La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Storie di Pace e di Guerra: Science for Peace

Scritto da – 6 Settembre 2010 – 17:54Nessun commento

Per ogni dollaro che la comunità internazionale ha investito nella lotta alla povertà nel corso dell’ultimo anno, circa altri 14 dollari sono stati spesi per il settore militare a livello mondiale. Quasi l’80 % della spesa militare viene assorbita dai 20 paesi più ricchi al mondo, che al contempo non riescono a mantenere le promesse riguardanti l’aiuto allo sviluppo pubblico. Una sproporzione che lascia intendere quale sia una delle motivazioni alla difficoltà riscontrata nello sconfiggere la povertà. In particolare, nel 2009, il nostro Parlamento nel 2009 ha investito 15 miliardi di euro in armi. È facile, allora, comprendere che la pace – in una più ampia accezione de termine – si costruisce anche riducendo la spesa militare. Il Nobel per la Pace assegnato nel 2009 al presidente americano Barack Obama da molti è stato ritenuto inopportuno, perché non si riferiva ad azioni concrete già realizzate, ma solo ad intenzioni dichiarate. La vera domanda su cui riflettere, però, potrebbe essere: possono un disegno pacifico e un’azione culturale giustificare un Premio Nobel? La risposta potrebbe risultare affermativa se si considera che già la sola “cultura della pace” premiata in Obama ha efficacia in sé. In una direzione affine va il movimento Science for Peace, avviato da Umberto Veronesi già nel 2008 e fondato ufficialmente il 24 Febbraio del 2009. Umberto Veronesi, nato a Milano nel Novembre del 1925, è un medico oncologo e scienziato di fama internazionale, senatore ed ex Ministro della Sanità, autore di circa 600 pubblicazioni scientifiche e 12 trattati di oncologia. È stato protagonista, d’altro canto, di critiche forti riguardo a certe sue affermazioni: è un sostenitore dell’eutanasia, degli inceneritori come soluzione di alcune problematiche legate allo smaltimento rifiuti; dichiarandosi favorevole agli organismi geneticamente modificati ha affermato che più di essi o delle polveri sottili delle automobili provocherebbero il cancro, ad esempio, le tossine contenute nella polenta o nel basilico; si è detto favorevole alle centrali nucleari, affermando che per rispettare gli impegni presi nel Protocollo di Kyoto ed evitare sanzioni per inadempienza, l’Italia dovrebbe realizzare 10 centrali in 10 anni. Insomma un personaggio discusso eppure molto attivo in campo scientifico e non solo. La Fondazione Umberto Veronesi è nata nel 2003 con l’obiettivo di promuovere il progresso scientifico, risorsa insostituibile della vita sociale, etica e civile di ogni uomo. La Fondazione – che ha sei premi Nobel nel comitato d’Onore – concentra il suo impegno in tre aree operative ovvero la ricerca, motore del progresso scientifico, la divulgazione scientifica, strumento indispensabile per diffondere la consapevolezza dell’importanza della scienza per l’uomo, la formazione, aperta ai contributi provenienti da molti paesi per favorire lo scambio delle idee. Nell’ambito di queste attività, Science for Peace è un progetto nato su iniziativa di Veronesi con l’obiettivo di avviare un grande movimento per la pace alla cui guida sia impegnato il mondo della scienza. Scienziati e personalità rilevanti della cultura hanno accettato l’invito di Veronesi a diventare parte attiva del Movimento per cercare soluzioni scientifiche e concrete di pace. Un progetto ambizioso che, per raggiungere il suo obiettivo, agisce in sinergia con il mondo della scuola, con le realtà di ricerca già esistenti, sia pubbliche che private; con i mezzi d’informazione, le imprese e le università. «Come medico oncologo ho condiviso in prima persona per lunghi anni l’esperienza del dolore» ha raccontato Veronesi in un articolo realizzato per ActionAid Magazine «Mi sono reso conto sempre più profondamente che il primo bisogno dell’uomo è l’eliminazione della sofferenza fisica e psicologica. Per questo ogni medico è pacifista, perché la sua missione lo conduce inevitabilmente a rifiutare tutte le epidemie, le ferite e le enormi sofferenze che la guerra