La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Libertà è partecipazione

Scritto da – 17 Giugno 2011 – 15:22Nessun commento

Per una volta la canzone di Giorgio Gaber può essere non citata a sproposito, tanto da poter essere utlizzata come colonna sonora di un ipotetico documentario sui referendum del 12 e 13 giugno. Tra i ventisette milioni di italiani che si sono recati alle urne c’erano coppie con prole al seguito, anziani combattivi e donne piuttosto incinta. Gli italiani in queste due ultime tornate elettorali, amministrative e referendum, hanno riscoperto l’importanza del diritto/dovere civico del voto come strumento democratico fondamentale per esprimere la propria volontà e il proprio parere sui provvedimenti che decidono le sorti del paese e sugli uomini che li propongono. È stato un referendum sul governo? Sì, perché tutte e quattro le leggi che sono state abrogate sono figlie di questo esecutivo, che ha cercato in tutti i modi di impedire il raggiungimento del quorum contando sulla disinformazione delle televisioni controllate direttamente e indirettamente. Sabato scorso su Rai 1, il conduttore dello spazio meteo invitava i telespettatori a fare una gita fuori porta visto il bel tempo previsto. Complimenti.

Lunedì pomeriggio, le immagini della rosicatio pidiellina si alternavano a quelle della festa a Bocca della verità, dove i comitati referendari avevano dato appuntamento a tutti quelli che avessero voluto condividere la gioia per la sperata e sudata, nel senso letterale del termine, vittoria. Celti di un’altra sconfitta, i leghisti hanno fatto sapere che si sono stancati di prendere sberle. Dovrebbero riflettere però sul fatto che anche il loro elettorato fa parte degli schiaffeggiatori, compreso il governatore del Veneto Luca Zaia che si è sempre dichiarato contrario alle centrali nucleari e alle privatizzazione dell’acqua. “La gente s’è stancata de Brunetta, de Quagliarella…”diceva una signora intervistata ai microfoni di Ballarò. Il primo, dopo l’uscita sui precari definiti come “l’Italia peggiore” ha confermato la perfetta ed egual misura tra la propria statura morale e quella fisica. Ma come cantava De Andrè, si sa che un nano è una rogna di sicuro, perché ha il cuore troppo troppo vicino al buco del culo. A pari merito nella classifica delle uscite a vuoto c’è Giorgio Stracquadanio, un altro campione di eleganza e correttezza del mondo politico italiano. Speriamo che esca qualche gioco nuovo per l’IPad, così si rilassa un attimo.

Qualcuno si aspettava un quorum più alto rispetto a quello del 57%, ma visto che stiamo vivendo tempi di disaffezione nei confronti politica, è un dato assolutamente positivo, un’epidemia di affluenza in cui tutti speravano e credevano. Va detto che non è solo merito della rete, che da mesi ha fatto girare email, messaggi, spot autoprodotti e vignette a tema. Ma hanno contribuito anche i comitati che sono sorti in ogni quartiere, con il contributo di molte forze politiche e sociali che volontariamente hanno partecipato alla campagna elettorale. La figura da imbucato alla festa la fa come al solito il Pd, capendo che sarebbe stato meglio appoggiare i sì apertamente, nonostante Renzi. Bersani si è salvato dalla verifica della linea programmatica auspicata da Veltroni, da fare subito dopo le amministrative. Su facebook, la pagina “Walter Veltroni candidato premier 2013” ha 31 sostenitori appartenenti probabilmente alla corrente Modem, che fin dalla sua nascita ha avuto problemi di connessione con quello che è il popolo del centrosinistra. Per strada campeggiano manifesti del Pd con la frase “Senti che bel vento”, ripresa dalla canzone di Vasco Rossi “Un senso”. Auguriamoci che spiri talmente forte da allontanare la Ikarus di D’Alema insieme alla nazionalizzazione del modello Macerata.

Dopo questa sbornia elettorale ne vedremo delle belle, visto che i due partiti che compongono lo schieramento di maggioranza sono spaccati al loro interno, tra correnti serpenti e leader che vorrebbero scegliere direttamente i loro eredi per la futura guida. Ironia della sorte, la Lega che da tanti anni minaccia la secessione, ora si divide per la successione di Umberto Bossi. Alfano è stato nonimato da Berlusconi, suo flasforward, segretario politico del Pdl. Mentre Tremonti è sulla sponda del fiume, in attesa che i cadaveri passino.

 

 

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