La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

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Dove c’e’ Barilla, c’e’ un caso

Scritto da – 30 Settembre 2013 – 10:09Un commento

La Zanzara, nota trasmissione di Radio 24, colpisce ancora. Questa volta la vittima di Cruciani e Parenzo è Guido Barilla, Presidente dell’azienda Barilla spa. Riassumiamo il fatto in breve: alla provocazione dei due giornalisti, che suggerivano al Presidente di ipotizzare uno spot Barilla con protagonista una famiglia omosessuale, la risposta è stata la seguente : “No. non farei una pubblicità con una famiglia omosessuale. Non per mancanza di rispetto, ma perchè la nostra azienda si riferisce ad una famiglia classica, tradizionale”. Apriti cielo! Le parole di Barilla in un attimo hanno avuto eco internazionale scuotendo la sensibilità di diverse persone in tutto il mondo. Sono state ritenute lesive nei confronti degli omosessuali. Tanto intollerabili che è stato indetto un boicottaggio generale del marchio in questione.

Ma entriamo nel merito, è stato davvero così offensivo Barilla? Ma assolutamente no! Ha detto semplicemente che i suoi spot ruotano attorno all’immagine di famiglia tradizionale, ed in questo modo andranno avanti. Attenzione: tradizionale è un termine asettico. Non offre assolutamente alcun riferimento di giudizio.

Ma, scusate, ogni marchio sceglie per la propria comunicazione l’immagine più efficace. Diòr o D&G che si rifanno ad un’immagine di raffinatezza e ricercatezza, fanno pubblicizzare i propri marchi al manovale che mette in funzione la betoniera? No. E la ricordate la pubblicità della candeggina Ace? Con quell’adorabile vecchietta? Ebbene lei era l’esperta dei prodotti per la casa: lei e non una bella ventenne con minigonna e tacchi a spillo.  Questo non vuol dire che i manovali non possano utilizzare il profumo, o le belle fighe non candeggino la biancheria.

Ogni prodotto decide di adeguare il proprio marchio ad un’immagine. E se l’immagine della Barilla è stata affiancata a quella della famiglia tradizionale, è innegabile che in Italia la famiglia tradizionale sia quella eterosessuale. E questo semplicemente perchè l’attuale ordinamento italiano non permette ad una coppia omosessuale di sposarsi, e tantomeno di adottare un bambino. E se è proprio questo fattore ad infastidire, ovvero il fatto che noi italiani non siamo ancora in grado di allargare questo concetto di famiglia tradizionale, al punto di dare spazio anche agli omosessuali, allora va bene (tutti d’accordo), ma non è colpa della Barilla, che è una spa, non una onlus di sensibilizzazione. La colpa è di una società arretrata ed inadeguata. L’imperare del pregiudizio è anche colpa di tutti quelli che oggi criticano Barilla e hanno dato inizio ad una lotta estremamente superficiale, banale e senza criterio.

Il fatto di schierarsi al fianco dei diritti degli omosessuali è una questione seria. Lo si fa nelle sedi opportune, con le modalità opportune e il conseguente opportuno dispendio di energie. Ci sono questioni davvero serie da affrontare, altro che andare ad interpretare delle parole, del resto non offensive, estrapolate da un discorso ampio e complesso.
Se davvero ci tenete tanto a questa causa attivatevi seriamente piuttosto di limitarvi a provare indignazione laddove non ce n’è alcun bisogno: vergogna!!

Le pubblicità Barilla intendono comunicare un’ immagine che abbia riscontro effettivo. Se fra cinquant’anni mangeremo ancora pasta, e ci sarà ancora la Barilla, e, soprattutto, le coppie omosessuali potranno liberamente costituire una famiglia italiana senza creare clamore: state pur certi, amici miei, il sig Barilla (o chi per lui) non avrà nessun problema a farsi reclamizzare da una famiglia omosessuale.

Pe concludere. Tutto questo polverone è stato appositamente creato, perchè no, dalle aziende avversarie della Barilla, che con grande tempismo proclamano su stampa e mass media il loro ecumenismo sessuale (attendo con ansia di vedere la futura pubblicità Buitoni con due lesbiche che per colazione dividono la fetta biscottata).

Nell’intervista incriminata, in realtà,  l’argomento centrale era l’attacco che la Boldrini ha fatto alla strumentalizzazione delle donne nelle pubblicità. Nel corpus dell’intera intervista radiofonica, il discorso di Barilla sugli omosessuali è stato un semplice e breve riferimento, tanto che lo stesso Cruciani, paladino dei diritti gay e polemista per professione e passione, non vi si è soffermato eccessivamente.

Anche in questo il nostro Paese deve crescere, nella valutazione critica dei vari avvenimenti pubblici. Impariamo a non farci condizionare, così senza riserve, dai mass media: prima di prendere parte ad una polemica bisognerebbe riflettere, specie se la polemica in questione rischia di mettere in difficoltà un’importante azienda italiana. La critica a Guido Barilla è fiato sprecato di chi non ha nulla da fare, che ci si impegni davvero, se lo si desidera!

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