La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Le mogli bambine, una triste realtà.

Scritto da – 7 Settembre 2010 – 12:33Nessun commento

Sunam è una bambina afghana, come tutte le bimbe della sua età, desidererebbe tanto avere una bambola. Sunam non avrà niente del genere, può dire addio alla sua infanzia, alla sua felicità e spensieratezza, perché presto riceverà un marito. Alcuni lo definiscono stupro domestico, per altri è un semplice accordo. La realtà delle spose bambine vige in più di venti paesi, alcuni sono tra i più poveri del mondo. Liberarsi di una bambina come Sunam è molto semplice, basta prometterla ad un uomo più grande quando è appena nata, a quel punto sarà più facile anche per i suoi genitori che non dovranno istruirla, vestirla, nutrirla. Può capitare che il matrimonio avvenga per sanare un debito, o comunque per soldi. Le minorenni vengono date in spose a uomini più grandi, che potrebbero essere i loro padri o i loro nonni; è obbligatorio che a letto dicano sempre si, devono concedersi almeno ogni quattro giorni per concepire preferibilmente un figlio maschio; vengono prese per questo così giovani. Appartenere alla cosi detta età fertile è la loro condanna. Molte di queste ragazze vengono tolte dalla scuola e date a cinquantenni con folta barba; uomini più anziani tendono a scegliere ragazze sempre più giovani perché è più facile che queste non abbiano l’Hiv e siano vergini, una bambina più grande potrebbe essere stata stuprata e quindi non più pura. Inoltre il divorzio è inaccettabile, nei pochi paesi in cui è permesso, se una bimba volesse divorziare dovrebbe rendere indietro al marito la dote, cosa impossibile visto che parliamo di situazioni di povertà estrema; parliamo di popoli che vivono con meno di due dollari al giorno.

Il parto precoce è un’altra delle tante conseguenze indicibili che porta alla morte le giovani mamme, non ancora sviluppate completamente nel fisico, che non riescono a portare avanti la gravidanza o muoiono per mettere al mondo un figlio a soli tredici anni.

In seguito alle lacerazioni dovute dal parto, le giovani riportano gravi lesioni interne, infezioni e problemi d’incontinenza; in quest’ultimo caso le ragazze vengono allontanate non solo dal marito ma anche dalla comunità, a causa del forte odore di urina che trasmettono, vengono ostracizzate, abbandonate a loro stesse.

Parliamo di un aspetto drammatico della condizione femminile, una realtà incomprensibile di cui in occidente si è sempre evitato di parlare, il problema però esiste e va affrontato.

Come si deve affrontare un altro grave problema: la pratica dell’infibulazione, diffusa per lo più in africa, e che prevede l’asportazione dei genitali femminili nella più barbara delle maniere ( si usano vetri, coltelli o lamette ).

Questa pratica non viene fatta per motivi religiosi, ma solo culturali e caratterizza molte società tribali dell’Africa. Le origini delle mutilazioni femminili erano presenti nell’antico Egitto; il corano non parla di queste pratiche, tuttavia alcuni islamici sostengono che la pratica sia descritta in alcuni Hadith ( detti ) del profeta Maometto. Il cristianesimo considera negativamente tutte le mutilazioni, anche quelle auto inflitte, perché valutate peccato contro la santità del corpo. L’infibulazione è una pratica di cui pochi sanno, anche perché se ne parla raramente, si tende ad immaginarlo come un problema lontano, troppo distante dalla nostra cultura e società.

Non è così, in Italia le donne infibulate sono più di ventimila, ma la cosa sconcertante è che a volte sono proprio le donne a chiedere questa operazione, per non sentirsi diverse dal resto della comunità femminile e per trovare marito.

Una ragazza non infibulata non la vuole nessuno, la maggior parte di queste donne resta cucita fino al matrimonio e una volta partorito si tende a ricucirle, in questo modo ovviamente rischiano la vita a causa delle frequenti infezioni. Sono questi alcuni aspetti sui quali vale la pena soffermarsi e discutere. Alcuni antropologi criticano chi giudica queste pratiche, non sta a noi secondo il loro parere, considerarle giuste o sbagliate. Bisogna sempre, però, considerare l’evoluzione della cultura e soprattutto dell’umanità, rendendosi conto che è lecito esercitare i propri diritti e che queste bambine, adolescenti, donne, debbono avere una scelta ed una via d’uscita, non debbono certamente, sia nel caso delle spose bambine che nel caso dell’infibulazione, pagare nessun tipo di debito alla società.

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