancora fare qualcosa per non lasciare che le vittime innocenti vengano dimenticate. Ghiaccio lo fa attraverso un film, il protagonista Luca lo fa attraverso il teatro. Mettere in scena uno spettacolo teatrale per permettere alle persone che non ci sono più di parlare attraverso la voce di un attore: è questo ciò che Luca vuole fare.
Il teatro diventa il posto sicuro dove parlare di un luogo maledetto che ha illuso così tante persone il quale unico desiderio era quello di avere un lavoro di vivere una vita normale.

Francesco Ghiaccio è cresciuto nelle vicinanze di Casale Monferrato. Il suo è un film che gli italiani dovrebbero vedere, per ricordare, per sperare in una giustizia che tarda ad arrivare, per conoscere ancora di più il proprio Paese. Marco D’Amore e Giorgio Colangeli mettono anima e cuore nella delicata e mai eccessiva interpretazione dei due protagonisti, recitando con rispetto ed empatia. Un posto sicuro parla di una città italiana, di un problema collettivo, del grande potere del teatro, del ricordo. E’ un ritratto dell’Italia, snobbato (o forse addirittura ignorato) dalla società stessa. Scarsa distribuzione nelle sale cinematografiche, pubblicità (quasi) nulla.
Un piccolo gioiello passato inosservato. Non è però al successo che questo film aspira, ma semplicemente alla memoria e alla giustizia; invita il pubblico a rispettare il dolore e a mostrare solidarietà, e ci riesce.

Forse potrebbe interessarti:

  • No Related Posts

Facebook comments:

Lascia un commento!

Aggiungi il tuo commento qui sotto, oppure esegui un trackback dal tuo sito. Puoi anche iscriverti a questi commenti via RSS.

Sii gentile, rimani in argomento. Lo spam non sarà tollerato.

È possibile utilizzare questi tag:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito web supporta i Gravatar. Per ottenere il proprio globally-recognized-avatar, registra un account presso Gravatar.