La comunicazione politica all’epoca dei social, tra disintermediazione e orizzontalità
5 Ottobre 2023 – 17:07 | Nessun commento

E’ fenomeno orami consolidato, da almeno 10 anni a questa parte, il direttissmo comunicativo permesso ai soggetti politici dai social networks. Da questo punto di vista è possibile parlare di un fenomeno di mediatizzazione della politica o webpolitics, che garantisce una diffusione ad una platea straordinariamente più ampia del messaggio politico.La mobile revolution ha reso poi i social media straordinariamente piu’ diffusi e pervasivi, garantendo inoltre l’immediatezza del messaggio politico.In un metaverso che vede archiviata… Read more

Leggi l'articolo completo »
Società

immersione esistenziale del tessuto del sociale

Politica

Dagli alti ideali ai bui sottoscala del Parlamento. Spaccato sulla sfera Politica di una Italia in declino

Scuola e Università

Vita tra le mura d’Ateneo: l’orizzonte universitario

Cultura

Arte, Musica, Letteratura. Dalle Humanae Litterae, il pane dell’Anima

Informazione

Dalla televisione alla carta stampata. Le mille sfumature del giornalismo.

Home » Scuola e Università

Università: tra “la Sapienza” e “la Statale” diventare giornalisti

Scritto da – 20 Ottobre 2011 – 17:33Un commento

Ho fatto questo mio mestiere proprio come una missione religiosa, se vuoi, non cedendo a trappole facili. La più facile, te ne devo parlare da tempo, è il Potere. Perché il potere corrompe, il potere ti fagocita, il potere ti tira dentro di sé! Il mio istinto è sempre stato di starne lontano… Aprivo la porta, ci mettevo il piede, entravo dentro, ma quando ero nella sua stanza, invece di compiacerlo controllavo che cosa non andava, facevo le domande. Questo è il giornalismo». Il giornalista e scrittore Tiziano Terzani ha la grande abilità di descrivere, nel romanzo La fine è il mio inizio, il suo mestiere ed i problemi etici ad esso legati. Ci sono persone che, anche oggi, reputano il lavoro di giornalista come una “missione religiosa”? Quali sono i motivi che spingono tanti giovani ad avvicinarsi al mondo del giornalismo e dell’editoria, settori difficili e problematici?  Che senso può avere iscriversi ad un corso di laurea magistrale come “Editoria e scrittura”? Elevato è il numero degli studenti presenti a “Scienze della comunicazione” e in tutti quei corsi di laurea e Master che riportano nella dicitura alcuni termini-chiave come “giornalismo”, “editoria” ed “informazione”. L’accorpamento dei dipartimenti dovuti allo Statuto emendato nel 2010, ha prodotto dei significativi cambiamenti all’interno dell’università la Sapienza e anche la facoltà umanistica è stata riorganizzata: ci sono adesso 8 dipartimenti, 15 corsi di laurea e 20 di Magistrale. Per chi volesse frequentare un corso  dedicato al mondo del giornalismo e dell’editoria, vi è un Master di primo livello, Editoria, giornalismo e management culturale e la Magistrale  Editoria e scrittura.

Proprio quest’ultimo è quello ad avere, ultimamente, un considerevole numero di richieste di iscrizioni. Editoria e scrittura prende vita nel 2003, all’interno della  facoltà di Lettere e filosofia, e quasi immediatamente raccoglie diversi consensi e tanti sono gli studenti che decidono di frequentare il corso dopo aver ultimato la triennale. Uno dei maggiori problemi di ogni facoltà umanistica è quello delle possibilità di sbocco professionale, tuttavia il settore dell’informazione può risultare congeniale, perché una preparazione culturale di questo tipo è accolta sempre bene in questo campo.

Prima dell’attuale scompiglio riguardante l’intero Ateneo capitolino, vi erano due facoltà piuttosto simili e “rivali”, Lettere e Filosofia e Scienze Umanistiche; anche quest’ultima aveva predisposto un corso in “Lettere”, stavolta triennale, con dei mirati curricula  tra cui “Letteratura, scrittura, editoria e giornalismo”.