procura». La scienza è da sempre un modello esemplare, capace di superare sfide ritenute impossibili, di parlare il linguaggio universale della civiltà e della tolleranza, di superare le logiche della diversità a favore del progresso dell’intera umanità. In molti paesi, Italia compresa purtroppo, la Lingua della Scienza è poco conosciuta e utilizzata, ma resta la migliore per opporsi alle logiche di violenza e di guerra che impediscono all’uomo di perseguire la naturale ricerca di stabilità e benessere e diventa, in questo senso, portatrice di un messaggio di pace. La forza pacificatrice della scienza è basata sulla diffusione della razionalità mentre la guerra è una soluzione irrazionale dei conflitti. Lo scienziato è per sua natura contrario a ogni forma di integralismo, religioso o razziale, come a ogni manifestazione d’irrazionalità quale è la gestione violenta dei conflitti. E come disse Benedetto Croce “La violenza non è forza, ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna, ma soltanto distruggerla”. «Non la pace tra una guerra e l’altra, ma la pace come condizione naturale dell’umanità. È così che Leone Tolstoi immaginava il futuro del mondo e nella vicenda dell’uomo ci sono i semi e i segni di questo sviluppo naturale. Quando le condizioni non erano adatte alla vita, soprattutto alla vita dei più deboli, infatti, l’uomo le ha sempre trasformate: il fuoco, i rifugi, le semine per fare scorta di cibo sono state altrettante sfide che l’uomo primitivo ha lanciato alla pura e semplice selezione naturale. Soprattutto, l’uomo ha scoperto da subito la dimensione sociale, che è cosa diversa dall’organizzazione comunitaria delle api o delle formiche ed è cosa diversa dalle gerarchie che guidano i branchi di animali» scrive Veronesi nella presentazione del suo progetto. «Nonostante le violenze e le guerre che ricorrono nell’ancora breve storia dell’umanità, c’è l’evidenza scientifica che la mente umana è largamente tesa verso soluzioni collaborative e non antagonistiche. La guerra esiste non per il confronto tra le volontà degli individui, ma per il confronto della volontà degli Stati. Ora i tempi sono maturi perché la volontà degli individui conti di più e questa volontà chiede a voce alta la pace, unica condizione in cui si possono sviluppare gli ideali di libertà, di uguaglianza, di benessere per le famiglie». Il 20 e 21 Novembre 2009, così, a Milano si è tenuta per la prima volta la Conferenza Annuale di Science for Peace per discutere concrete proposte di pace ed alla conclusione si è richiesto ai partecipanti di sottoscrivere un documento collettivo in seguito consegnato ai governi europei allo scopo di illustrare le tematiche discusse e sensibilizzare gli uomini del mondo politico sulle conseguenze positive dell’attuazione di azioni di pace. Si è richiesta la progressiva riduzione degli armamenti per destinare parte degli investimenti alle urgenze: nuovi ospedali, scuola, ricerca scientifica. Contemporaneamente, nei due giorni dedicati alla Conferenza, sono state organizzate manifestazioni dedicate al tema della pace accessibili a tutti. Il passaggio dalla teoria alla pratica sta già avvenendo attraverso il lavoro di quattro gruppi costituiti per il raggiungimento di specifici obiettivi: Gruppo di lavoro per un codice etico delle banche (a cui partecipano i 6 principali gruppi bancari italiani, ABI, NGO e ricercatori del settore), Gruppo di lavoro per un esercito unico europeo (presieduto dal Vice Presidente Emma Bonino e europarlamentari di diverse nazioni), Gruppo di lavoro per il trasferimento di competenze mediche in aree colpite da conflitti (nello specifico un team medico italiano a breve si recherà nei territori palestinesi per il trasferimento di know how nella prevenzione e cura del tumore al seno), Gruppo di lavoro per un manuale di diffusione della cultura di pace da adottare nel sistema scolastico nazionale e un corso di aggiornamento per i docenti. I risultati di queste attività verranno illustrati nel corso della seconda Conferenza Mondiale, venerdì 19 Novembre 2010.

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