La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Le tragedie al teatro greco di Siracusa

Scritto da – 4 Ottobre 2010 – 07:35Nessun commento

Siracusa . Ogni anno nei mesi di maggio/giugno in Sicilia si assiste all’evento culturale più interessante dell’anno per quanto concerne il teatro classico. Quest’anno le tragedie rappresentate sono Medea di Euripide ed Edipo a Colono di Sofocle. Sapendo che  sarebbe venuto Albertazzi con la sua compagnia ho deciso di vedere Edipo a Colono. Esperienza stupenda! Arrivai nei pressi del teatro intorno alle 17 ,davanti ai cancelli mi trovai di fronte ad una moltitudine colorata di diverse persone che attendevano trepidanti l’apertura del teatro. Chi ha vissuto esperienze di questo tipo sa che prima dell’inizio di uno spettacolo si instaura tra la folla un clima di fervente eccitazione per quello che si sta per vedere ed ognuno vive l’attesa a modo proprio. E’ interessante assistere a quella fratellanza temporanea che si crea tra la gente. Sentivo insegnanti di liceo raccontare ai loro alunni ciò che avrebbero visto, donne emozionate per la presenza del grande attore Albertazzi, stranieri ipnotizzati dalla bellezza della natura che si trovavano di fronte. Nell’attesa il pubblico socializza e la parola arte diventa l’argomento principale. Le discussioni vengono interrotte quando i cancelli si aprono e la folla si immerge in ciò che è il grande palcoscenico teatrale. Maestoso ed imponente il teatro appare ai nostri occhi  estasiati dall’incanto che suscita l’unione tra arte e natura .Il teatro greco di Siracusa è una struttura imponente, è uno teatri più belli e più integri di tutta Italia, è il fiore all’occhiello della ellenica città di Siracusa considerata uno dei centri culturali più attivi dell’antichità, insieme ad Atene ed Alessandria D’Egitto. Il teatro greco di Siracusa è il luogo in cui la cultura classica ha espresso l’eccelso infatti qui si svolgevano e ancora oggi si svolgono rappresentazioni di opere di grandi autori immortali quali Eschilo, Sofocle e Euripide .Qui, in questo luogo sacro hanno  recitato personaggi dal calibro di Vittorio Gassman, Valeria Moriconi e Gabriele Lavia. Entrati in teatro e dopo aver preso posto, il pubblico attende il calar del sole poiché cosi decise a suo tempo il grande Stagirita che con la sua opera più bella, la poetica, impose per secoli le regole del teatro classico greco. Nell’attesa mi trovo di fronte ad una scenografia minimale(Scenografia di Doriana e Massimiliano Fucksas): una grande lastra d’argento fa da sfondo dove i raggi del sole si riflettono elegantemente, un mucchio di sabbia si trova al centro della scena ,pochi oggetti occupano lo spazio,  a sinistra del palco semplicemente un alberello e dei vasi ,a destra un macigno di pietra, tutto è minimo, tutto è semplice, sembra quasi che il regista voglia lasciare lo spazio al nudo corpo degli attori e alla loro arte. Il brusio ed il mormorio del pubblico cessa quando una donna all’altoparlante ci dice che lo spettacolo sta per iniziare. Ed è in quel momento che il silenzio cala sul teatro, la luce del sole si affievolisce  ed il primo attore entra sulla scena. E’ un pastore solitario che silenziosamente attraversa il palco per poi sparire tra i tunnel di pietra del teatro…il silenzio ritorna sempre più forte quando appare un uomo, è Edipo(Giorgio Albertazzi), sporco, vecchio accompagnato dalla figlia Antigone… Questa triste vicenda che fa parte di una trilogia scritta da  Sofocle è rappresentata egregiamente dalla regia di Daniele Salvo. Per ovvie ragioni ma anche sensate quello che colpisce è la bravura dell’immenso Albertazzi che dona spessore e maestosità al personaggio. Dono inconfondibile dell’attore è certamente la sua voce che calda e imponente riempie di senso ogni parola che pronuncia. L’eleganza innata di questo attore e la raffinata gestualità rendono anche i silenzi della scena carichi di pathos. Il resto della compagnia non è da meno, emerge tra il gruppo la splendida Antigone interpretata dalla siciliana Roberta Caronia, l’attrice che ha già lavorato con Albertazzi ha espresso a 360 gradi tutta la drammaticità e la tristezza del suo personaggio. L’originalità della rappresentazione è stata molto amata dal pubblico che infatti ha ringraziato gli attori con forti applausi e molti complimenti. Chi ama il teatro sa che questa esperienza vissuta va oltre il semplice osservare e vedere,va oltre  la catarsi di cui parlano i greci. Chi ama il teatro sente un legame intenso con l’arte. Il teatro è arte, è esaltazione per l’arte ed io credo che il teatro classico  greco sia l’esempio più puro di come l’arte si possa manifestare all’uomo. Dolore, gioia, ,peccato,sogno, amore, odio e ancora altro sono la base su cui si fonda il teatro e la nostra società odierna. In fondo  la vita non sembra  una rappresentazione teatrale? In fondo noi tutti non stiamo recitando una parte?

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