La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Iran, quando tradurre diventa un crimine

Scritto da – 20 Marzo 2015 – 16:37Nessun commento

Sepideh Jodeyri“Sono stata dichiarata persona non grata nel mio paese. Un evento organizzato a Tehran sulla mia recente collezione di poesie è stato cancellato, l’organizzatore licenziato, il mio editore minacciato di vedere sospesa la sua licenza e le interviste annullate.” A parlare è Sepideh Jodeyri, giornalista, poetessa e traduttrice iraniana, recentemente attaccata e screditata in patria per aver tradotto la celebre graphic novel di Julie Maroh Il blu è un colore caldo, opera che ispirato il magnifico film di Abdellatif Kechiche La vita di Adele con protagoniste Adele Exarchopoulus e Léa Seydoux, vincitore della Palma d’oro alla 66^ edizione del Festival del Cinema di Cannes nel 2013.

Sepideh Jodeyri gode di grande fama in Iran e in tutto il mondo. Ha pubblicato diversi lavori, tra cui alcune famose raccolte di poesie come Dream of the amphibious girl del 2000 e Some pink inclined to my blood del 2007.
Laureata all’Università di Scienze e Tecnologie, Jodeyri si è fatta strada nel mondo del giornalismo pubblicando numerosi articoli letterari importanti. La sua carriera di traduttrice comprende celebri opere letterarie, come quelle di Edgar Allan Poe e di Jorge Luis Borges.

Il blu è un colore caldo è un romanzo grafico del 2010 della giovane scrittrice francese Julie Maroh che racconta la storia d’amore tra l’adolescente Clémentine e una ragazza più grande, Emma, e della scoperta della propria sessualità. Questa graphic novel ha avuto un successo internazionale ed è stato premiato con vari riconoscimenti per essere poi consacrato con il film capolavoro da esso tratto, La vita di Adéle, molto fedele al romanzo grafico ad eccezione del finale della storia e del nome della protagonista, da Clémentine ad Adéle.

E’ proprio la tematica di questa graphic novel, l’omosessualità, ad aver scatenato polemiche e discriminazione nei confronti della poetessa iraniana, “colpevole” di aver tradotto un’opera letteraria che espone la tematica dell’amore omosessuale, in Iran considerato un crimine perseguibile per legge.

I media conservatori iraniani hanno dato inizio ad una campagna diffamatoria nei confronti della Jodeyri, accusandola non solo di aver tradotto un testo moralmente offensivo, ma anche di essere sostenitrice di tali idee, intollerabili per il suo Paese. Il sito di informazione Raja News ha criticato la presentazione del suo libro a spese del governo, in quanto “una persona di tali convinzioni non dovrebbe avere uno spazio pubblico volto alla divulgazione.”

L’autrice del romanzo grafico, Julie Maroh, a subito mostrato tutta la sua solidarietà verso la Jodeyri, e si definisce sconvolta per l’ennesimo episodio di violazione verso la libertà di scrivere, comunicare, pensare ed amare.
Oltre alla Maroh, sono molti ad essere subito intervenuti in sostegno della poetessa, primi tra tutti i membri della comunità LGBT iraniana, che si sono preoccupati di divulgare questa notizia in modo tale da renderla nota in tutto il mondo e sensibilizzare sempre più persone. Piccoli passi per raggiungere una più ampia libertà di pensiero.

Sepideh Jodeyri è diventata in poco tempo il simbolo di una lotta ancora in atto, quella del diritto alla parola, alla scrittura e divulgazione di pensiero.

Marika Di Carlo


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