TFA: luci e ombre sull’abilitazione all’insegnamento
Il TFA (Tirocinio Formativo Attivo) è stato definito dal MIUR come un corso abilitante all’insegnamento, di durata annuale, al termine del quale si riceverà l’abilitazione per l’insegnamento nella scuola secondaria. Una possibilità che permette ai giovani di entrare nel mondo della scuola con una marcia in più. Una marcia che però ha i suoi costi: per lottare infatti con le graduatorie, i concorsi, le supplenze e i tagli della scuola che sono ormai diventati routine quotidiana l’aspirante docente dovrà sborsare 120.00€ per ogni classe di concorso in cui vorrà sostenere una prova preselettiva, seguita da altri 2500.00€ per immatricolarsi al corso una volta entrato… cifre non indifferenti! L’iter è anche lungo: una prova preselettiva per scremare il numero dei candidati, prove scritte e orali, più una valutazione di ulteriori titoli.
Le premesse sono buone, ma l’organizzazione ha lasciato subito a desiderare… arriviamo infatti alle prove preselettive, tenutesi nel mese di settembre. Qualche piccolo errore sulle prove? Un’osservazione un po’ generosa, visto che sono state contestate quasi 300 domande tra le varie classi di concorso. Ma vediamo alcuni di questi errori, iniziando dall’area umanistica che ha dato adito a non poche polemiche. Chi desiderasse leggere “Qualcosa era accaduto” di Dino Buzzati dovrà faticare non poco per trovarlo, visto che questo testo l’autore non l’ha mai scritto, sappiamo però per certo che Buzzati scrisse “Qualcosa era successo”. Cos’era il Komintern? La risposta ritenuta corretta era “La Terza Internazionale Socialista”, la risposta è corretta… fino a “Internazionale”, è quel “Socialista” che condanna la domanda ad un’attenta revisione: che l’autore ritenesse sinonimi “socialista” e “comunista”? Ma l’area scientifica, l’area della rigorosità, sarà caduta nel baratro?
Il podio degli strafalcioni apetta alla 60/A, la classe di concorso di Scienze naturali, chimica, geografia e microbiologia, con ben 21 quesiti contestati! E, se si tiene conto che i quesiti totali erano 60, possiamo dire in modo approssimato che una domanda su tre era errata Dove vivranno i batteri alofili? Secondo l’ideatore in ambienti marini…ma tra le opzioni abbiamo anche “ambienti acquatici” ed ora l’ambiguità è scontata, non sono forse gli ambienti marini inclusi in quelli acquatici? Ma sicuramente l’autore sapeva che gli alofili vivono in luoghi salati, tuttavia ignorava l’esistenza di laghi salati? O forse avrà attinto a qualche sito un po’ superficiale? E per fortuna che sono gli esperti ad elaborare questi quesiti. Ma era così necessario confondere le idee dei neolaureati con un corso che si prospetta inadeguato? Non sarebbe meglio permettere agli aspiranti docenti di ricevere dei fondamenti di didattica direttamente durante l’iter formativo universitario? Con tali premesse che formazione riceveranno i futuri docenti? “Ai posteri l’ardua sentenza”.
[…] Il TFA (Tirocinio Formativo Attivo) è stato definito dal MIUR come un corso abilitante all'insegnamento, di durata annuale, al termine del quale si riceverà l'abilitazione per l'insegnamento nella scuola secondaria. Una possibilità che permette ai giovani di entrare nel mondo della scuola con una marcia in più. Una marcia che però ha i suoi costi: per lottare infatti con le graduatorie, i concorsi, le supplenze e i tagli della scuola che sono ormai diventati routine quotidiana l'aspirante docente dovrà sborsare 120. […] Leggi l'articolo completo su Orizzonte Universitario […]