Chi ha ideato Editoria e scrittura ha probabilmente preso in considerazione che, per un inserimento nell’ambito della comunicazione, occorre una buona conoscenza di base umanistica. Impensabile quindi, divenire un futuro editor di una casa editrice o un bravo giornalista, senza adeguate conoscenze storico-letterarie e capacità nella scrittura. Tuttavia, la prima questione su cui riflettere prima di iscriversi è proprio l’utilità e la valenza di tale corso.  E’ bene sapere che Editoria e scrittura non è valido come praticantato e quindi non è possibile accedere all’esame di Stato per l’idoneità professionale. Chi vuole divenire un vero professionista deve svolgere attività di praticantato per 18 mesi oppure frequentare una scuola di giornalismo riconosciuta dall’Ordine nazionale dei giornalisti. Non è questione di poco conto, anche perché la gavetta è lunga, faticosa e scarsamente remunerativa.

Questo corso di Magistrale propone ampia panoramica sulle diverse categorie del giornalismo, da quello economico a quello politico. Non manca poi uno sguardo alla storia dell’editoria italiana ed uno studio della gestione dell’impresa editoriale; infine si apprendono i meccanismi delle agenzie di stampa e dell’editoria multimediale. Inoltre, vengono proposte esercitazioni pratiche, ma l’elevato numero degli studenti non permette un proficuo svolgimento di tali prove. Per rimediare alla situazione, il corso è adesso ad accesso programmato con relativa prova di ammissione.

Occorre ripeterlo: non si diventa giornalisti dopo la fine del corso, tuttavia si può ottenere una discreta padronanza, in particolare teorica, dei principali strumenti del giornalismo ed una conoscenza mirata dei meccanismi interni di una casa editrice. I docenti sono tutte persone che da anni lavorano nel settore: Vittorio Pandolfi, ad esempio, è stato direttore dell’agenzia di stampa AGI, Pietro Veronese è inviato di Repubblica, Stefano Lepri si occupa di vicende economiche per La Stampa, Giancarlo Bosetti è direttore della rivista Reset, e così via…

Per coloro che rifiutano un futuro da insegnante o il Dottorato, una Magistrale di questo tipo potrebbe essere una buona scelta; il tutto con la consapevolezza che l’ennesimo “pezzo di carta” non servirà per entrare direttamente nella redazione di un quotidiano, né comporta l’iscrizione all’albo, bensì potrebbe essere importante per accumulare solide competenze. Non è difficile infatti, constatare la scarsa preparazione culturale di un giornalista e spesso non si riflette abbastanza sulle competenze che dovrebbe possedere un valido addetto all’ufficio stampa o un brillante editor. Tanti docenti di Editoria e scrittura hanno proprio una laurea in Lettere o in Filosofia! Questa è la dimostrazione che non è da sottovalutare una preparazione umanistica e tanti studenti provenienti da Scienze della comunicazione decidono, infatti, di iscriversi a questa Magistrale..

Non può mancare la “risposta” di Milano con un corso molto simile, presente alla Statale, ovvero Cultura e storia del sistema editoriale. Anche quest’ultimo permette di ottenere una laurea di tipo magistrale, tuttavia non è prevista una prova di ammissione, una novità presente nell’Ateneo capitolino. Uno dei fattori negativi di tali corsi di laurea è, senz’altro, l’elevato numero di studenti che non permette un discreto svolgimento delle esercitazioni previste. Un test di ammissione permetterebbe una scrematura e, in questo modo, un probabile miglioramento della didattica

Per il corso magistrale della Statale sono inclusi dei laboratori come, ad esempio, Comunicare sul Web: progettare e realizzare una rivista scientifica e Canali di distribuzione del libro. Un notevole numero di studenti è così un fattore proibitivo per una buona riuscita dei laboratori, che sono necessari per un corso di laurea di queste caratteristiche. Puntare tutto sulla teoria è, infatti, non adeguato e non permette, chiaramente, una preparazione completa ed approfondita.

