La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Roma, quando accade l’inaspettato: scontri tra polizia e studenti alla Sapienza

Scritto da – 13 Dicembre 2013 – 12:263 commenti

E’ il mio primo anno di studi all’Università la Sapienza di Roma e mai mi sarei aspettata di vedere la città universitaria in stato di assedio, eppure è successo. In occasione del convegno sulla Green Economy svoltosi mercoledì 11 e giovedì 12 e del ricevimento delle più alte cariche pubbliche come il Presidente del Consiglio Letta (solo in collegamento audio-visivo) e del Presidente della Repubblica Napolitano (che ha chiamato la sera prima per avvertire della sua assenza), il ministro dell’Economia Saccomanni ,quello della Salute Lorenzin e dell’Ambiente Orlando, il corteo degli studenti si è unito in segno di protesta contro i tagli all’istruzione pubblica e alla ricerca, e mentre per la rivolta dei Forconi i poliziotti si levano i caschi blu in segno di solidarietà , con gli studenti mostrano una violenza che in diverse occasioni abbiamo visto (non è la prima volta che vengono trasmesse immagini di questo tipo) ma a cui comunque non ci si abitua.

Lanci di petardi, bombe carta, uova e bottiglie di vetro all’ingresso dell’Aula Magna dove si svolge la conferenza e quello che avrebbe dovuto essere un incontro pacifico, si trasforma nel caos più totale. I caschi blu con spintoni e manganellate disperdono il corteo composto da trecento studenti provenienti da facoltà diverse e gli specializzandi al dottorato che lamentano una riduzione alle borse di studio, uniti da un obiettivo comune ovvero quello di farsi sentire, perchè la rivoluzione in Italia non c’è mai stata e non la faremo di certo ora, ma almeno ci si può provare. Non si dialoga con la violenza è vero, ma se quella degli studenti è una richiesta d’aiuto che non filtra con le buone maniere e che non viene ascoltata, ma quasi accantonata, sembra evidente agli occhi di tutti che personalità di questo tipo non siano benvenute e che abbiano sottovalutato il focolaio che brucia da parecchio tempo sul terreno del diritto allo studio.

Uno striscione riporta la scritta : ‘Cambiare il paese, per non cambiare paese’ e un altro ancora: ‘L’Università è di chi la vive, non di chi la distrugge’. Niente di più chiaro, niente di più efficace. Gli studenti criticano l’organizzazione di eventi di questo tipo, dove le parole tanto ricercate si disperdono alla prima folata di vento e l’ipocrisia che vi è dietro, in un sistema non meritrocratico che soddisfa gli interessi dei privati.

Tenere una luce accesa e un occhio vigile sull’Istruzione e la Ricerca, uno dei settori fondanti teso a creare il futuro della Nazione, sempre più ormai delle altre Nazioni purtroppo. Quando c’è tanta disperazione in giro, non c’è un manuale di istruzione per maneggiarla e il risultato è un elevato clima di tensione. Nella difficoltà di distinguere i facinorosi da chi ci crede veramente e per certi diritti si batte, speriamo che il messaggio sia arrivato dritto e che sia stata colta la frattura che c’è tra il mondo utopico cui tentano di farci credere e la realtà che concretamente stiamo vivendo.

 

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