Cultura e storia del sistema editoriale non è  riconosciuto come praticantato e, perciò, non permette di iscriversi ed affrontare la prova per divenire  giornalista professionista; un altro aspetto che lo accomuna ad Editoria e scrittura.

Quindi, è sconsigliata l’iscrizione a chi desideri entrare immediatamente nel settore del giornalismo e dell’editoria, passando proprio per un corso di laurea di questo tipo. Il percorso è lungo, pieno di ostacoli e la gavetta non si può proprio eludere. Il “pezzo di carta” non costituisce, anche in questo caso, un punto di forza per entrare direttamente nel mondo del lavoro.

Tuttavia, a Milano esistono 3 Master riconosciuti dall’Ordine dei giornalisti, quello denominato Walter Tobagi dell’Università degli studi di Milano, il Master di giornalismo IULM e, infine, quello alla Cattolica del Sacro Cuore.

Un corso di laurea inutile? La risposta è la medesima di quella riferita a Editoria e scrittura: la cultura è comunque importante, la preparazione umanistica è di valido aiuto per coloro che desiderano lavorare nel mondo dell’informazione. Un buon editor, un giornalista preparato e scaltro, non possono fare a meno di una cultura adeguata, di competenze che soltanto una facoltà umanistica può offrire. Quasi nessuno è pronto ad offrire immediatamente un posto in una redazione, o all’interno di una casa editrice. Il cammino per le future sentinelle dell’informazione è pieno di diversi impedimenti ed insidie ma, una solida cultura, può proprio essere di grande aiuto per arricchire, ad esempio, la scrittura. Ad esempio, i corsi di “storia dell’editoria” e di “editoria multimediale” possono servire, senza dubbio, ad una discreta formazione professionale.

Trovare un lavoro è oggi una vera impresa, ma chi possiede gli strumenti della cultura ha comunque una marcia in più o, se non altro, così dovrebbe essere. Almeno una simile speranza non ce le dovrebbero togliere, in questi maledetti tempi di crisi.

Per Tiziano Terzani occorre prendere le distanze dal “Potere”, un tremendo male della politica e del giornalismo, ma non si può facilmente rinunciare al sapere umanistico, utile strumento nella lunga gavetta che attende le nuove sentinelle dell’informazione. Questo è il motivo, l’unico motivo, che rende utile un corso di laurea come questo.

Andrea Vosilla


Forse potrebbe interessarti:

  • No Related Posts

Facebook comments:

Un commento »

  • ส่งผลิตผลมอบให้รัฐบาลประเทศญี่ปุ่นข่าวจำนนการสู้รบข้างในวันที่ เรียนนักบิน แวน เคิร์ก ซึ่งครอบครองชาวรัฐเพนสิลเวเนียเพราะว่าเชื้อสาย เจนไปเดินทางทำตัวหน้าที่นักบินข้างในยุโรปธำรง คราว เรียน นักบิน พร้อมกับได้รับจากไปแวะเยี่ยมตัวเมืองทุ่งงาช้างซากิข้างหลังสงครามโลกเสร็จสิ้นลงแล้วไป เขาได้มามาถึงศึกษาเล่าเรียนบัดกรีข้างในสาขาวิศวกรรมเคมี http://50.28.37.244/~bettycom/shk2/index.php/portfolio-see-our-works/online-resources/family-guide?limitstart=0 ด้วยกันหมายความว่าเทศมนตรีบริษัทในที่สั่นเพ่งปองท์ เรียนนักบิน หนหลังนักบินไม้ใกล้ฝั่งปริปากตักเตือน ภารกิจสถานที่ฮิป่องชิชิลงมาไม่ทุกข์ยากไหน เกี่ยวกับไม่แตะต้องรอคอยหลบเลี่ยงอาวุธโต้อากาศยาน

Lascia un commento!

Aggiungi il tuo commento qui sotto, oppure esegui un trackback dal tuo sito. Puoi anche iscriverti a questi commenti via RSS.

Sii gentile, rimani in argomento. Lo spam non sarà tollerato.

È possibile utilizzare questi tag:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito web supporta i Gravatar. Per ottenere il proprio globally-recognized-avatar, registra un account presso Gravatar.